Antiriciclaggio, indagini della finanza sulle attività di compro-oro: tre imprenditori commerciali nei guai

Antiriciclaggio, indagini della finanza sulle attività di compro-oro: tre imprenditori commerciali nei guai
La Guardia di finanza ha eseguito controlli a tappeto nei confronti di “money transfer”, esercenti e distributori del gioco, nonché di operatori “compro...

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La Guardia di finanza ha eseguito controlli a tappeto nei confronti di “money transfer”, esercenti e distributori del gioco, nonché di operatori compro oro” al fine di verificare il rispetto della normativa contro il riciclaggio. Quest’ultima, infatti, prevede, da un lato, una serie di obblighi a carico di una platea molto ampia di operatori privati al fine di impedire che il sistema finanziario possa essere utilizzato a scopo di riciclaggio e, dall’altro, disposizioni molto stringenti per chi acquista oro. In tutta la provincia di Brindisi, sono 13 gli accertamenti avviati che hanno portato ad analizzare oltre 1600 operazioni finanziarie. In due casi sono state rilevate irregolarità.

Le indagini

In particolare, nel corso di un controllo eseguito dalla Compagnia di Francavilla Fontana è stata appurata l’omessa indicazione delle quotazioni dei metalli preziosi e dell’orario di effettuazione delle operazioni di compravendita da parte di una società. Il legale rappresentante è stato, pertanto, segnalato, ai fini amministrativi, al Prefetto di Brindisi per violazioni alla legge. In un altro caso, i finanzieri della Compagnia di Ostuni hanno individuato una gioielleria che ha effettuato l’esercizio, non autorizzato, dell’attività di “compro oro”. Il titolare è stato, pertanto, deferito alla locale Procura della Repubblica per l’omessa iscrizione obbligatoria nel registro istituito presso l’organismo degli agenti e mediatori. Nell’ambito dello stesso settore, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brindisi ha concluso un controllo nei confronti di un professionista da cui sono emerse violazioni in materia di adeguata verifica della clientela. Il rispetto delle disposizioni antiriciclaggio, sottolinea la finanza, è condizione indispensabile per individuare i capitali di origine illecita e per contrastare quelle condotte in grado di inquinare l’economia legale e di alterare le condizioni di concorrenza.

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Quotidiano Di Puglia