Ex Ilva, nell'acciaieria il corteo dei lavoratori e l'assemblea davanti alla direzione

Ex Ilva, nell'acciaieria il corteo dei lavoratori e l'assemblea davanti alla direzione
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Lunedì 20 Novembre 2023, 11:39 - Ultimo aggiornamento: 20:23

All'interno della fabbrica tarantina ex Ilva è in corso l'assemblea, con i lavoratori davanti la direzione aziendale. Nel corso dei lavori assembleari Fim, Fiom e Uilm decideranno le iniziative da intraprendere per sensibilizzare ulteriormente il Governo, affinché dia risposte concrete ai lavoratori di Acciaierie d’Italia, Ilva in As, Appalto e Indotto, nonché ai cittadini di Taranto, in termini di lavoro, salvaguardia dell'ambiente e salute.

Il corteo

La mattinata si è aperta con un corteo dei lavoratori dello stabilimento di Taranto.

Quindi l'assemblea per decidere ulteriori iniziative di mobilitazione delle quali si era parlato in occasione dell'incontro del 20 ottobre scorso a Palazzo Chigi. Era stato infatti annunciato uno sciopero in tutto il gruppo entro il 23 novembre, giorno in cui è fissata l'assemblea dei soci di Acciaierie d'Italia. Il socio di maggioranza ArcelorMittal dovrà decidere se partecipare alla ricapitalizzazione di emergenza per pagare le forniture di gas e far fronte alle esigenze di liquidità più immediate.

«Il governo - sottolinea Valerio D'Alò, responsabile nazionale Siderurgia della Fim Cisl - ci parli chiaramente dei contenuti della trattativa con ArcelorMittal. No ad un secondo accordo segreto, l'intero gruppo ha bisogno di rilancio, non di ammortizzatori sociali». Nel corso dell'assemblea, Fim, Fiom e Uilm «decideranno - aggiunge D'Alò - le iniziative da intraprendere per sensibilizzare ulteriormente il governo, affinché dia risposte concrete ai lavoratori di Acciaierie d'Italia, Ilva in As, Appalto e Indotto, nonché ai cittadini di Taranto, in termini di lavoro, salvaguardia dell'ambiente e salute» Le sigle sindacali chiedono «il cambio della governance - afferma il segretario della Fiom Cgil ionica Francesco Brigati - ed una giusta transizione ecologica e sociale. Il governo Meloni apra un serio confronto con le organizzazioni sindacali, diversamente continueremo nelle mobilitazioni per impedire la chiusura dello stabilimento siderurgico. Bisogna cambiare la governance per garantire il rilancio produttivo, l'occupazione e l'ambiente».

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