Il retroscena: Gravina-De Laurentiis, patto per la multiproprietà. Lotito: Non commento. Ma il caso Salernitana spaventa

Il retroscena: Gravina-De Laurentiis, patto per la multiproprietà. Lotito: Non commento. Ma il caso Salernitana spaventa
di Giuseppe ANDRIANI
3 Minuti di Lettura
Sabato 30 Luglio 2022, 16:31 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 22:37

Il caso multiproprietà non è più un caso, almeno per ora. Aurelio e Luigi De Laurentiis (formalmente, la Filmauro) potranno continuare ad essere proprietari del Napoli e del Bari allo stesso tempo fino al 30 giugno 2028. La norma avrebbe dovuto avere validità fino al 2024, secondo una modifica delle Noif di qualche mese fa. E invece il colpo di scena di qualche giorno fa ha cambiato le carte in tavola. La regola, ora, è chiara: dovranno vendere uno dei due club entro il 30 giugno 2028, a meno che il Napoli non retroceda in B o il Bari non venga promosso in A: entrambe le società non possono partecipare alla stessa categoria nemmeno tra un anno (questa norma, in realtà, non è mai stata modificata). 

Un accordo politico

Tra De Laurentiis e Gravina c'è stato un accordo "politico".

Non è la vittoria dell'aspetto legale della vicenda, è quella del buonsenso. Un accordo, appunto. La Filmauro ritira i propri ricorsi (già arrivati al Coni, con nel mirino il Consiglio di Stato), la Figc dà qualche anno in più (quattro) alla famiglia De Laurentiis. Tutti contenti? I tifosi del Bari, sembra un po' meno. Ma DeLa ha già assicurato: «Non marciremo in B». Del resto, pur volendo vendere il Bari, il valore in A sarebbe ben maggiore. C'è da credergli. Ma come si è arrivati alla svolta?

Da Reggio al Consiglio Federale, quanti passi

In settimana Luigi De Laurentiis aveva incontrato per caso (si fa per dire, visto che era una partecipazione nota) Gabriele Gravina in un evento a Reggio Calabria per un premio. E Gravina aveva aperto a un possibile concordato sulla multiproprietà. Parole, però, prese poco sul serio. Del resto lo stesso Aurelio tempo fa parlava di "un problema con Gravina", riferendosi proprio a questo caso. I colloqui erano partiti ben prima della serata di Reggio, dove però chi c'è stato ha raccontato di un clima conviviale. Era, effettivamente, sembrato strano. Poi l'inserimento dell'articolo 16 bis nell'ordine del giorno del Consiglio Federale e il voto all'unanimità. Perché? Per evitare una serie di ricorsi che tra giustizia sportiva (il Coni come ultimo appello) e ordinaria (il Tar e il Consiglio di Stato) avrebbe rischiato di bloccare le prospettive dei biancorossi e persino della stessa Figc. Con un'incognita: gli eventuali risarcimenti per una norma cambiata. Lotito, a Il Messaggero, ha detto: "Preferisco non commentare". Lui aveva dovuto vendere la Salernitana in fretta e furia, con tanto di deroga, per evitare che venisse esclusa dalla Serie A, lo scorso 31 dicembre. Ma in quel caso la categoria di Lazio e Salernitana era la stessa. Insomma, se il Bari dovesse essere promosso sarebbe la stessa cosa. Ma probabilmente, i De Laurentiis ci penseranno sin da oggi. Altrimenti anche il tempo diventa nemico, più che alleato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA