Crisi al Comune, Turco a Melucci: «La maggioranza è quella del voto»

Il senatore Turco contro l'ipotesi di rimpasto con l'ingresso in giunta di chi ha fatto cadere l'amministrazione a novembre 2022

Crisi al Comune, Turco a Melucci: «La maggioranza è quella del voto»
di Paola CASELLA
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Lunedì 22 Maggio 2023, 05:00

«La nostra posizione è chiara: il M5S tiene fede agli impegni presi con i cittadini alle ultime Amministrative e rispetta i contenuti del contratto sottoscritto con le altre forze politiche dell’attuale maggioranza. Quei temi sono il fulcro che ha reso possibile l’alleanza. In caso contrario, si tradirebbe il mandato elettorale». 

La crisi

Così, Mario Turco, senatore e vice presidente nazionale del M5S, forza politica che oggi incontrerà il sindaco Rinaldo Melucci, dopo l’apertura della crisi in maggioranza, a causa del mancato voto sull’anticipazione di liquidità ad Amiu da parte di alcuni consiglieri, tra cui Mario Odone dello stesso Movimento. Turco ricorda che il M5S ha finora dimostrato di essere coerente con il programma: «La prova della nostra lealtà è il voto al bilancio, anche se ci sono stati temi che, per la loro delicatezza, ci hanno portato a chiedere un approfondimento, come è normale che sia. Mi riferisco al comparto 32, alle questioni Ilva, Aia, Accordo di programma, alla gestione dell’Amiu su cui vi è un’inchiesta in itinere. Nel caso dell’anticipazione di liquidità all’Amiu c’è il parere non favorevole dei revisori, con il rischio di un intervento della Corte dei Conti nei confronti dell’Amministrazione e delle persone che si sono espresse a favore». 

Niente aperture

Nessuna apertura, invece, sulla possibilità di allargare la maggioranza: «Per il M5S la politica è una cosa seria che si fa per i cittadini, non per aspirazioni o auspici personali. Le alleanze si costruiscono in campagna elettorale e si basano su una progettazione condivisa. Con Italia Viva questo non è stato possibile. L’ingresso in maggioranza di chi è all’opposizione sarebbe un’operazione di trasformismo politico, le alleanze per le poltrone e per gestire il potere non ci interessano a meno che non sottoscriva il nostro patto elettorale». 
In merito poi all’incontro tra Melucci e Renzi, il senatore è molto chiaro: «Il sindaco fa le sue scelte, ma deve considerare che bisogna anche rispettare il contratto con i cittadini e l’alleanza con l’attuale maggioranza. Il M5S darà sempre il sostegno a quell’alleanza e a quei temi, e ci sarà anche il mio supporto personale al sindaco, ma nel momento in cui cambia la maggioranza e cambiano i temi, il M5S non ci sta, anche perché l’azione politica di Italia Viva è distante anni luce dagli obiettivi, dai principi e dai valori del Movimento».
Per il parlamentare la vera partita da giocare non è la crisi politica, ma il futuro dell’ex Ilva e la riconversione del territorio: «Questa discussione rischia di mettere in ombra il tema più importante: la richiesta da parte dell’azienda di rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) che, se concessa, riporterebbe indietro le lancette della storia di Taranto. Nella discussione sulla mia interrogazione parlamentare ho ricordato che nella richiesta di rinnovo dell’Aia non si prevede per i prossimi 12 anni alcuna decarbonizzazione. Oggi c’è sul tavolo un rinnovo Aia che prevede la riaccensione di tutti gli altiforni, compreso l’Afo5, il più grande d’Europa. Ho denunciato, inoltre, che l’Afo2 viene convertito anche ad inceneritore, al suo interno verrebbero bruciate 60mila tonnellate di plastica all’anno».
Anche la storia dei forni elettrici non convince il senatore: «Per i forni elettrici, così come ha detto Bernabè nel suo recente intervento, non c’è un piano di investimenti, non vi è un piano industriale a corredo, non si è deciso a quale tecnologia ricorrere e con quali risorse realizzarli. Stiamo parlando di fantascienza, Bernabè sa che quando si fa impresa i progetti si fanno prima di tutto con le risorse a disposizione. Lo stesso Dri che dovrebbe servire ad alimentare i forni elettrici, in realtà, qualora questi non venissero realizzati, sarebbe utilizzato per alimentare gli altiforni. Un’eventuale riduzione degli inquinanti sarebbe vanificata dall’aumento della produzione». 
Turco affronterà la questione con il sindaco: «Chiederemo un indirizzo politico sul rinnovo dell’Aia che auspichiamo tutta la maggioranza voglia condividere.

Attenzione, mettendo insieme rinnovo dell’Aia ed immunità penale, si crea questa situazione: da una parte l’azienda aumenta la produzione con i vecchi impianti, dall’altra i responsabili di eventuali reati non potranno più essere oggetto di inchieste da parte della Magistratura». 

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