Ex Ilva, ok all'amministrazione straordinaria e fine dell'era Mittal. I francoindiani: investiti oltre 2 miliardi. Quaranta commissario: ecco chi è

La nota di ArcelorMittal: "Investiti oltre 2 miliardi per ammodernare la fabbrica. Abbiamo proposto di vendere la nostra partecipazione ma nonostante gli sforzi le discussioni non hanno avuto successo"

Ex Ilva, per AdI ok all'amministrazione straordinaria: Quaranta nominato commissario
Ex Ilva, per AdI ok all'amministrazione straordinaria: Quaranta nominato commissario
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Martedì 20 Febbraio 2024, 16:58 - Ultimo aggiornamento: 21:48

"Con decreto del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, Acciaierie d'Italia S.p.A. è stata ammessa, con decorrenza immediata, alla procedura di amministrazione straordinaria. E' nominato commissario straordinario il dott. Giancarlo Quaranta, professionista con lunga esperienza nel settore siderurgico". Lo fa sapere il Mimit in una nota. 

La nota

"Il decreto ministeriale - prosegue la nota del Mimit - segue l'istanza del 18 febbraio scorso, con cui Invitalia, il socio pubblico di AdI titolare del 38% del capitale, ha richiesto al ministero delle Imprese e del Made in Italy l'ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria della società Acciaierie d'Italia S.p.A.

ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge del 18 gennaio 2024, n. 4. (Disposizioni urgenti in materia di amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico)". 

Il comunicato di ArcelorMittal

"Oggi il governo italiano ha messo in amministrazione straordinaria Acciaierie d'Italia SpA dopo la richiesta di Invitalia, trasferendo il controllo della società dai suoi attuali azionisti, ArcelorMittal e Invitalia, a commissari nominati dal governo. Si conclude così il coinvolgimento di ArcelorMittal in AdI, iniziato nel 2018". E' quanto afferma Arcelor Mittal in una nota nella quale evidenzia che "la situazione finanziaria di AdI è stata ulteriormente influenzata dal fatto che il governo italiano ha erogato meno di un terzo dei 2 miliardi di misure di sostegno offerte al momento della creazione della partnership con Invitalia". 

Dal 2018, si legge nella nota, "ArcelorMittal si è impegnata a fondo per il personale e gli impianti di AdI investendo oltre 2 miliardi di euro. Questo massiccio investimento ha permesso ad AdI di completare nei tempi previsti un ampio programma ambientale da 800 milioni di euro che ha garantito la conformità all'Autorizzazione integrata ambientale stabilita dal governo italiano, nonché di investire 1,2 miliardi di euro nell'ammodernamento degli impianti di tutti i siti. AdI ha inoltre beneficiato di centinaia di milioni di euro di credito grazie alla fornitura di materie prime da parte di ArcelorMittal". "ArcelorMittal desiderava affrontare la significativa discrepanza di capitale investito in AdI dai due azionisti. Nel corso delle recenti discussioni, ArcelorMittal ha avanzato proposte pragmatiche volte risolvere tale questione e nel contempo a proseguire il partenariato pubblico-privato con Invitalia, istituito nell'aprile 2021. Non essendo riusciti a trovare un accordo su condizioni accettabili, abbiamo anche proposto di vendere la nostra partecipazione in AdI a Invitalia. Nonostante gli sforzi di ArcelorMittal le discussioni non hanno avuto successo", si legge.

