Colombo, segna e spicca il volo. Banda il giaguaro, segna e chiede spazio

Colombo, segna e spicca il volo. Banda il giaguaro, segna e chiede spazio
di Giuseppe ANDRIANI
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Lunedì 14 Novembre 2022, 05:00

Vola, Colombo. E il Lecce ti segue. Il volto del Lecce che sorprende, vince a Marassi e fa un balzo avanti in classifica, è quello di Lorenzo Colombo. Facile il gioco di parole, ma il ragazzo classe 2002, nato a Vimercate, ha davvero spiccato il volo. E per farlo ha scelto il vecchio modo di un attaccante di razza, per quanto completo e funzionale al gioco di una squadra nel 2022: segnare. Fare gol. Lorenzo segna una volta ogni 156 minuti. Non aveva convinto in avvio di campionato, per qualche prestazione nella quale era sembrato un po’ avulso al contesto. Eppure Baroni ci ha sempre creduto. Titolare a Napoli, gol. Titolare a Udine, gol.

Nel mezzo c’era stata la comparsata contro la Cremonese (sostituito all’intervallo) e qualche spezzone, non sempre così convincente. Poi ha giocato un’ottima gara contro l’Atalanta e ha fatto gol anche a Marassi contro la Samp, regalando infine a Banda la palla del 2-0, che sancisce il momento magico dei giallorossi. Uomo copertina, tanto che - assicurano da Casa Milan - è costantemente sotto l’occhio anche del club rossonero, che ne detiene il cartellino. Lui con Baroni ha trovato un’intesa importante: un giorno, il tecnico toscano, dirà di averlo lanciato nel calcio che conta. E avrà tutte le ragioni del mondo per farlo. Lorenzo Colombo compirà 21 anni il prossimo 8 marzo. Qualche giorno prima ci sarà la trasferta di San Siro contro l’Inter. Per lui, cresciuto nel Milan e sostituto di Ibra al debutto in Europa League, quasi un segno del destino. Evidentemente ha un regalo prenotato, ma è presto. Intanto con le sue prestazioni, i tre gol in campionato, i due assist, ha scalzato Ceesay nelle gerarchie, almeno per il momento.

E ha prenotato un posto da protagonista nel Lecce che verrà. È entrato nel cuore dei tifosi, per i gol pesanti. Gli manca, però, la rete al Via del Mare: fin qui ha segnato sempre fuori. Anche se a dir la verità un gol in casa l’ha anche segnato, contro il Cittadella, ma era calcio d’agosto (e fu una partita da dimenticare). Se non avesse fatto il calciatore, Colombo oggi sarebbe un personal trainer. Lo ha detto lui stesso qualche tempo fa. Il presente, però, è quello del golden boy, che forse sogna di “recuperare” il Milan, ma nel frattempo fa gol, fa sognare Lecce e sembra volersi iscrivere nella dinastia dei grandi attaccanti passati dal Salento e arrivati in alto. Prima, però, un cuore per la fidanzata e un abbraccio con papà Massimo. E poi sì, Lorenzo, spicca il volo. Il Lecce ti seguirà.

Banda, il giaguaro

La sua Banda suona il rock. Forse in maniera troppo confusa, talvolta senza il grande assolo finale, ma suona il rock e lo fa anche bene. Lameck Banda è uno dei due protagonisti del Lecce che a Genova ha battuto la Sampdoria e ha aumentato il distacco sulla zona rossa. È il primo calciatore nato in Zambia ad aver segnato un gol nella storia della Serie A. Per lui, insomma, la partita di Marassi resterà nella storia. Ma lo stesso vale per il suo Paese. Corre come un giaguaro, e non è un caso se sul proprio profilo Instagram basta scorrere un po’ nel feed per trovare una foto in cui è con un giaguaro vero, in posa. Non aveva avuto, prima di sabato, la stessa cattiveria dell’animale, evidentemente tipico in Zambia, nell’afferrare la preda. Perché Lameck è stato fin qui croce e delizia di questa squadra. Ha enormi margini di crescita, è chiaro e lapalissiano. Eppure aveva alternato ottime prestazioni a partite un po’ in ombra. O meglio: il suo l’ha sempre fatto, tanto da essere tra i calciatori con più dribbling riusciti in questa Serie A, ma poi si è spesso perso negli ultimi 16 metri. Viene facile pensare che senza questo limite ora sarebbe già in un top club.

Ma magari, come assicura chi lo ha seguito in questi mesi, ci arriverà. Primo zambiano a segnare in A, adesso tornerà nel proprio Paese per giocare con la nazionale, ritrovata. All’ultima convocazione non aveva risposto - in comune accordo con la Federazione - per restare in Italia e recuperare da un infortunio. Il gol di Banda contro la Sampdoria restituisce allo Zambia un calciatore con più esperienza e con all’attivo una rete in A, e al Lecce un attaccante in più in vista della ripresa del campionato, fissata per gennaio. Già, perché la sintesi sostanziale del pomeriggio magico di Marassi è che Banda si è sbloccato. E adesso sarà un pericolo ancora maggiore. Si è sbloccato quando sembrava aver perso il posto da titolare: nelle ultime quattro ha giocato dal 1’ soltanto a Udine, facendo anche piuttosto bene. La rinascita di Di Francesco lo aveva “relegato” al ruolo - momentaneo - di riserva. Ma nel Lecce di Baroni la “scala sociale” è mobile, questo è chiaro a tutti. E lui ha pensato bene di fare un balzo in avanti con il primo gol. A proposito: ha chiuso la gara con la Sampdoria proprio mettendo in mostra quelle doti che sembravano mancargli, freddezza sotto porta, lucidità nella scelta della conclusione e ciao ciao a tutti. Corre come un giaguaro e come la Banda del Lecce suona il rock. E anche se talvolta è una musica confusa, adesso che si è sbloccato si fa sul serio: che musica questo Banda.

 

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