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Il concerto con canzoni che inneggiavano alla malavita, con fuochi d’artificio finali, andato in scena a Bari Vecchia nella serata di venerdì scorso, è sotto indagine. Gli accertamenti sono in corso da parte della polizia di Stato che, venerdì, dopo una segnalazione è intervenuta per interrompere lo “show” non autorizzato.
Arriva la polizia e interrompe la performance
Gli agenti delle Volanti arrivati sul posto, nei pressi della stessa questura di Bari, hanno provveduto a interrompere lo spettacolo e a identificare il cantante che si stava esibendo oltre al ragazzo, minorenne, che si era occupato di accendere i fuochi d’artificio. Dalle indagini degli agenti delle volanti, coordinati dal dottor Maurizio Galeazzi, è emerso che non ci sarebbero legami con la criminalità organizzata, ma sembra essersi trattato di un gesto messo in atto solo ed esclusivamente per festeggiare una ricorrenza con “leggerezza”, ovvero senza chiedere alcun tipo di autorizzazione alle autorità competenti.
Continuano comunque le indagini per comprendere appieno come possa essere successo che si sia potuto mettere in atto un vero e proprio miniconcerto a Bari Vecchia, e per quale motivo soprattutto qualcuno abbia deciso di festeggiare in questo modo poco “civile”.
La guardia resta alta
Resta alta, comunque, l’attenzione delle forze dell’ordine per quanto sta accadendo nella città vecchia e posto all’attenzione del ministro dell’Interno Piantedosi, venuto qualche giorno fa in città in seguito a segnalazione effettuata dal sindaco Antonio Decaro, per presiedere un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. La questione Bari Vecchia è stata posta sul tavolo in seguito ai diversi episodi di vandalismo, e soprattutto di spaccio che hanno caratterizzato negli ultimi mesi la zona, specialmente durante la movida. Una situazione che ha messo in allarme l’amministrazione comunale che ha deciso di correre immediatamente ai ripari, per evitare che le cose potessero degenerare e far ritornare la città vecchia in quel baratro da cui è stata tirata fuori negli ultimi venti/trent’anni.
Il comitato per la sicurezza
A margine del comitato in prefettura, alla presenza del ministro dell’Interno, Decaro aveva dichiarato: «Uno dei temi che abbiamo affrontato con il ministro e che mi preoccupa molto è la situazione della città vecchia. C’è un ritorno dello spaccio, legato, probabilmente, alla scarcerazione di elementi vicini al clan che era dominante tempo fa nella città vecchia. Non abbiamo nessuna intenzione di tornare agli anni ’90. Abbiamo fatto degli sforzi enormi in questi anni, con il contributo di tutti. È cambiata la società, è molto cambiata la comunità, e c’è stata anche una reazione da parte della stessa comunità in merito a quello che sta avvenendo nel centro storico. Ho avuto rassicurazioni dalle forze dell’ordine, dalla magistratura e dal ministro su un’azione forte, efficace già in corso rispetto a quanto accade nella città vecchia». La città vecchia è una di quelle zone che si è deciso di tenere maggiormente sotto controllo, così come la zona della stazione e di piazza Moro, e i diversi parchi e giardini comunali che si trovano sul territorio. Soprattutto in considerazione di quanto chiesto anche dai residenti, che hanno fatto presente quanto sia importante, anche per tutelare i tanti turisti che ogni giorno affollano i vicoli del centro storico, una presenza maggiore delle forze dell’ordine, siano esse agenti di polizia locale, polizia di Stato o carabinieri.
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