Turismo, a Ferragosto gli stranieri ci sono, ma sono gli italiani a spingere l'economia in Puglia

Turismo, a Ferragosto gli stranieri ci sono, ma sono gli italiani a spingere l'economia in Puglia
di Rita DE BERNART
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Lunedì 14 Agosto 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15 Agosto, 11:26

E’ tempo di vacanza all’italiana: cambio di passo per il turismo pugliese. Per Ferragosto arrivano i connazionali e sale il livello di occupazione delle camere nelle strutture ricettive. Anche nelle località prettamente balneari. La presenza degli stranieri, che fino ai primi di agosto avevano traghettato una stagione non brillante, resta mediamente più alta rispetto agli anni scorsi; gli arrivi dall’estero pesano nella media generale, per l’intera regione, sul lungo periodo. Ma la presenza di turisti nazionali in questi giorni sfiora in alcuni casi l’80%: sono proprio i vacanzieri nostrani, ed in gran parte gli stessi pugliesi, a muovere ora l’economia della filiera.

I dati

Non c’è il pienone tanto atteso ed annunciato ad inizio anno, è ancora possibile trovare qualche alloggio o sistemazione in hotel, villaggi e B&b, e “per vendere – ammettono molti imprenditori- è stato necessario in qualche caso fare un ritocchino alle tariffe o dei compromessi”.

Tant’è. Al di là di sconti e offerte, per le imprese che vendono il prodotto mare è, tuttavia, una boccata di ossigeno dopo il calo registrato da luglio fino ai primi giorni del mese in corso. «Gli stranieri mediamente sono aumentati – spiega Pierangelo Argentieri di Federalberghi Brindisi- anche in agosto sono comunque di più di quanti se ne vedevano nello stesso mese di anni passati. Il prodotto mare puro è però prettamente destinato ed appetibile per il mercato italiano ed infatti gli arrivi per la fase centrale della stagione sono prettamente flussi interni. Non c’è, va sottolineato, il pienone atteso mesi fa; è pieno ma è stato necessario fare qualche offerta e qualche compromesso. E’ una stagione anomala, sorprende anche ad esempio che ci siano stranieri che prenotano sotto data. Ciò è in controtendenza con le loro abitudini. Per quanto riguarda alcune strutture della valle d’Itria in particolare si riscontra tuttavia una presenza maggiore di turisti dall’estero; per alcuni addirittura la maggior parte degli arrivi sono internazionali ma tendenzialmente parliamo di un 15/20% contro l’80/85%».

Gli arrivi

Insomma i flussi internazionali continuano a fare la differenza a partire da inizio anno: gli arrivi dall’estero sono in costante crescita, lo confermano anche i dati dei movimenti aeroportuali pugliesi. La stagione tuttavia presenta delle zone grigie che vanno analizzate nel dettaglio. «In Valle d’Itria il calo mediamente si può stimare intorno al 16%– continua Argentieri. Sul fronte di arrivi e presenze, andranno meglio, in proporzione, settembre e ottobre e ciò è frutto di una programmazione messa in campo dagli operatori a partire dall’anno precedente; ed è questo che occorre. Le dinamiche hanno generato questa situazione sono molteplici, dall’inflazione che prosciuga il salvadanaio di molti alla tornata voglia di viaggiare all’estero da parte di chi ha capacità di spesa. C’è poi un proliferare di offerta nell’extra alberghiero. Ormai ogni anno sempre più persone affittano alloggi privati e questo determina un calo nelle strutture. Dobbiamo a questo punto metterci in discussione, attuare una programmazione regionale e soprattutto una stretta sugli abusivi».

Nessun pienone, ma non solo in Puglia

Il pienone da tutto esaurito non c’è in nessuna area della Regione, non c’è soprattutto in quelle destinazioni dove in anni passati il boom di domanda aveva generato episodi al limite della legalità con fenomeni di overturismo. Non c’è nel Salento e neanche a Lecce che negli ultimi tre anni aveva registrato il cento per cento di occupazione anche ad agosto. «In questi giorni il prodotto mare la fa da padrone e nelle strutture ci sono in prevalenza italiani – commenta Giancarlo De Venuto di Asshotel Puglia. Siamo su una media del 70%, a seconda della tipologia di struttura ricettiva. Ma gli stranieri sono tuttavia in aumento rispetto agli agosto classici a cui eravamo abituati. Lavoreremo sempre di più con questi mercati. Il mare attira tanti italiani tradizionalmente, ma è sintomatico che quest’anno, ad esempio, a Lecce non si registri il pienone. Lo stesso accade a Rimini. E’ necessario fare delle analisi serie, non si possono analizzare i dati accorpati ed in linea generale; altrimenti ci si rallegra perché in qualche località c’è un incremento senza preoccuparsi dei territori dove al contrario ci sono dei problemi. Dobbiamo scorporare i dati, analizzarli per segmento, per periodo, per destinazione e provincia. Non si può vivere di mode, servono professionisti e serve competenza per saper leggere i numeri, analizzarli in dettaglio ed elaborare strategie di sviluppo».

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