Agenzia portuale, il futuro nel Milleproroghe. Oggi incontro alla task force lavoro della Regione

Agenzia portuale, il futuro nel Milleproroghe. Oggi incontro alla task force lavoro della Regione
di Domenico PALMIOTTI
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Martedì 16 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio, 07:38

La riunione di ieri mattina tra Autorità portuale, sindacati e parlamentari, conferma: si userà la via dell’emendamento al decreto Milleproroghe per portare almeno ad un anno dagli attuali tre mesi, la proroga dell’indennità di mancato avviamento ai 338 ancora senza lavoro dopo l’uscita, avvenuta anni addietro, di TCT-Evergreen. 

Il tentativo

L’indennità, paragonabile alla cassa integrazione, è erogata attraverso l’Agenzia per il lavoro portuale, ma tre mesi sono davvero un tempo esiguo, che a marzo riproporrebbe il problema di questi lavoratori, per cui si è ritenuto di attivarsi subito per cercare di correggere il Milleproroghe. Richiesta girata ieri ai deputati Ubaldo Pagano, Vito De Palma, Dario Iaia, Giovanni Maiorano e al senatore Mario Turco (quest’ultimo videocollegato). 
«Abbiamo chiesto ai parlamentari un’azione coesa nella conversione del decreto Milleproroghe - dichiara a Quotidiano Carmelo Sasso, segretario Uil Trasporti -. Ci hanno risposto che la maggioranza ha già provveduto a presentare un emendamento. L’obiettivo è sempre quello, a noi servono 24 mesi. Adesso, con i 3 in corso, ne servirebbero altri 21, ma anche se i mesi fossero 18, andrebbero bene lo stesso.

Abbiamo bisogno di coprire l’arco 2024-2025 per agganciarci all’avvio dei nuovi investimenti. Se non ci dovesse essere disponibilità, che si copra almeno tutto il 2024, sapendo però che a fine anno bisognerà pensare al 2025».


«Ciascun parlamentare - riferisce a Quotidiano Sergio Prete, presidente dell’Authority - è adesso impegnato a verificare la possibilità di usare la conversione in legge del Milleproroghe per avere ulteriore tempo. Probabilmente ci sarà anche più di un emendamento».
«La richiesta di proroga è più che legittima - afferma Vito De Palma di Forza Italia -. Quando siamo intervenuti, ci erano stati garantiti 5 mesi, poi sono scesi a 3, ma ad ogni modo non cambia tanto la sostanza perché abbiamo bisogno di un ulteriore anno rispetto a questo tempo. Già la settimana scorsa ho presentato un emendamento per la proroga sino a dicembre 2024 a valere sui fondi del ministero del Lavoro. Ora verificheremo cosa ha deciso il ministero».
«Bisogna prorogare oltre questo trimestre, anche perché sin dall’inizio abbiamo spiegato che per far partire le 6 nuove iniziative economiche che svilupperanno circa 600 posti su cui ha lavorato il commissario della Zes Ionica, ci vorranno almeno 12-18 mesi - osserva Ubaldo Pagano del Pd -. Abbiamo la necessità di mantenere la clausola di salvaguardia che prevede che prima di procedere a nuove assunzioni sulle sei iniziative imprenditoriali, si prendano coloro che sono ancora inseriti nell’Agenzia, cioè gli ex Tct. Ecco perché coprire il tempo tra l’avvio delle nuove attività e la perdita di ogni sostegno economico, è una cosa di buon senso, che non fa alcun tipo di assistenzialismo, ma ci permette di guardare al futuro di queste persone che hanno investito tanto tempo della loro carriera professionale. Abbiamo iniziative già partite. Dobbiamo solo accompagnarle per portarle a regime».


«Stiamo lavorando sull’emendamento al Milleproroghe che è già pronto - annuncia Dario Iaia di FdI -. Insieme a Giovanni Maiorano, ci sentiamo quotidianamente con i sindacati. Speravamo di ottenere qualche mese in più, purtroppo sono stati solo tre. In ogni caso, abbiamo messo una toppa. Ora abbiamo il Milleproroghe e contiamo di arrivare almeno ad un anno. Chiariamo però un aspetto: non può essere Taranto una città che continua a vivere di cassa integrazione. Dal porto all’amministrazione straordinaria di Ilva ad Acciaierie d’Italia. Così non va bene».
Prima del vertice, i lavoratori in carico all’Agenzia hanno stazionato all’ingresso del porto. «Siamo in un limbo da 8 anni, da quando Evergreen ha lasciato il porto - ha dichiarato un lavoratore -. L’Agenzia aveva un piano: riassumere nell’arco di 4-5 anni tutto il personale ex Tct. Questo non è successo. È stato riassorbito solo un centinaio di lavoratori mentre noi eravamo più di 500. Dell’Agenzia ci avevano detto all’inizio che sarebbe stata prorogata per 2 anni, poi per 6 mesi e infine abbiamo visto solo 3 mesi. Praticamente siamo quasi arrivati a marzo. In più, attendiamo ancora lo stipendio di novembre. Siamo tre mesi indietro. Ottobre è l’ultima mensilità percepita. L’indennità è una cassa integrazione, ma non ci viene detto il motivo per cui i soldi non arrivano. Siamo tutti lavoratori specializzati. Chi aveva qualifiche per le gru, chi per la movimentazione delle merci, chi in informatica, ma da otto anni siamo così. Nel limbo. Non ci danno la possibilità di andare avanti, specializzarci e tenerci aggiornati. Anche perché formandoci, potevamo avere più possibilità di essere assorbiti da altre imprese». E proprio sulla riqualificazione degli ex Tct e sui possibili interventi, oggi alle 14.30 si terrà un incontro a Bari con la Regione e la task force Lavoro, mentre il 18 il presidente Prete sarà al ministero dei Trasporti e Infrastrutture per parlare di come dovrà cambiare la stessa Agenzia del lavoro portuale.
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