Turismo, i dati (parziali) dell’Osservatorio regionale: +9% sugli arrivi e +10% sulle presenze

Martina Franca
Martina Franca
di ​Rita DE BERNART
4 Minuti di Lettura
Domenica 20 Agosto 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 14:47

Paese che vai presenze che trovi. Ma in Puglia non tutti sorridono. Le prime ricognizioni dell’Osservatorio turistico regionale relative al mese di luglio – annunciate dall’assessore regionale, Gianfranco Lopane - evidenziano una tendenza in linea con quella dello stesso periodo del 2022; il dato però è in netto contrasto con quanto dichiarato da molti operatori e da associazioni di categoria, come Asshotel e Federalberghi, secondo cui la curva dell’andamento turistico della Regione per l’anno in corso registra, proprio nei mesi estivi, picchi in discesa. Il quadro è complesso e necessita di un’analisi capillare che tenga conto dei singoli risultati spacchettati per destinazioni, segmenti e periodi – dicono da tempo gli imprenditori. Ed in effetti quelle riportate da Lopane relativamente alle settimane estive sono ancora stime parziali e non ufficiali. 

Le statistiche


Secondo le statistiche presentate dall’assessorato il comparto tuttavia complessivamente sembra tenere: la Regione nel primo semestre ha registrato un aumento sia degli arrivi, pari al 9%, che delle presenze, migliorate del 10%. Ciò a conferma della buona performance nei mesi di bassa stagione e di una presenza crescente di turisti dall’estero.

Esistono però dei nodi da sciogliere: su tutti la concorrenza sleale e l’abusivismo che in alcuni territori minano il lavoro delle aziende che lavorano in piena regola; ma anche il calo di presenze del target medio nel periodo più caldo dell’anno (evidenziato anche dai movimenti aeroportuali) e la riqualificazione del prodotto mare alla quale occorre affiancare l’offerta del territorio per tenere alta la competitività.


«Non abbiamo ancora dati ufficiali e definitivi - dice l’assessore regionale - quelli si avranno a consuntivo e dovranno essere validati da Istat. Ma abbiamo un consolidato sul 2023 che ci consente di affermare che luglio è in linea con il trend del 2019. Noi abbiamo il dovere di guardare il risultato complessivo della nostra destinazione che non si misura su performance individuali. È vero che in alcune aree l’offerta si è ampliata molto per via di una domanda crescente; è cresciuto l’extralberghiero e ciò comporta forse una minore occupazione per alcuni». Un fenomeno in costante espansione soprattutto nelle principali destinazioni balneari, proprio quelle che, in questa stagione, hanno registrato la flessione maggiore. «Non possiamo pensare – continua Lopane – che il principale prodotto pugliese sia il mare in sé.

Il piano strategico 

Una delle riflessioni da fare, e che stiamo facendo nel Piano strategico, è proprio su questo tema: il mare deve essere proposto affiancato ai servizi e ad altri segmenti che consentano di allargare la stagione da aprile a novembre: sport acquatici, attività nei parchi naturali, diportismo. Nasceranno sempre nuove destinazioni che potrebbero essere più competitive sul prezzo o per altri elementi e non possiamo aspettare che il prodotto vada in crisi. Un’altra questione rilevante è quella delle concessioni, aspettiamo la risoluzione definitiva del Governo perché in questo modo si paralizzano anche gli investimenti. È chiaro che la forza della Puglia non siano solo gli oltre 800 chilometri di costa ma il 100% di acque tra le più pulite del Paese: questo è frutto di politiche di conservazione del paesaggio. Come Regione abbiamo l’obiettivo di investire in una maggiore accessibilità delle spiagge libere, che per legge in Puglia devono essere il 60%: pulizia, accesso ai disabili, parcheggi, salvataggio. La Puglia però è anche altro». 


Ma la maggior parte delle imprese della filiera sono impegnate nell’offerta balneare. E devono essere tutelate. «Le aziende pugliesi – dice ancora l’assessore - possono essere più competitive proprio perché hanno la possibilità di abbinare al mare altri prodotti che ci rendono unici. Pesa sicuramente il tema dell’abusivismo che va oltre l’extralberghiero: con il Cis (codice identificativo struttura) abbiamo fatto passi importanti, continuiamo a lavorare in sinergia con la Guardia di Finanza in tema di verifiche. La qualità del turismo in un territorio si misura anche da come si gestisce e combatte il sommerso. Ma la Puglia continua a crescere, non possiamo dire, certo, che tutto sia perfetto ma stiamo lavorando ad una rimodulazione dell’organizzazione turistica regionale: attiveremo per questo i Dmo, i distretti di organizzazione delle destinazioni, che consentiranno di riqualificare l’offerta per territori e vocazioni. Inoltre nel prossimo consuntivo analizzeremo tutti gli elementi emersi nel corso del dibattito aperto in queste settimane per capire se ci sono elementi da cui trarre spunto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA