Taranto, stadio Iacovone: gradinate e curve, la demolizione già da aprile così da guadagnare tempo. L'idea di Ferrarese

Taranto, stadio Iacovone: gradinate e curve, la demolizione già da aprile così da guadagnare tempo. L'idea di Ferrarese
di Domenico PALMIOTTI
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Martedì 10 Ottobre 2023, 09:07

Anticipare in questo campionato la demolizione degli anelli inferiori dello stadio (gradinate e curve) perché non poggiano su pali fondanti e guadagnare almeno un paio di mesi di anticipo, forse tre, sull'avvio dei lavori di ristrutturazione e ricostruzione dello stadio Iacovone di Taranto. Questo senza sacrificare l'affluenza del pubblico. Partire col primo stralcio della piscina olimpionica, che riguarderebbe la vasca coperta essendo la più complessa, oltreché la più urgente, rispetto alla vasca scoperta. Sbloccare l'agibilità delle aree dell'ex stazione torpediniere sul Mar Piccolo per il centro dedicato a vela, canoa e canottaggio. Incontrare il comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo molto probabilmente venerdì per presentargli il nuovo, riconfigurato master plan degli impianti, che nelle ore successive verrebbe trasmesso al Governo. Infine, usare tutte le possibilità dei poteri commissariali a proposito dell'abbreviazione delle procedure burocratiche perché i tempi stanno diventando davvero molto stretti.

L'incontro

Si è parlato di questo nell'incontro che ieri mattina in Camera di Commercio hanno avuto il commissario dei Giochi, Massimo Ferrarese, e il sindaco Rinaldo Melucci, affiancati dai rispettivi staff. La giornata di Ferrarese, prima del confronto col sindaco, è cominciata da un sopralluogo allo Iacovone. «Ho anzitutto visto la parte danneggiata dall'incendio del mese scorso - dichiara Ferrarese a Quotidiano -. È una cosa su cui si può tranquillamente intervenire. Abbiamo poi valutato le possibilità di una demolizione anticipata rispetto alle opere di costruzione. Possibilità che esiste per le due curve e la gradinata, parlo degli anelli inferiori privi di fondazioni. Faremmo una progettazione più veloce, una gara ad hoc, in modo da cominciare con la demolizione e trovarci avvantaggiati sul resto, cioè la ricostruzione. Sarebbe un primo stralcio, un anticipo sulla gara grande. La demolizione anticipata si può fare per le due curve e la gradinata, non per la tribuna in quanto non c'è modo di accedere col campionato in corso. Partiremmo contestualmente dalla curva sud e dalla gradinata».
I tempi restano una grossa incognita (e preoccupazione). Pare che il Documento di indirizzo alla progettazione (Dip) presentato dal Comune per lo stadio prevedesse luglio 2026 come data finale, un mese dopo la manifestazione.
«Devo utilizzare al massimo tutti i poteri commissariali per non andare fuori tempo - dichiara Ferrarese - C'è una data da rispettare, giugno 2026, non ci sono proroghe, e la situazione davvero è molto complicata. Perché, lo ribadisco, si è perso molto tempo. Vorrei quindi cercare di far partire la demolizione di queste parti dello Iacovone ad aprile, andare avanti sino a giugno, e nel frattempo mettere in cantiere la gara per la ricostruzione. Che avverrebbe da fine estate, tra settembre e ottobre, quando partiremmo con la ricostruzione avendo già demolito. La copertura? La dobbiamo fare. Il problema della copertura, stando ai tempi, ci sarebbe, ma se anticipiamo la demolizione e guadagniamo mesi, potremmo starci. La copertura è la fine del lavoro, ecco perché devo accelerare le fasi precedenti. E se uno slittamento eventualmente ci fosse, sarebbe limitato. Faremmo la copertura il mese dopo i Giochi, non un dopo indefinito». L'intervento sullo stadio resta confermato in 28 milioni, ma non è ancora quantificato quanto assorbirà la demolizione e quanto, invece, la ricostruzione.
«Stiamo verificando tutti gli importi e adesso più o meno ci siamo» afferma Ferrarese sugli altri impianti sportivi. La piscina olimpionica di Torre D'Ayala «sta sui 22 milioni per il primo stralcio. Facciamo quella coperta, poi col secondo stralcio si realizzerà la seconda. La piscina aperta non presenta problemi. Il lavoro è più complicato con quella chiusa. Il secondo stralcio, relativo alla piscina scoperta, verrebbe a costare dagli 8 ai 12 milioni». Sul centro nautico alla ex stazione torpediniere, annuncia Ferrarese, «ho contattato l'ammiraglio Biaggi di Marina Sud e il presidente Prete a capo dell'Autorità portuale. Nei prossimi giorni dovrebbero risolvere il problema per cercare di liberare le aree. Non si faranno stralci, è un progetto unico dimensionato su 14 milioni».
«Il PalaRicciardi - prosegue il commissario - viene invece demolito e rifatto come impianto di atletica. Verrà a costare 12 milioni, ma per farlo non facciamo più l'impianto a Paolo VI, che entra nel secondo stralcio. Nella relazione al Governo metterò infatti tutti gli impianti che non si possono fare con i 150 milioni disponibili, perché questa è la cifra su cui ruota il Masterplan riconfigurato, ma sono realizzabili un finanziamento successivo. Quest'ultimi sono diversi. E molto probabilmente venerdì spiegherò al comitato organizzatore le scelte che ho fatto».
 

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