Rafforzare ed insistere con la pratica degli innesti, anche dopo la liberalizzazione della Fs 17 per la scadenza del brevetto, ed attendere quelli che possono essere gli esiti della ricerca su nuove varietà tolleranti al batterio. Una doppia direttrice d'azione all'interno della strategia contro il batterio della xylella in Puglia, tra nuovi investimenti in ricerca e le attività di osservazione su quelle che sono le prime evidenze scientifiche per questa emergenza fitosanitaria. Base di ogni attività resta il controllo del vettore, elemento cardine di una strategia a tutela anche di un patrimonio di fondamentale importanza a livello economico e paesaggistico, come quello della Piana degli ulivi monumentali, l'area sul versante adriatico da Polignano a Mare fino a Carovigno.
Necessità di alimentare questa rete d'interventi, seppur distinti, ribadita anche dal professor Donato Boscia (ricercatore del Cnr), nel corso della sua recente partecipazione ad un incontro sul tema ad Ostuni.
La ricerca di varietà alternative
Resta poi il fronte della ricerca di varietà alternative al leccino ed al Fs 17, al momento le uniche ritenute resistenti e tolleranti al batterio. Attività scientifica che va avanti da parecchio. Anche diversi privati in provincia di Lecce stanno portando avanti studi, con incroci di semenzali con cultivar storiche della zona, come la cellina di Nardò, per ottenere una varietà in grado di coniugare le caratteristiche di tolleranza al batterio con quelle agronomiche. «Si sta lavorando su questo fronte della ricerca. La creazione di una nuova varietà richiede purtroppo l'esecuzione di piani pluriennali. Al tempo stesso ci sono situazioni Donato Boscia - che alcune organizzazioni di produttori hanno segnalato al servizio fitosanitario. Ci è stato chiesto di fare delle verifiche se effettivamente anche su altre varietà ci sono dei potenziali caratteri di resistenza. Queste verifiche attualmente sono in corso».