Tap a Squinzano? La delibera del Comune: pronti ad accoglierlo, ma convertendo l'Enel a gas. E il sindaco smentisce Emiliano

Tap a Squinzano? La delibera del Comune: pronti ad accoglierlo, ma convertendo l'Enel a gas. E il sindaco smentisce Emiliano
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Mercoledì 29 Marzo 2017, 13:44 - Ultimo aggiornamento: 18:53

Cresce la tensione attorno al cantiere Tap di San Foca e si mobilita anche il fronte istituzionale. E il governatore pugliese Michele Emiliano, contrario all'approdo nella marina di Melendugno, rilancia: «Spostiamo il sito a Squinzano, c'è già una delibera del Comune in tal senso». Dall'amministrazione comunale salentina arriva però la puntualizzazione: «Squinzano non ha mai detto sì alla Tap. Abbiamo detto che siamo disponibili a parlarne a patto che si proceda prima alla riconversione da carbone a gas della centrale di Cerano che sta provocando un aumento dei morti di tumore in tutta l'area a nord del Salento», spiega il sindaco Mino Miccoli. «Capisco Emiliano - dice il sindaco Miccoli - davanti ai manganelli cerca una via d'uscita. Ma con lui non c'è mai stato nessun accordo e la nostra delibera del 25 novembre 2013 dice che siamo disponibili a dire ok a questa possibilità solo se gli aspetti tecnici lo consentiranno e a condizione che la centrale di Cerano sia riconvertita. Ma prima, non dopo».

La delibera. Ma a cosa fa riferimento Emiliano? La delibera del Consiglio comunale è del 2013 e impegna - è scritto - "il sindaco e la giunta ad adoperarsi in tutte le sedi istituzionali competenti, sia nazionali che regionali, al fine di proporre un percorso alternativo al progetto di gasdotto Tap con un nuovo approdo nell'area del Nord Salento, però vincolato alla riconversione della centrale Enel di Cerano, con notevole vantaggio per il territorio e importanti miglioramenti delle condizioni di vita per le popolazioni che sono insediate in un'area che si trova ai vertici delle classifiche delle patologie tumorali e che ha subìto indiscutibili danni all'ambiente e all'economia agricola".

Il quadro. Il nuovo approdo potrebbe essere alla marina di Casalabate. Tuttavia, bisognerebbe ricominciare da zero con la procedura Via. E soprattutto coinvolgere anche Enel in una complessa "trattativa" per la riconversione a gas della centrale di Cerano, ipotesi sempre esclusa dall'azienda (che vuol invece smantellare, in circa dieci anni, la centrale). Nella delibera del Consiglio comunale di Squinzano, si chiede inoltre di "trasmettere la presente deliberazione in forma integrale a Tap, a Enel, al presidente della Provincia di Lecce, al sindaco di Lecce, al presidente della Regione Puglia e al presidente dell'Unione dei Comuni del Nord Salento, con invito a deliberare nello stesso senso".

Il sindaco. «Squinzano - continua Miccoli - non esiste (come ipotesi di localizzazione ndr). Negli ultimi quattro anni non siamo stati mai presi in considerazione da nessuno, né tantomeno ho mai ricevuto una telefonata da parte di Emiliano. Io con Emiliano mi sono incontrato anche per parlare di xylella ma non mi ha mai parlato di Tap». «Fino a quando la centrale di Cerano andrà a carbone io non mi siederò neanche a parlare. Questo dice la delibera di consiglio comunale», precisa Miccoli che chiede una conversione a gas della vicina centrale brindisina prima di poter accettare una possibile localizzazione a Squinzano. «Della delibera della Provincia (da cui quella comunale aveva preso ispirazione ndr) nessuno ha detto niente. Poi su questa deliberazione del Consiglio non c'è scritto né Casalabate né Squinzano (come luogo dove localizzare l'approdo ndr)». «Nella delibera viene dato mandato al sindaco di Squinzano - afferma Miccoli - di verificare se ci sono le condizioni, insieme anche agli altri sindaci dei territori vicini. Anche perché è inimmaginabile da parte del sindaco di Squinzano parlare di un gasdotto e di un approdo solo perché ha la fortuna di avere l'affaccio al mare. Avrei dovuto comunque investire il sindaco di Lecce, quello di Brindisi e quelli dei territori confinanti. Non dico di tutto il Salento ma almeno quelli del nord Salento. E parlo di San Pietro (Vernotico ndr), Guagnano, Torchiarolo, Cellino San Marco, Salice Salentino. Non mi sarei mai sognato di fare una operazione di questo tipo. Mai. Io sono convinto che il sito sarà sicuramente quello di San Foca - conclude Miccoli - perché ormai lì sono stati fatti tutti gli investimenti e gli studi scientifici, da noi non è stato mai fatto neanche un carotaggio».

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