Bonaccorti ai manduriani: «Primitivi? Ma quale offesa, almeno lasciatemi un po' di ironia»

Bonaccorti ai manduriani: «Primitivi? Ma quale offesa, almeno lasciatemi un po' di ironia»
di Gianluca CERESIO
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Venerdì 7 Gennaio 2022, 05:00

Non si è fatta attendere la risposta di Enrica Bonaccorti ai consiglieri comunali di Manduria sulla loro presa di posizione rispetto alle parole pronunciate dalla stessa Bonaccorti in tv, quando ha definito genericamente il cittadino manduriano «primitivo» (giocando sulle parole) alludendo unicamente al comportamento di alcuni individui che hanno offeso e maltrattato verbalmente una compaesana che ha pubblicato un romanzo a sfondo erotico.

La lettera

Infatti, la lettera della Bonaccorti esordisce così: «Cari Consiglieri tutti, e cara tutta Manduria, non riesco a credere che le mie parole siano state interpretate come una seppure larvata offesa! Io che adoro il Sud, orgogliosa di una mamma napoletana e di mezza famiglia angrese (Salerno), innamorata del vostro territorio e della vostra ospitalità … e voi pensate che io mi riferissi a tutta la popolazione? Che la battuta sul vostro fantastico «Primitivo» lo denigrasse?». Scendendo nei particolari la conduttrice rimarca testualmente: «Mi sono riferita, anzi l’ho proprio detto, all’atteggiamento primitivo di quelle persone che hanno messo all’ostracismo una compaesana «colpevole» solo per aver pubblicato un romanzo a sfondo erotico». Quindi, è evidente che la Bonaccorti, come spiega nella sua missiva, ha agito in perfetta buona fede, tant’è che precisa: «Non vuol dire né offendere né etichettare un’intera comunità, ma partecipare, con la sintesi estrema di un «banale gioco di parole», con lo stesso punto di vista sul fatto di cronaca che si stava dibattendo». La stessa conduttrice del programma “Storie Italiane” a cui si fa riferimento, a proposito poi dei commenti sul web dichiara: «Vorrei segnalarvi anche che nella reazione sui social, potete vedere il mio Instagram, c’è stata una valanga di commenti che mi hanno imbarazzata per i giudizi fortemente negativi sulla reazione e l’interpretazione delle mie parole in diretta; certo, se i fatti fossero accaduti a Jesi, non avrei potuto fare la battuta col Verdicchio! Ma questo era, solo un banale gioco di parole che attesta fra l’altro la mia conoscenza del vostro pregiato prodotto, il Primitivo di Manduria». «Ma forse in questi tempi di politically correct, si è perso il senso della misura, cioè non sappiamo più misurare la minima ironia insita a volte nelle parole». Riferendosi poi all’invito formulato dai consiglieri comunali di Manduria, la Bonaccorti aggiunge: «Mi avrebbe fatto piacere un invito a Manduria, quasi l’avevo sperato, ripeto che sono innamorata della vostra terra, ma l’invito lo immaginavo con altri toni, magari con benevolenza e non con un paternalistico «non vogliamo delle scuse» che ne implicano la necessità.

Per l’educazione che ho ricevuto, mi scuso comunque con chi ha travisato il mio «jeu de mots» ed ha provato quella «amarezza» che denunciate. Ma la provo anch’io, speravo di aver meritato in tanti anni più fiducia nella mia onestà intellettuale e non solo. Poi c’è l’ironia, che spezia spesso le mie parole e a cui non voglio rinunciare, soprattutto in questi tempi pesanti».

La lettera della Bonaccorti conclude: «Vi auguro che il 2022 porti salute e prosperità a tutti voi, al Salento, alla Puglia, all’Italia, e che la situazione ci permetta un incontro non a Teano ma in piazza Garibaldi… e magari festeggeremo con un brindisi Primitivo! I miei più cordiali saluti».

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