«Cavalli maltrattati, ora basta con quell’indegno spettacolo alla festa di San Giuseppe»

«Cavalli maltrattati, ora basta con quell’indegno spettacolo alla festa di San Giuseppe»
di Lucia J.IAIA
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Martedì 19 Aprile 2016, 07:37 - Ultimo aggiornamento: 10:41
Animalisti ancora sul piede di guerra. Si susseguono le prese di posizione delle associazioni che si rivolgono al sindaco Giuseppe Tarantino per chiedere l’abolizione della tradizionale processione delle “fascine”. Il motivo è semplice. Secondo gli animalisti, i cavalli durante quella manifestazione sarebbero sottoposti ad una fatica enorme ed intollerabile.
Anche l’associazione Anta Onlus di Sava, pur criticando l’atteggiamento della L.e.i.d.a.a. della Brambilla che, a quanto pare, inizialmente avrebbe valutato positivamente la manifestazione, intende fornire delle precisazioni.
«La nostra associazione – interviene il presidente dell’Anta, Francesco Spagnolo - non ha mai partecipato a tale ricorrenza nei modi e nelle condizioni perpetrate puntualmente ogni anno per la festa di San Giuseppe. Lo spettacolo che si propone alla collettività nulla ha a che vedere con la devozione ma si tratta di puro maltrattamento. L’immagine che si presenta al visitatore è quella di cavalli sfiniti che, dato il peso disumano, non riescono a percorrere le pubbliche vie, scivolavando e venendo sollecitati in modo coercitivo».
Dunque, uno strazio, secondo Spagnolo. «Sì, di particolare rilevanza sono le continue e ripetute fermate e ripartenze per tutto il percorso di circa 4 km connesse alle urla fortissime rivolte ai cavalli per incitarli a proseguire il tragitto. Atteso che il cavallo a livello etologico è una preda. Basta poco, anche un semplice schiamazzo a metterlo in difficoltà e a creargli gravissimi disagi».

Poi però l’Anta punta il dito contro la sezione manduriana della L.e.i.d.a.a. «Sono fiera e felice di leggere questa nuova presa di posizione da parte degli stessi volontari che, un mese fa, avevano presieduto alla processione delle fascine a San Marzano di San Giuseppe – dice la responsabile legale dell’associazione, avvocato Antonella Buccoliero - misurando con metro alla mano la sola altezza dei carri, tralasciando di rilevare l'eccessiva larghezza, peso e lunghezza del carico dei carri, etc. Gli stessi, avevano attestato e garantito la regolarità dell'evento, a fronte di uno spettacolo di evidente maltrattamento dei poveri cavalli, oltre ad aver difeso la stessa regolarità in un nostro post di disappunto».

«L'anno prossimo – conclude Buccoliero - dato l'impegno assunto anche a mezzo stampa, ovviamente, non si potrá più riproporre lo stesso indegno spettacolo».
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