Tra le voci femminili più apprezzate nel panorama italiano, tra le artiste più poliedriche e complete c’è sicuramente lei: cantante, scrittrice, attrice, personaggio televisivo, negli anni Nina Zilli si è distinta non solo per la sua voce profonda e per le sue canzoni nello scenario pop alternativo italiano, ma anche per i suoi mille modi di esprimere la sua creatività. Con una band tutta salentina Nina Zilli sarà in concerto a Monteroni questa sera alle ore 22 per i festeggiamenti di Sant’Antonio da Padova, in Piazza Falconieri. Ad accompagnarla sul palco ci saranno tanti artisti conosciuti nel Salento i cui nomi sono: Antonio Dema (batteria), Mike Minerva (basso), Gino Semeraro (chitarra), Emanuele Calvosa (tromba), Lorenzo Lorenzoni (trombone), Riccardo Di Paola (tastiere). «Suonerò con questa band speciale che è fatta di amici che negli anni ho conosciuto e con cui ho condiviso palco, serate ed emozioni sempre molto grandi» dichiara. La sua musica trova le radici nel rock anni ‘70 per poi passare alla Motown, all’R&B, al soul e al pop rock dei primi ‘60, incrociando il tutto con la Giamaica per la rinomata vocazione reggae.
Le dichiarazioni
Quando le si chiede che effetto le faccia tornare in Salento, la risposta è immediata: «Il Salento è la mia seconda casa in Italia così come la Giamaica è la terza all’estero, il reggae e il rocksteady sono stati fondamentali nella mia vocazione artistica e quindi, a parte spiagge e mare meravigliosi, è stata la musica che mi ha fatto amare questa terra. Sarà un concerto tra amici e con una sorpresa speciale che non posso spoilerare».
Pochi mesi fa è uscito Innamorata (F**k u!) il singolo prodotto dal compagno Danti e con Saturnino al basso per Capitol Records Italy e Universal Music.
Da poco Nina Zilli ha reso noto anche un libro al quale ha lavorato per lungo tempo, si tratta di L’ultimo di sette, edito da Rizzoli. Ma in cosa differiscono i processi di scrittura di un album e di un libro? «È tutto completamente diverso - specifica -: la canzone esce da sola in dieci minuti in maniera mistica è una vera folgorazione. Scrivere un romanzo, invece significa organizzarsi, pensare, avere un’idea. È difficile mantenere l’attenzione è un metodo molto ragionato anche se, ho un flusso di parole infinito. Ho iniziato e mai finito il primo romanzo a 18 anni e pensavo che anche questo sarebbe rimasto inconcluso. Poi è arrivato il Covid che ci ha sbattuto in faccia tutto il tempo del mondo e mi sono rimessa a lavorare. Tra l’altro mi hanno proposto di farne un film, è ancora prematuro ma mi piacerebbe tantissimo».
Dopo la tv con Italia’s got talent, parla dell’esperienza vissuta: «Amo la Tv per la leggerezza con cui l’affronto, per questo la rifarei sicuramente. Ora che sono diventata grande appena mi capita qualcosa mi ci tuffo, prima ero più cauta».
L’ultimo passaggio è sui progetti in cantiere: «Da tempo mi chiedevano di recitare, ma rifiutavo per paura di non essere all’altezza: sono old school, abituata alla gavetta. Questo piccolo ruolo che mi hanno chiesto di interpretare in un film d’essai che si chiama “La California” mi ha reso molto fiera, e prossimamente andremo a Los Angeles alla collaterale degli Oscar dove siamo stati invitati, per me è un sogno che si avvera poter far parte di questa macchina gigantesca che crea illusioni bellissime di realtà con una pellicola».