“Brico” chiude i battenti: «In perdita da 4 anni»

“Brico” chiude i battenti: «In perdita da 4 anni»
di Alessio PIGNATELLI
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Mercoledì 23 Novembre 2016, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 14:21
Bricocenter chiuderà al pubblico entro il prossimo 15 gennaio, ossia tra meno di due mesi. A rischiare il proprio posto di lavoro sono 21 lavoratori. Ieri pomeriggio la doccia gelata: a meno di clamorosi dietrofront, non ci sono alternative e l’azienda ha già comunicato ai sindacati le proprie intenzioni.
Il punto vendita accanto all’Auchan dunque abbasserà le serrande. Un altro duro colpo per l’economia locale che stride con il prossimo allargamento dell’ipermercato. È bene precisare che non vi sono assolutamente relazioni tra i due gruppi: gallerie commerciali Auchan da una parte, gruppo Adeo - oltre a Bricocenter, uno dei più famosi marchi è Leroy Merlin - dall’altra.
L’ufficializzazione è avvenuta ieri all’ora di pranzo. I dirigenti di Bricocenter avevano fissato questo appuntamento sindacale da circa tre settimane. Non avevano però assolutamente accennato a nulla di così drastico. La riunione avvenuta a Latiano, presso la Tenuta Moreno, ha invece lasciato di sasso Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil rappresentati dai segretari generali territoriali Antonio Arcadio, Giovanni D’Arcangelo e Sergio Notorio e dai rispettivi rappresentanti sindacali aziendali.
 
Questi i dati posti come premessa dall’azienda: perdita ormai stabilizzata da quattro anni per un valore di 2 milioni di euro; solo per il 2016 si stima un segno negativo di 400 mila euro. I sindacati hanno provato, vanamente, a intavolare una trattativa per convincere Bricocenter a restare sul territorio. Si sono aggiornati al primo giorno di dicembre ma i manager hanno già messo le mani avanti: il destino del punto vendita jonico è segnato.
Del resto, la fredda cronaca fa emergere che queste modalità non sono un unicum. Anzi. Già in altre circostanze e in diverse realtà italiane vi sono state chiusure lampo. Per esempio recentemente a Rescaldina, nel Milanese, in poche settimane si è giunti alla chiusura di un Bricocenter: in quel caso erano quattordici i dipendenti e il negozio era sempre accanto a un ipermercato Auchan.
I lavoratori tarantini sono choccati. Già domani mattina è prevista un’assemblea per stabilire le prossime mosse e non si esclude di bloccare le attività. Tra l’altro è un periodo anche particolare per le vendite e soprattutto sarà un Natale non certo sereno per ventuno famiglie.
Come detto, il marchio Bricocenter è parte di un gruppo tra i più importanti al mondo. Adeo si articola in quattro settori di attività diversi e complementari nell’universo casa: multispecialisti, insegne-decorazioni, insegne di prossimità e magazzini tecnici ingrosso e dettaglio. I negozi sono dislocati in qualsiasi parte del pianeta, dal Brasile alla Cina passando per l’Italia, la Francia e la Russia. Conta 93 mila collaboratori in dodici paesi, 810 mila clienti serviti ogni giorno, quindici insegne, 32 imprese autonome, 384 negozi in franchising e 638 negozi integrati.
Bricocenter rientra nel cosiddetto settore “insegne di prossimità”. Quello di Taranto ha una superficie di circa tre mila metri quadrati. Secondo indiscrezioni, il contratto di affitto sarebbe già stato annullato per il prossimo anno. I sindacati hanno anche proposto una soluzione: non lasciare Taranto e modificare il proprio marchio. Sull’esempio attuato da Coin con il passaggio Oviesse, insomma. Passare a un target diverso: il gruppo Adeo, infatti, possiede anche marchi meno onerosi come Bricoman o Bricomart. Niente da fare, la scelta sarebbe fatta. E subito dopo le feste natalizie, altre serrande abbassate.

 
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