«Subito il vertice con il governo oppure sarà inutile»

«Subito il vertice con il governo oppure sarà inutile»
di Alessandra LUPO
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Venerdì 18 Settembre 2015, 08:21 - Ultimo aggiornamento: 08:43
La lotta contro il tempo sull’attivazione del Frecciarossa rischia di infrangersi sulle lungaggini tecnico burocratiche. Nonostante l’impegno preso dal governo sabato scorso, quando il sottosegretario alla presidenza del consiglio Claudio De Vincenti, dal palco della Fiera del Levante, ha assicurato un incontro urgente tra le parti per «portare il treno fino a Lecce», ad oggi il tavolo tecnico romano che dovrà sciogliere il nodo del capolinea pugliese del Frecciarossa non è ancora stato convocato.



E lo stesso incontro fissato invece dalla Regione Puglia a Bari con Trenitalia non sarà che per il 25 settembre, a giochi in parte già fatti dunque, visto che il collegamento Frecciarossa Milano-Bari sarà attivo già da domenica prossima, tagliando la Puglia a metà tra cittadini che meritano la velocità e altri condannati a viaggiare con lentezza. Ecco perché i parlamentari insorgono.



Il senatore di Sel Dario Stefàno ieri ha preso carta e penna per sollecitare De Vincenti: «Il Governo convochi il tavolo tecnico subito, prima del 20 settembre. Solo in questo modo potrà dimostrare di voler essere realmente al fianco della Regione Puglia e dei pugliesi in questa battaglia di civiltà», scrive il parlamentare, che ricorda al sottosegretario le sua «rassicurazioni sulla realizzazione del servizio, superando le obiezioni di insostenibilità fornite da Trenitalia» e «l’impegno assunto per l’immediata convocazione di un tavolo tecnico con azienda e Regione con l’obiettivo di estendere l’attivazione del servizio anche alla tratta Bari-Lecce».



«In queste ore, però, apprendo che il primo vertice istituzionale, che vede peraltro il Governo escluso nella prima fase, è fissato per il 25 settembre 2015 a Bari. Ben cinque giorni oltre la fatidica data prevista per l'attivazione del servizio Milano-Bari. E apprendo anche che verrà convocato un tavolo a tre a Roma, soltanto dopo questo primo incontro».



«Se le condizioni restano queste - continua Stefàno - mentre sarà messo sui binari il Frecciarossa Milano-Bari, il prossimo 20 settembre il Salento non avrà la stessa possibilità. Non vorrei - e non vorremmo - che l'allungamento dei tempi, dovuto all'esito ancora incerto del prossimo vertice e ai successivi incontri ancora da formalizzare, faccia perdere centralità al tema e generi dubbi sulle reali intenzioni del Governo».



E la preoccupazione di Stefàno non è isolata, anzi. «Quel tavolo andava convocato immediatamente», gli fa eco Rocco Palese, «perché ad oggi De Vincenti non sta mantenendo le promesse che ha fatto in Puglia». Il deputato dei Conservatori e Riformisti critica duramente la tempistica con cui Roma sta gestendo la vicenda, tanto più che la previsione per l’audizione di Michele Elia, amministratore delegato di Trenitalia, che si terrà in una seduta congiunta delle commissioni Bilancio e Trasporti della Camera, è stata fissata per il 30 settembre. Insomma, in tempi “pericolosamente allungati” secondo il parlamentare.



Del medesimo avviso è anche il deputato del Pd, Federico Massa. «Fosse per me quel tavolo lo avrei già convocato», spiega, «anche a prescindere dalla data del 20, ormai vicinissima, le condizioni perché il governo richiami Trenitalia al suo ruolo anche istituzionale ci sono già tutte».



Intanto però, la deputazione democratica è al lavoro per tentare di stringere i tempi, legati soprattutto alla disponibilità del ministro Delrio. Il pressing arriva infatti anche dai deputati Salvatore Capone ed Elisa Mariano, vicino alla sottosegretaria Teresa Bellanova. Idem in Senato, sta facendo Salvatore Tomaselli, tentando di battere il ferro finché è caldo. Mentre nel Salento la mobilitazione prosegue e presto si estenderà anche agli amministratori locali.