"Se dall'aprile 2021 AdI avesse avuto accesso al tradizionale mercato del debito e fosse stata così in grado di raccogliere il capitale circolante necessario per finanziare le sue esigenze correnti, invece di dipendere dalle iniezioni di capitale dai suoi azionisti come unica fonte di finanziamento, questa situazione avrebbe potuto essere evitata. Malauguratamente - si legge nella nota di Mittal - le condizioni sospensive per consentire ad AdI di convertire il contratto di affitto di azienda in un acquisto formale (condizioni che esulano dal controllo di AdI), il cui soddisfacimento era originariamente previsto per il maggio 2022 e successivamente posticipato al maggio 2024, rimangono oggi non soddisfatte". "Un turnaround già di per sé complesso - conclude Mittal - è stato reso ancora più impegnativo dall'instabilità causata dalla temporanea rimozione dell'immunità penale applicabile durante il periodo di attuazione del programma di investimenti ambientali, dal contesto della domanda durante la crisi di Covid e dalla crisi energetica in Europa lo scorso anno. Per le persone e le comunità di AdI, ArcelorMittal si augura che in futuro possa essere assicurata la necessaria stabilità". 

Il profilo del nuovo commissario

 "Quarant'anni di vita condivisi con la comunità siderurgica non sono pochi. La mia avventura nasce con la storica Italsider". Giancarlo Quaranta, originario di Nardò e neonominato commissario straordinario per Acciaierie d'Italia, parla così della sua esperienza in un post pubblicato su Linkedin e torna sul tema lo scorso due gennaio: "2 gennaio 1984: il mio primo giorno di lavoro in Italsider (stabilimento di Taranto). Con oggi sono trascorsi 40 anni". Direttore della divisione tecnica ed operativa dell'Ilva in amministrazione straordinaria, per lui - racconta chi lo ha incontrato sul lavoro - l'acciaieria di Taranto non ha segreti, è forse il più grande conoscitore dello stabilimento, conosciuto da tutti, stimato. Corsi e ricorsi, ricorda della storia Italsider "in un periodo oramai caratterizzato da turbolenze finanziarie, da piani di intervento governativo, da vari cambi di assetto societario, attuati nella speranza (o presunzione) che portassero stabilità e redditività all'azienda. Così, da insuccesso ad insuccesso, maturò la decisione di privatizzare l'azienda".

E da lì, con il passaggio dal pubblico al privato, in "una realtà gestionale prima a me ignota: concreta, dura, fortemente orientata al risultato, estremamente coinvolgente sul piano della responsabilità personale", ricorda "tante sfide proposte, tante sfide raccolte ed, incredibilmente, tanti risultati positivi consuntivati". "La differenza tra i due modelli gestionali? Il coinvolgimento di tutti, dal bottom al top e viceversa, il top che stringe la mano al bottom e si complimenta con lui per i suggerimenti dati, il bottom che ringrazia il top che ha reso concreti i suoi suggerimenti rendendo così il suo lavoro meno pesante e più performante. Continuo tutt'oggi - sottolinea - ad apprezzare la filosofia gestionale dell'imprenditoria italiana privata, capace di mantenere viva e solida l'industria siderurgica nazionale… per il bene economico e sociale del Paese".

Sempre su Linkedin ricorda gli anni a Taranto "con crescente responsabilità" e "soprattutto" nel rapporto con "tante persone (imprenditori, dirigenti, dipendenti)" con cui è arrivato ad "acquisire la conoscenza della gestione della 'fabbrica che produce l'acciaio'" ed in 40 anni "le molteplici mutazioni gestionali" fino all'amministrazione straordinaria". "In tanti sono impegnati a trovare la soluzione definitiva alle tante criticità sociali, produttive, finanziarie e ambientali di questa storica fabbrica", sottolinea, ricordando la parabola buddista "dei ciechi e dell'elefante". E dice: "La morale della parabola è che gli 'esperti', spesso, hanno la tendenza a rivendicare la verità assoluta sulla base delle loro esperienze limitate e soggettive, ignorando spesso il punto di vista di altre persone che può essere più pertinente". "Con l'inizio del 2024 - ha scritto a inizio gennaio - auguro alla 'fabbrica' di ritrovare vigore e donare benessere ai suoi dipendenti ed ai contesti territoriali che la ospitano con i suoi stabilimenti". 

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