Superbonus, è corsa a ostacoli. Le imprese: «Serve più tempo»

Superbonus, è corsa a ostacoli. Le imprese: «Serve più tempo»
di Giuseppe MARTELLA
4 Minuti di Lettura
Martedì 15 Agosto 2023, 08:36 - Ultimo aggiornamento: 17 Agosto, 00:07

Numeri in chiaroscuro in Puglia per il Superbonus 110% applicato ai condomini. Mancano meno di cinque mesi prima che la misura venga rimodulata e tagliata: dal 31 dicembre si passerà a uno sconto del 90% per le opere già in corso e a uno del 70% per le ristrutturazioni che inizieranno nel 2024. Continua così la corsa a ostacoli per chiudere i lavori nei cantieri e anche le imprese edili pugliesi corrono il rischio di affrontare un impegno gravoso senza certezze su quello che sarà.

L'analisi di Enea


Un ulteriore spunto di riflessione su una questione sempre complessa è arrivato dall’analisi presentata da Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile del Ministero dell’Ambiente.

Dati su base nazionale e regionale che hanno disegnato la situazione delle riqualificazioni energetiche condominiali a partire dall’entrata in vigore del Superbonus 110%.


Se in Italia meno del 2% degli immobili plurifamiliari è stato ristrutturato, la misura in Puglia ha riguardato sinora 2.739 edifici, lo 0,74% di quelli censiti. Un valore che la pone nelle posizioni di bassa classifica, se è vero che a restare dietro sono soltanto Sicilia e Sardegna, che si attestano rispettivamente allo 0,69% e allo 0,57%.
Degli interventi programmati il 73.6% è stato portato a compimento, uno 0,1% in meno rispetto alla media nazionale che fa in qualche modo risalire la Puglia nella classifica dedicata guidata dal Trentino Alto Adige con un più che lusinghiero 83,7% di lavori completati.

Gli investimenti previsti


A fronte di investimenti previsti per 2 miliardi di euro per i condomini pugliesi aventi diritto alla misura, la somma effettivamente smossa è di poco inferiore al miliardo e mezzo, attestandosi a 1 miliardo 469,6 milioni di euro.
Ma qual è la situazione sul campo mentre la misura del Superbonus per gli edifici condominiali va esaurendosi tra il problema dei crediti incagliati e ancora indisponibili per le aziende e cantieri che rischiano di non essere completati? «Allo stato dell’arte – dice Gerardo Biancofiore, presidente regionale di Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili – l’unica richiesta che ci sentiamo di avanzare è quella di una proroga dei tempi per i lavori già in corso, in modo da venire incontro alle esigenze delle imprese e dei proprietari di immobili. Le aziende hanno già pagato e continuano a pagare un prezzo elevato, è bene – continua Biancofiore – puntare a una soluzione condivisa». In Italia si continuano a segnalare nuove aperture di cantieri Superbonus attorno ai condomini, soltanto nello scorso mese di luglio sono state 3.700. «È una situazione che non riguarda di certo la Puglia – insiste il presidente pugliese di Ance – e men che meno le imprese nostre associate. È ancora sostanziale il problema dei crediti incagliati che toglie ossigeno e possibilità di programmare agli imprenditori, che devono fare i conti anche con un continuo aumento dei prezzi delle materie prime». Dare ossigeno alle aziende edili, dunque, prorogando le scadenze per le riqualificazioni condominiali: «Bisogna continuare a spingere sul comparto edìle – conclude Biancofiore – che è stato fondamentale nella ripresa del Pil dopo la pandemia e che paga colpe non sue per un sistema, quello dei bonus ristrutturazione, che presentava punti deboli all’origine».

Confartigianato


Questa è anche la prima riflessione di Francesco Sgherza, presidente regionale di Confartigianato. «In questo momento sono le imprese che si sono comportate bene a pagare dazio. Dinanzi a una misura che è cambiata più volte ed è stata sempre stata complessa, il rischio più importante è quello che corrono le aziende edili serie che tra pochi mesi vedranno chiudersi il Superbonus per le riqualificazioni dei condomini». Sgherza fa un passo indietro e ricorda: «Le maglie larghe della normativa hanno permesso all’inizio che tante imprese senza uno storico invadessero il settore, il segno evidente sono state le tante truffe che pure in Puglia si sono perpetrate ai danni dei proprietari. Oggi – ammonisce – il pericolo è che cantieri aperti non vengano portati a conclusione con evidente danno per le aziende e per tutti gli interessi che esse muovono e per le famiglie».


Il numero uno regionale di Confartigianato dice ancora: «Dinanzi alle scelte restrittive del governo sui bonus edilizi e sul Superbonus in particolare sono rimaste vive tutte le difficoltà delle imprese ad avere liquidità, essendo ancora molti i crediti acquistati dagli istituti di credito ma non ancora disincagliati. Succede sempre più spesso – conclude – che le aziende edili cerchino fortuna partecipando ai bandi finanziati dal Pnrr che spesso sono antieconomici ma rappresentano il danno minore».

© RIPRODUZIONE RISERVATA