Brindisi, Camera e Senato al lavoro per il futuro della Versalis

Brindisi, Camera e Senato al lavoro per il futuro della Versalis
Camera e Senato al lavoro per affrontare la questione del futuro della chimica italiana e degli impianti del polo petrolchimico brindisino alla luce della ormai quasi certa...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Camera e Senato al lavoro per affrontare la questione del futuro della chimica italiana e degli impianti del polo petrolchimico brindisino alla luce della ormai quasi certa cessione da parte di Eni di quote della controllata Versalis ad un fondo d’investimento statunitense. Una questione che arriva in un momento particolarmente difficile, visti i problemi impiantistici che costringono sempre più spesso all’accensione della torcia di sicurezza, con i conseguenti effetti sull’ambiente.


A palazzo Madama, infatti, prenderanno il via giovedì prossimo le audizioni in commissione Industria sulla indagine conoscitiva sulle prospettive del settore della chimica in Italia, proposta dal senatore Salvatore Tomaselli, capogruppo Pd nella stessa commissione. Il primo ad essere ascoltato, sottolinea il senatore, sarà proprio l’amministratore delegato della Versalis Daniele Ferrari.

«Considerato il ruolo strategico per il sistema Paese del comparto della chimica – afferma Tomaselli - ho proposto e ottenuto l’avvio in commissione Industria di palazzo Madama di un’indagine conoscitiva sulle prospettive della chimica in Italia. Tanto più ora che esiste l’ufficialità circa l’intenzione di Eni di cedere quote di Versalis, la controllata che gestisce il settore chimico del gruppo. È bene, infatti, che su questa operazione si agisca con la massima chiarezza per quanto riguarda gli obiettivi, e con la massima trasparenza sui programmi che si intendono seguire. Abbiamo apprezzato le prime dichiarazioni del management di Eni con cui si anticipa che il gruppo guidato da Descalzi non mira a un totale disimpegno dal settore.

Obiettivo che ritengo possa essere condivisibile se vincolato, ovviamente, ad una strategia di salvaguardia dei livelli occupazionali, di tutela del patrimonio di know-how e di capacità produttiva e di consolidamento del profilo industriale, come richiesto, peraltro, dalle stesse organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, a cominciare dalla salvaguardia e valorizzazione del stabilimento di Brindisi, uno dei siti strategici e tra i più efficienti dell’intero gruppo. Sono certo che tutto sarà possibile solo se Eni manterrà una quota partecipazione significativa e non simbolica nell’eventuale joint venture che dovesse nascere da tali trattative».


Durante le audizioni saranno ascoltati anche Eni, Confindustria e Federchimica, i sindacati Cgil, Cisl e Uil, le più importanti aziende che operano nella chimica verde come Novamont, Matrica, Mossi e Ghisolfi e, infine, il ministro dello Sviluppo economico.

A muoversi alla Camera dei Deputati è stato invece il parlamentare tarantino Andrea Martella, che ha proposto una risoluzione da sottoporre alla commissione Attività produttive e che riguarda proprio le prospettive della chimica italiana soprattutto in relazione alla vicenda Eni e Versalis che si è riaperta in questi giorni. A sottoscrivere la risoluzione, anche la deputata brindisina Elisa Mariano.

Il documento, che fa il punto della situazione della chimica a livello nazionale, in sostanza impegna il governo «al più attento monitoraggio delle prospettive della filiera chimica in Italia, a partire dagli sviluppi della vicenda Versalis e dalla loro valutazione in un’ottica di continuità e sviluppo di piano industriale, investimenti ed occupazione, ed alla tempestiva attivazione di ogni strumento di politica industriale utile al rafforzamento della competitività e della sostenibilità della chimica italiana, con particolare riferimento ai nodi del costo dell’energia, dell’efficienza infrastrutturale e logistica, dell’impulso alla ricerca e allo sviluppo, del sistema formativo, del sistema normativo e del rapporto con le pubbliche amministrazioni, anche attraverso l’istituzione di tavoli di approfondimento e confronto, che registrino il contributo delle parti sociali interessate e di ogni competente livello istituzionale ed amministrativo, e, in particolare, attraverso il ripristino dell’Osservatorio chimico nazionale, in sede ministeriale, nonché delle sue articolazioni territoriali».


La questione del destino della chimica italiana e del ruolo di Eni in questo comparto strategico per l’economia del Paese, ricorda tra l’altro l’onorevole Martella, «assume rilevanza anche per quanto concerne gli investimenti per gli interventi di bonifica e caratterizzazione delle aree industriali ai sensi del decreto legislativo 152 del 2006, di cui Eni è protagonista attraverso la controllata Syndial, che costituiscono processo indispensabile per rilanciare l’attrattività di tali aree ai fini della allocazione di nuove attività produttive, in particolare nel settore della chimica verde». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia