Provincia senza più soldi, è il caos. Bruno: «Pronto a dimettermi»

Provincia senza più soldi, è il caos. Bruno: «Pronto a dimettermi»
È pronto a rassegnare le dimissioni il presidente della Provincia Maurizio Bruno se la Regione, ed in particolare il presidente Michele Emiliano, non sbloccherà i...

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È pronto a rassegnare le dimissioni il presidente della Provincia Maurizio Bruno se la Regione, ed in particolare il presidente Michele Emiliano, non sbloccherà i 5,8 milioni di euro per evitare il default dell’ente. Quel denaro, secondo i tecnici di via De Leo, non può andare direttamente alla società partecipata ma deve transitare dal bilancio della Provincia, andando a coprire il default ed evitando il collasso finanziario dell’ente. Ma secondo Emiliano, invece, deve finire tutto nelle casse della Santa Teresa. E se non sarà così, Emiliano non sbloccherà la cifra, che era vincolata alla realizzazione di un impianto di compostaggio.

 
Presidente, cosa succederà nelle prossime ore?

«Ho convocato il consiglio provinciale per lunedì a mezzogiorno. Quello che chiediamo a Michele Emiliano è di sbloccare quei 5,8 milioni di euro, altrimenti non abbiamo possibilità. Gli uffici non daranno parere favorevole e noi non potremo mantenere gli impegni presi anche di fronte al prefetto e alla Regione».

È vero che è intenzionato a dimettersi?

«Senza quei fondi, dal primo agosto non potrò più intervenire su strade e scuole. E con la chiusura della Santa Teresa, non ha senso per me rimanere presidente. Quei 5,8 milioni di euro servono per garantire gli equilibri del bilancio provinciale. Perché se va in default la Provincia, va in default anche la Santa Teresa».

Quali erano gli accordi?

«Avevamo già fatto un consiglio provinciale dicendo che senza quei fondi ci sarebbero state risorse per gli stipendi solo fino a metà luglio. Poi, c’è stato il protocollo d’intesa siglato da me, dal prefetto e da alcune sigle sindacali, esclusi Cgil e Cobas, nel quale si diceva che senza quelle risorse, noi non saremmo stati nelle condizioni di andare avanti. Emiliano le aveva sbloccate ma dopo la sua ultima comunicazione il dirigente non è disposto a fare piani d’impresa dal primo agosto, perché non c’è copertura economica. Di conseguenza, ha espresso parere negativo alla delibera. E il consiglio provinciale di certo non si assume la responsabilità di votare contro il parere di un dirigente».

C’è ancora la possibilità di venire fuori da questa situazione?

«Ho riconvocato per lunedì alle 12 il consiglio provinciale ma nello stesso giorno Santa Teresa farà partire le lettere di licenziamento. Per questo, oggi (ieri per chi legge, ndr) alle 15 il prefetto ha inviato una nota al presidente della Regione, evidenziando che tutto il percorso rispetto al quale lui stesso ha fatto da garante rischia di crollare. E a quel punto, cadono le funzioni fondamentali e cade tutto».

E se invece la situazione dovesse risolversi con lo sblocco dei 5,8 milioni?

«Se da Bari ci danno l’ok definitivo, salviamo il personale fino al 21 settembre. Ma sono Emiliano e la Regione a doverlo fare».

Da lunedì non apriranno neanche biblioteca e museo provinciale?


«Il personale è passato alle dipendenze della Regione Puglia. Mantenere il museo e la biblioteca comporta delle spese. Se la Regione paga la luce e le altre utenze, bene. Altrimenti, non siamo nelle condizioni di aprire. Abbiamo inviato alla regione una nota con il calcolo delle spese di manutenzione ma stiamo ancora aspettando una risposta».
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Quotidiano Di Puglia