Verso il Milan, il doppio ex Virdis: «Lecce più forte dopo la Roma»

«Lunedì i salentini hanno dimostrato di non farsi inchiodare psicologicamente dalle grandi. Giocano con entusiasmo e fiducia»

Verso il Milan, il doppio ex Virdis: «Lecce più forte dopo la Roma»
di Antonio IMPERIALE
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Venerdì 5 Aprile 2024, 06:48

LECCE «A Lecce mando un forte abbraccio». L’abbraccio arriva dalla zona San Siro, «dieci minuti di autobus dallo stadio dove ho vissuto anni straordinari». Dieci minuti dal suo locale “Il gusto di Virdis”, dove lo vanno a trovare i suoi ex compagni milanisti, Filippo Galli, «gli altri nostri campionati sempre nel cuore. Il Milan soprattutto, dove ero arrivato a metà degli anni Ottanta, dall’Udinese dopo un’altra stagione vissuta nella Juventus». Pietro Paolo Virdis, classe 1957, sardo originario di Sindia, a Torino aveva già vinto tutto o quasi sul finire degli anni Settanta. «Straordinaria - ricorda - l’esperienza friulana con Zico, Causio che avevo già conosciuto nella Juventus, Edinho, Mauro. Il Milan poi mi diede l’occasione di tornare a livelli altissimi, era un Milan ricostruito con Nils Liedholm grandissimo e poi Arrigo Sacchi. Una carriera con tanti gol, quello di Pietro Paolo, che non voleva lasciare la Sardegna, il suo Cagliari, per andare alla Juve. Nel Milan giocò 135 partite, segnando ben 54 gol. Guarda la classifica di questo campionato, Virdis, e ammette: «Per me è un bel finale dell’animo, con quattro squadre nelle quali ho militato impegnate lassù in alto come il Milan, o in zona salvezza come il Cagliari, l’Udinese, il Lecce dove ho chiuso la carriera nei miei ultimi due anni. Sarà un finale da batticuore. Il Milan sarà secondo, alle spalle di una Inter troppo grande, per le altre tre una volata da terno al lotto, da suspense con il Lecce in netto vantaggio. Il Lecce si giocherà molto negli scontri diretti. Sono tutte in gioco, eccetto forse la Salernitana. Un finale vietato ai deboli di cuore, ma con la squadra salentina che può far valere quei punti in più che ha meritato e che credo proprio che saprà difendere, grazie anche alla condizione psicologica ritrovata dopo l’arrivo di Gotti».

L’immediato, nel primo sabato di aprile, è Milan-Lecce. «Il Milan di oggi, troppo lontano dall’Inter per il primato, ha messo le mani sul secondo posto e Pioli sta svolgendo un lavoro importante. I rossoneri sono secondi all’Inter anche per il numero dei gol segnati. Hanno pagato per qualche infortunio, ma stanno giocando molto bene, è una squadra piena di verve e di valori tecnici, la società è stata brava nelle scelte, bravo anche Pioli, una certezza. Quando dico Lecce rivedo il grande Carlo Mazzone, una persona speciale, grande uomo e motivatore. Fu un piacere averlo come tecnico in un Lecce che, ad un certo punto del campionato era davanti al Milan, in una stagione da sogno. Mi porto il ricordo della grandissima festa per la salvezza. Il secondo anno fu piuttosto amaro. Questo Lecce di Pantaleo Corvino, abile come pochi altri nel suo ruolo cruciale, aiutato anche da una società che sta lasciando il segno quanto a programmi e capacità di gestione, ha dimostrato già contro la Roma di non farsi inchiodare psicologicamente dalle grandi.

I valori in campo a San Siro saranno assai diversi. Ma nulla è scontato. Mi si parla delle polemiche della gara di andata per il gol annullato al Lecce nel finale. Ai campioni milanisti sapranno rispondere con l’entusiasmo e la fiducia in se stessi, i giocatori giallorossi. Il calcio è bello quando rovescia i pronostici che sembrano scontati. E la squadra cercherà conferme alle ultime due partite, quelle della gestione Gotti, che non conosco personalmente ma del quale si dice un gran bene, come raccontano le sue esperienze. Immagino un Lecce che voglia continuare a sorprendere, capace di confermare il nuovo volto che Gotti gli ha dato, forte dentro, nell’animo».

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