Picchiata nella sua auto e filmata. Il video su TikTok come avvertimento

Picchiata nella sua auto e filmata. Il video su TikTok come avvertimento
TikTok, nel corso degli ultimi mesi, si è affermato come la piattaforma preferita anche a Bari dalle nuove leve dei clan del capoluogo pugliese (giovani, se non...

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TikTok, nel corso degli ultimi mesi, si è affermato come la piattaforma preferita anche a Bari dalle nuove leve dei clan del capoluogo pugliese (giovani, se non giovanissimi, senza lavoro e spietati), i quali hanno subìto la fascinazione del noto social network cinese, divenuto una vetrina eccellente per promuovere le proprie attività criminali. 


I rampolli dei clan della Camorra Barese, attraverso i video, costruiscono un'immagine social sfoggiando il lusso, la dimostrazione del fatto che loro sono un'elite e utilizzano la piattaforma come canale preferenziale per affermarsi sul territorio barese e soprattutto per lanciare intimidazioni e messaggi agli altri clan oppure per vendicare quello che può essere considerato un vero e proprio affronto da lavare con il sangue.

Inveisce contro la ex del fratello



È il caso, per esempio, di una live di pochi secondi pubblicata su TikTok in cui Vita Maria Vavalle, detta «Tina», rimasta in carcere per tre giorni insieme alla mamma Giovanna Caricola dopo il ferimento - avvenuto all'interno del loro Gran Caffè in viale delle Regioni lo scorso 22 agosto - di Domenico Franco, avrebbe inveito contro una ragazza, ex fidanzata di suo fratello Francesco, che l'avrebbe lasciato pochi giorni dopo il suo arresto: «Mo ti ammazzo, hai lasciato mio fratello in galera», le parole in dialetto barese della 35enne, andata su tutte le furie in una diretta social. «Se ti vedo di nuovo al Cep ti uccido», avrebbe detto ancora Vavalle nei confronti della ragazza andata, evidentemente, contro un certo codice d'onore mafioso: «Non si lascia un detenuto». 

L'arresto a settembre

 

Francesco Vavalle, di 20 anni, assieme a suo fratello Giuseppe, di 27, descritti come temerari, sfrontati e agguerriti, sono infatti dietro le sbarre dallo scorso 19 settembre per aver picchiato e gambizzato il 35enne Franco, elemento di vertice del clan Strisciuglio proprio fra le strade del San Paolo: i due fratelli, secondo l'Antimafia del capoluogo, sarebbero stati al vertice di un gruppo emergente (i Vavalle, appunto) che avrebbe provato a scalzare l'egemonia degli uomini della «Luna» dal rione, trovando il coraggio di intraprendere azioni dirette, finalizzate a lanciare il guanto di sfida ai picciotti di Domenico Strisciuglio, cercando di «rivendicare una parte degli affari illeciti su quel rione», pur consapevoli di essere in minoranza numerica e di non disporre affatto della forza necessaria per affondare un colpo incisivo agli Strisciuglio, egemoni al San Paolo. Entrambi «inseriti in contesti criminali», sono stati ritenuti «inclini a delinquere» e per questo sono ancora in carcere. 

Social, i componenti della famiglia Vavalle, lo sono sempre stati. Proprio su TikTok i fratelli Francesco e Giuseppe erano molto attivi e i loro video hanno ottenuto centinaia di visualizzazioni. Clip di pochi secondi nei quali avevano lanciato il loro guanto di sfida agli Strisciuglio, attaccando proprio Franco. Sul profilo giuseppevavallepagghion, ad esempio, poi chiuso, fu pubblicata una breve clip in cui comparivano due uomini con il volto coperto da passamontagna e la scritta: «Più ne siete, più ci divertiamo», con tanto di sottofondo musicale. Dopo aver mandato in un letto d'ospedale Franco, erano pronti a colpire ancora. Giovani dal sangue freddo, ma impulsivi. Più abili ad indossare un tirapugni, ad impugnare una pistola e a compiere azioni violente che ad ordire piani e tatticismi per tessere le trame di un nuovo disegno criminale in cui imbrigliare il San Paolo. 



Un pericoloso mix di livore mafioso e di impulsività, amplificato dai social network, quello messo in campo dai fratelli Vavalle che, nonostante il forte clima di fibrillazione del quartiere, sembravano non temere possibili vendette da parte degli affiliati agli Strisciuglio. A meno di due mesi dagli arresti, poco sembra essere cambiato. TikTok continua ad essere il reality show dei Vavalle che dà a loro la possibilità di raccontare la propria realtà, in cui queste persone fanno un'auto rappresentazione del proprio mondo. Per loro è un vero canale di comunicazione.
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Quotidiano Di Puglia