Sindaci e Province uniti per la Bradanico-Salentina: «Pronti ad andare a Roma»

Sindaci e Province uniti per la Bradanico-Salentina: «Pronti ad andare a Roma»
di Valeria BLANCO
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Martedì 5 Marzo 2024, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 07:36

l territorio si compatta sulla strada Bradanico-Salentina, quella che - con le opportune modifiche - dovrebbe garantire un più agevole collegamento tra Lecce e Taranto, dal momento che il percorso attuale prevede l’impiego di circa un’ora e mezza e l’attraversamento di diversi centri abitati. Così, in vista della prossima conferenza di servizi con Anas, già fissata per il 14 marzo, sindaci e Province di Lecce e Brindisi provano a tirare le fila per presentarsi uniti e con una richiesta univoca che poi, riassumendo, è quella di avere una strada veloce, sicura e soprattutto a quattro corsie.

La mobilitazione di Province e Regione


L’incontro è doppio: per questa mattina alle 11, il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva, ha convocato il collega di Brindisi, Toni Matarrelli, e i sindaci dei Comuni interessati dai lavori di ammodernamento del tronco Manduria-Lecce - cioè quelli di Arnesano, Campi Salentina, Carmiano, Guagnano, Lecce, Novoli, Salice Salentino, Trepuzzi e San Pancrazio Salentino - per discutere nello specifico della realizzazione delle varianti agli abitati di Guagnano, Salice Salentino e Campi. «Proveremo a capire - anticipa Minerva - che soluzioni trovare, visto che teniamo a che il progetto vada in porto e siamo fiduciosi nel fatto che il territorio possa avere la sua strada a quattro corsie». Alle 17, poi, gli stessi sindaci prenderanno parte, nella sala don Pietro Serio di Campi, a un incontro con l’assessore regionale ai trasporti, Anita Maurodinoia, a cui potranno intervenire anche i cittadini.
La richiesta dei sindaci - già avanzata in tutte le sedi istituzionali - sarà quella di avere una strada a quattro corsie: per loro l’unica “variante” che possa avere un senso. Per Anas - che ha proposto ben tre progetti alternativi, ma tutti a due corsie - l’ipotesi caldeggiata dai primi cittadini è da escludersi, perché comporterebbe costi troppo alti rispetto ai benefici attesi, oltre a un enorme consumo del territorio. Un braccio di ferro che va avanti da mesi. E nel rimpallo di responsabilità, spunta ora l’ipotesi che la richiesta debba essere avanzata direttamente al ministero, in quanto anche la Regione, sull’eventuale modifica dei progetti, avrebbe le mani legate. La fase sembra essere interlocutoria e, se da una parte c’è fiducia nel fatto che si possa ancora vincere la battaglia, dall’altra il percorso potrebbe essere in salita.
Sulla fattibilità delle “quattro corsie” crede molto Marco De Luca, sindaco di Novoli: «Delle ipotesi avanzate da Anas - spiega - siamo propensi a valutare quella che prevede un potenziamento della Statale 7Ter, una strada che già esiste e che ci permetterebbe di intervenire senza “devastare” i territori. Naturalmente, a questo punto per noi sarebbe inutile “mettere delle toppe”. Se ci sono dei soldi da spenderle, è giusto farlo per dare al territorio una strada a quattro corsie che sia veramente sicura e funzionale. Negli incontri in Provincia e poi a Campi con l’assessore Maurodinoia proveremo a capire come fare a portare a casa il risultato, e sono fiducioso che riusciremo a trovare la strada». 
Da Campi Salentina, il primo cittadino Alfredo Fina è pronto ad andare a Roma per far valere le ragioni del territorio: «Noi andiamo avanti sulla richiesta di una strada a quattro corsie. Riteniamo un po’ tutti che un’ulteriore strada provinciale non risolverebbe le criticità che ci sono sempre state, sin da quando la Bradanico-Salentina è nata. Faremo il possibile, cercheremo di avere un incontro con il ministero per spiegare le nostre ragioni ed abbiamo avuto anche la disponibilità dell’assessore Maurodinoia a sostenere questa nostra battaglia. Se la strada non potrà essere a quattro corsie, allora non ha neppure senso chiamarla Bradanico-Salentina». Tutti i dubbi, anche quelli dei sindaci, saranno chiariti questa sera dall’assessore regionale. «Si tratta - conclude Fina, promotore dell’incontro - di un momento di chiarimento: i territori devono capire che la politica ha fatto fin qui quello che poteva. Che faremo ancora tutto il possibile, andando fino a Roma con Maurodinoia se necessario, ma la battaglia si annuncia difficile».
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