Ferretti a Taranto, Sogesid lancia il bando ma serviranno altri fondi

Nelle somme venute meno, rientrano i 5 milioni del ministero delle Infrastrutture e trasporti

Ferretti a Taranto, Sogesid lancia il bando ma serviranno altri fondi
Ferretti a Taranto, ​Sogesid lancia il bando ma serviranno altri fondi
di Domenico PALMIOTTI
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Giovedì 25 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 07:52

Dovranno uscire dalle economie negli appalti e da altri fondi le risorse che allo stato mancano per la bonifica, messa in sicurezza e allestimento dello yard ex Belleli, destinato ad ospitare l’insediamento di Ferretti che costruirà strutture per yacht. Infatti, l’importo complessivo dell’intervento è pari a 152,227 milioni, di cui 150,441 milioni per lavori, la parte finanziata ammonta a 96,541 milioni, mentre l’accordo quadro che sovrintende il tutto ha risorse per 118,323 milioni, derivanti da tre fonti pubbliche: 40,456 dal fondo infrastrutture del ministero Infrastrutture e trasporti, 28,056 dalla Regione Puglia, piano stralcio risorse Fsc2021-2027 e 49,810 dall’Autorità portuale. A ciò si aggiunga che il bando di gara lanciato l’altro ieri da Sogesid, società del ministero dell’Ambiente, con presentazione delle offerte il 26 febbraio e apertura delle buste il giorno successivo, stabilisce che l’importo a base di gara è pari a 113,127 milioni.

Sembra una “babele” di cifre e probabilmente in parte lo è pure, in realtà, spiega a Quotidiano Sergio Prete, presidente dell’Authority, «nella copertura finanziaria dei lavori sono venute meno alcune somme da parte dei ministeri e poi c’è stato un incremento per le prescrizioni inserite nel decreto di approvazione del progetto.

C’è quindi una somma coperta e una complessiva dei lavori, in merito ai quali occorre trovare nuovi fondi».

Nelle somme venute meno, rientrano i 5 milioni del ministero delle Infrastrutture e trasporti - è accaduto a ottobre - tant’è che i soggetti pubblici coinvolti nell’operazione (ministero, Regione Puglia e Autorità portuale) hanno rifatto il punto della situazione per dare a Sogesid le garanzie chieste sulla copertura. Trovandosi con 5 milioni in meno, Sogesid si era infatti fermata nel lanciare il bando di gara per lo yard.

I lavori

La soluzione trovata è quella di individuare all’interno dell’intervento una quota di lavori opzionali pari a 5 milioni. Lavori che non verrebbero cancellati ma spostati ad un secondo momento, quando si troveranno i mezzi. «Con le economie di gara e i ribassi d’asta - prosegue Prete -, si verificherà la somma mancante per affidare i lavori. L’appalto viene quindi dato, viene messo a gara tutto, ma c’è una riserva di affidamento delle parti al momento non coperte. L’appalto è per la cifra più alta, i circa 150 milioni, l’altra, i 113, sono la parte coperta. Ma poiché i lavori vengono tutti appaltati, la stazione appaltante può affidarli contemporaneamente, o dopo o può anche non affidarli regolandosi sulla base della copertura che ci sarà. In questo modo si evita di bandire un’altra gara in quanto l’appaltatore c’è già e dunque una volta trovate le altre risorse, gli si possono dare gli ulteriori lavori».

Circa i tempi, Prete rammenta che sono trascorsi diversi mesi in quanto Sogesid «ha acquisito un parere legale sulla mancata copertura e sulla scelta del modello di gara. Quasi un anno fa si tenne la conferenza dei servizi, il decreto autorizzativo è arrivato in autunno, poi Sogesid ha adeguato il progetto alle prescrizioni e infine abbiamo verificato la copertura conformando il modello di gara. Certo, da quando Ferretti ha presentato la domanda sono passati tre anni. Forse più. Non poco. E questo spiega tutte le difficoltà incontrate tra progetto, procedura e autorizzazioni”. Su quanto ora ci vorrà per i lavori, Prete rileva che “questo dipenderà dal cronoprogramma dell’impresa vincitrice. Noi ne abbiamo uno di massima di circa due anni. Noi partiamo e subito dopo potrebbe cominciare Ferretti. Realizzati alcuni lavori a carico della parte pubblica, Ferretti può cominciare i suoi già nello stesso biennio. Il progetto è costruito a fasi e a lotti affinché Ferretti si inserisca strada facendo».

«A Taranto arriverà una nuova opportunità industriale per lo sviluppo del territorio - afferma il governatore pugliese Michele Emiliano -. Il risultato arriva dopo un lungo lavoro istruttorio curato dagli uffici regionali e dall’Autorità di sistema portuale. Oggi un’industria leader a livello mondiale in produzioni ad alto valore aggiunto potrà insediarsi in quella che è l’area di più grave crisi industriale d’Italia, cominciando a porre le basi per un’alternativa alla produzione siderurgica che finora ha compromesso salute, ambiente e lo sviluppo del porto di Taranto».
«Il progetto Ferretti è giunto ad un punto di svolta. Adesso è importante che tutte le parti coinvolte lavorino al meglio per consentire al gruppo Ferretti di realizzare l’ambizioso progetto di insediamento industriale, fortemente voluto dal M5S, affinché le ricadute occupazionali si esprimano al più presto - commenta Mario Turco, senatore e vice presidente M5S, dopo il lancio del bando Sogesid -. Gli oltre 200 posti di lavoro diretti, cui si sommerà la spinta per la creazione di nuove filiere produttive e il rafforzamento di quelle esistenti, fungerebbero non solo da volano economico per la città, ma anche da punto di partenza per un nuovo modello. Ci vorrà ancora del tempo, ma Taranto non può permettersi di distogliere lo sguardo dall’avvenire».

«Va bene accelerare - chiosa Carmelo Sasso, segretario Uil Trasporti - e chi più di noi lo auspica, visto che Ferretti è una delle iniziative che può creare nuovi posti di lavoro nel porto, ma non dimentichiamo o sottovalutiamo quanto a Taranto spesso sia complicato investire per tutti i passaggi burocratici che bisogna fare. Ne cito uno per tutti: essere area Sin, avere problematiche ambientali, occuparsi di messa in sicurezza e bonifica del sito prescelto, significa impiegare molto più tempo prima di arrivare all’apertura dei cantieri rispetto ad una qualsiasi altra realtà».

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