Sanità, protestano gli infermieri contro il piano di assunzioni

Sanità, protestano gli infermieri contro il piano di assunzioni
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Sabato 13 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 21:23

C’è tutt’altro che soddisfazione nell’Ordine professionale degli infermieri della provincia di Taranto per l’annunciato via libera della Regione Puglia per 313 nuove assunzioni del profilo infermieristico che avverranno attraverso lo scorrimento della graduatoria unica regionale. 

I numeri

Per l’area ionica i posti assegnati saranno 63, seconda come numero nella distribuzione per province dopo i 101 di Bari (61 per le Asl e 40 al Policlinico). «Assolutamente insufficienti», dichiara il presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche dalla provincia di Taranto, Pierpaolo Volpe che smorza gli entusiasmi diffusi dal Dipartimento della salute e dall’assessore alla Sanità, Rocco Palese. «La verità del piano? Nessuna nuova assunzione o potenziamento degli organici», decreta Volpe che espone i veri numeri dei programmi di reclutamento della Regione. 
«Il piano assunzionale annunciato – fa sapere il presidente - era stato già approvato lo scorso anno, i numeri li conoscevamo da mesi e le assunzioni non sono altro che la sostituzione dei pensionamenti dall'1 settembre 2023 al 31 dicembre 2024». Niente rinforzi dunque, a sentire Volpe che scopre il velo di una realtà tutt’altro che confortante. «I nuovi ingressi previsti garantiranno solo una stabilità occupazionale a chi è ancora precario, ma non miglioreranno la situazione della sanità trattandosi di personale già in servizio, indispensabile appena a far funzionare al minimo le aziende sanitarie».
Altro che «processo di crescita» come l’assessore Palese ha definito il suo nuovo piano delle assunzioni. «In emergenza eravamo e in emergenza saremo nei prossimi mesi, con l'aggravante della scadenza per fine gennaio della graduatoria concorsuale per Infermieri», sentenzia il numero uno degli infermieri ionici che demolisce ogni entusiasmo mostrato dalla categoria e da alcuni ambiti sindacali.
Ed ecco il quadro desolante delle carenze di cui soffrirebbero tutte le strutture sanitarie pubbliche dell’arco ionico, sia ospedali che distretti. «Solo all'ospedale Santissima Annunziata di Taranto mancano almeno 110 infermieri e un'ottantina di Oss». 

Stessa carenza ci sarebbe, in proporzione agli organici, nei distretti e nei presidi ospedalieri della provincia, sostiene Volpe che accende i riflettori sugli operatori socio sanitari, figura di supporto indispensabile per una adeguata assistenza intra ed extra ospedaliera la cui assenza va a discapito della prestazione sanitaria infermieristica e alberghiera più in generale. 
«Abbiamo ovunque una carenza spaventosa di Oss - dice -, con picchi drammatici in alcuni ospedali, primo fra tutti il Valle D’Itria di Martina Franca dove si registra anche la più massiccia mancanza di infermieri». Pochi operatori socio sanitari anche al San Giuseppe Moscati di Taranto, prosegue Volpe che apre il capitolo del Piano nazionale di ripresa e resilienza. 
«Tutti pare abbiano dimenticato i nuovi servizi sanitari previsti nel Pnrr come gli ospedali e le case di comunità per non parlare della nuova figura dell’infermiere di famiglia e di comunità», ricorda il presidente dell’Ordine ionico che invita ad aprire gli occhi alla realtà: «Solo per dar corso all’infermiere di famiglia e di comunità occorre una figura ogni 2500 abitanti», conclude Volpe che nel cui conteggio dei bisogni non annovera quelli per «riempire» il nuovo ospedale San Cataldo il cui fabbisogno degli organici è ancora un mistero. 

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