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«Come deve votare Francesca al debito fuori bilancio»: è la frase intercettata dagli investigatori nell’ambiento dell’inchiesta sul presunto voto di scambio alle Comunali di Bari del 2019. A porre la domanda è Filippo Dentamaro, arrestato, compagno dell’ex consigliera comunale di Bari, Francesca Ferri, anche lei arrestata. Dall’altra parte del telefono c’è l’imprenditore Nicola Canonico, fondatore della lista nella quale era stata eletta Ferri alle Comunali. Nulla, quindi, di anomalo, essendo Canonico il “capo” del movimento politico che nel 2019 si schierò con l’area di centrodestra.
L'indagine e le intercettazioni
L’intercettazione risale al 16 settembre 2019, cioè pochi mesi dopo l’inizio della consiliatura. “Deve uscirsene dall’aula e se ne deve andare! Non si deve fare scrupoli”, risponde Canonico, referente della lista “Sport per Bari” in cui Ferri è stata eletta a sostegno del candidato sindaco Pasquale Di Rella, sconfitto da Decaro. “Quindi se ne esce dall’aula senza che vota favorevolmente?”, chiede Dentamaro. «Senza che vota, bravo! Che stiamo a scherzare». «Appare chiaro - scrive la Digos - che i coniugi Ferri-Dentamaro non hanno libertà di movimento, non possono decidere in autonomia cosa, come o chi votare all’interno del Consiglio comunale, ma devono rispondere a Canonico del loro operato politico».
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