BARI - Tutti i processi e i termini processuali, inclusi quelli di prescrizione, sospesi fino al 30 settembre. Il governo corre ai ripari per dare una prima risposta...
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Il provvedimento dispone la sospensione dei termini dei procedimenti fino al 30 settembre. Un “congelamento” per consentire di tirar via le tende e di provvedere a una soluzione di più lungo periodo. «Avevo promesso che ci avrei messo la faccia e abbiamo emanato un decreto d’urgenza che sospende tutti i processi e i termini processuali, inclusi quelli di prescrizione, da qui fino al 30 settembre: a Bari non avranno bisogno di fare udienze nelle tende, una cosa inaccettabile per una Repubblica democratica», ha spiegato Bonafede, che nel capoluogo pugliese era stato il 7 giugno per verificare di persona la situazione. Il governo si impegnerà per individuare uno stabile alternativo, ha aggiunto. Il decreto, che ha decorrenza immediata, sospende i processi penali in qualunque fase e grado; fanno eccezione i procedimenti che hanno carattere di urgenza (convalida arresto, giudizio direttissimo, convalida sequestri) o che sono a carico di imputati in stato di custodia cautelare, e quelli per i reati di mafia e terrorismo.
Per ogni giornata di giustizia penale sospesa, le cancellerie del Tribunale di Bari dovranno predisporre almeno mille notifiche. È il calcolo approssimativo fatto dagli addetti ai lavori, avvocati e magistrati, commentando le conseguenze concrete che avrà il decreto legge adottato dal Consiglio dei Ministri per sospendere i processi penali fino al 30 settembre e smantellare la tendopoli. Calcolando, infatti, che ogni giorno si celebrano circa 200 processi con mediamente cinque parti da convocare (tra imputati, avvocati, parti offese e testimoni), le cancellerie dovranno predisporre circa 5mila notifiche a settimana per comunicare agli interessati le nuove date di udienza.
Le reazioni.
Anm: «Decreto incompleto, serva una sede».
In una nota l’Associazione magistrati di Bari, parlando di «prospettiva caratterizzata da totale incertezza», tra rischio di turnazione dei dipendenti e «inadeguatezza delle sedi proposte per il trasferimento immediato» (via Brigata Regina e l’ex Tribunale di Modugno), conferma lo stato di agitazione permanente dei magistrati. Per discutere di questo e delle criticità che riguardano tanti Tribunali in Italia, sabato si terrà proprio a Bari una riunione straordinaria del Comitato direttivo centrale dell’Anm. Commentando i contenuti del decreto legge, il presidente Francesco Minisci ha parlato di «provvedimento incompleto», chiedendo al ministro di integrarlo con il reperimento di un’unica sede.
I penalisti: «Incauto interventismo»
Vanno tolti i cerotti e le bende perché il malato sembri guarito. Così il Ministro della Giustizia affronta il problema». L’Unione delle Camere penali attacca «l’incauto interventismo» e le «assurdità» di Alfonso Bonafede sul caso del palazzo di giustizia: «rimosse le tende, segno antiestetico e troppo visibile di una patologia cui non si sa porre rimedio, il malato viene dichiarato guarito per decreto». Sospendere la prescrizione “fino a quando non cesserà la causa della sospensione” (ovvero il disastro causato dal Ministero stesso) significa impedire per anni il regolare esercizio della giustizia penale. La Camera penale di dice pronta a impugnare il decreto.
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Quotidiano Di Puglia