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Ancora altre armi. Una mitraglietta tipo Mab calibro 9, diciassette pistole, di cui quattro lanciarazzi, anche dotate di silenziatori, un fucile, una carabina, una sciabola, una baionetta: sono le armi, molte prive di matricola o con matricola abrasa e alcune a salve o modificate, sequestrate in un box di pertinenza di un'abitazione a Ruvo di Puglia (Bari) nell'ambito dell'indagine della Dda di Lecce che lo scorso 13 maggio ha portato all'arresto dell'ex gip di Bari Giuseppe De Benedictis e del caporal maggiore scelto dell'Esercito Antonio Serafino. Lo stabile dove sono state trovate le armi è risultato nella disponibilità di Serafino.
Il sequestro delle armi è stato eseguito dalla Squadra mobile di Bari lo scorso 22 giugno, a seguito di un decreto di perquisizione emesso dai magistrati salentini. Gli accertamenti balistici dovranno ora verificare di chi fossero nella disponibilità e stabilire se le armi «siano state utilizzate in episodi delittuosi».
Tra le armi sequestrate oggi c'è anche una penna-pistola. Nell'inchiesta della Dda di Lecce è indagato anche un imprenditore agricolo di Andria, Antonio Tannoia, nella cui villa il 29 aprile fu trovato un arsenale con oltre 200 armi, tra fucili mitragliatori, fucili a pompa, mitragliette «comunemente usate dalla criminalità organizzata in agguati armati» dicono gli investigatori, e circa 100 mila munizioni. Tannoia con l'ex gip De Benedictis e il militare Serafino rispondono di porto e detenzione di armi da guerra ed esplosivi, di armi comuni da sparo e di munizionamento per armi da guerra e per armi comuni.
«La perquisizione - si legge in una nota della Questura di Bari - è scattata a seguito di ulteriori accertamenti finalizzati a rintracciare materiale bellico e micidiali armi, che potevano non essere state rinvenute nel corso dell'operazione dello scorso 29 aprile». A De Benedictis l'ordinanza di custodia cautelare fu notificata in carcere a Lecce, dove l'ex magistrato era già detenuto dal 24 aprile nell'ambito di un'altra indagine per presunti episodi di corruzione in atti giudiziari. In questi due mesi De Benedictis è stato interrogato 5 volte, due volte dal gip a seguito degli arresti, e in altre tre occasioni dai pm in interrogatori investigativi durati ore. Ai magistrati di Lecce l'ex gip avrebbe fatto nuove rilevazioni su ulteriori episodi relativi sia alle tangenti in cambio di scarcerazioni sia alle armi.
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