La Regione pronta a trattare, si apre una settimana intensa

La Regione pronta a trattare, si apre una settimana intensa
di Alessandra LUPO
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Lunedì 7 Settembre 2015, 07:57 - Ultimo aggiornamento: 08:48
Quella che si apre sarà una settimana intensa per la battaglia a favore dell’attivazione del servizio Frecciarossa da Milano a Lecce, anziché solo fino a Bari come previsto da Trenitalia a partire dal prossimo 20 settembre.

Mentre prosegue la mobilitazione del territorio, che da più parti protesta contro quella che definisce una discrimazione delle province di Lecce, Brindisi e Taranto rispetto al resto della Puglia, la Regione ha preso in mano le sorti del collegamento, avviando un primo dialogo a distanza con i vertici della società delle Ferrovie dello Stato.



Alle richieste del Salento, Trenitalia aveva opposto le sue proiezioni economiche sulla tratta, giudicata potenzialmente in perdita. Ma dopo la disponibilità della Regione ad accollarsi, se necessario, il ripiano delle perdite, Trenitalia ha aperto al dialogo, proponendo all’ente di pubblicare un bando sulla tratta. La risposta dell’azienda devia l’ipotesi regionale, ma conferma che “se ne può parlare”.

Loredana Capone, che nelle scorse ore aveva insistito perché le parti sedessero attorno a un tavolo di confronto, ieri su Facebook ha ribadito l’impegno dell’ente: «Continuiamo a batterci per trovare soluzioni concrete, - scrive l’assessore regionale allo Sviluppo economico - per il Salento per la Puglia e per tutti quegli operatori economici che invece di andarsene alla ricerca di maggiori profitti dove il costo del lavoro è più basso, hanno deciso di rimanere qui e di lottare creando occupazione e aumentando il nostro Pil».



«Si apre uno spiraglio e noi subito lo raccogliamo - prosegue l’assessore - ci sono tanti modi sul campo per raggiungere il “punto di pareggio” dell’investimento. Nessuno va tralasciato».

Una dichiarazione di intenti chiarissima, che entra già nel merito della vicenda: trovare la formula giusta.



D’altronde in un tweet Michele Emiliano, sempre ieri, rispondendo a un follower che chiedeva come ottenere l’attivazione del servizio, avevava ribattuto: «Basta pagare e si fanno voli da aeroporti e treni Freccia Rossa da stazioni», scrive il presidente della Regione, per poi aggiungere: «Basta decidere dove investire i soldi».



Quella del bando potrebbe essere dunque una delle ipotesi percorribili, almeno in teoria, ma - come afferma la stessa Capone - “non la sola”.

Altre strade sono infatti quelle relative al cosidetto modello Ryanair, che ha incentivato il vettore low-cost a fare scalo negli aeroporti pugliesi attraverso una imponente campagna di promozione territoriale, di cui i voli veri e propri sono una delle voci. In questo caso l’incentivo all’azienda - ipotizzato dalla Regione - riguarderebbe invece la garanzia di coprire le perdite economiche qualora i treni tanto desiderati restassero vuoti, scenario che nonostante i flussi turistici estivi e le tante richieste continua evidentemente a preoccupare Trenitalia.



Ecco perché nell’intervista di sabato scorso, Loredana Capone chiedeva di «vedere i piani aziendali» di Trenitalia, giocando così a carte scoperte sulle perdite. E gli osservatori più avveduti, tra cui l’Asstra Puglia, l’associazione del trasporto pubblico locale, insistono sul fatto che Trenitalia consegni anche studio sul “break even point”, ovvero il punto di pareggio oltre il quale il servizio fino a Lecce potrà definirsi redditizio per l’azienda. Solo in questo modo sarà possibile quantificare il contributo pubblico previsto e studiare la modalità più opportuna e giuridicamente possibile per erogarlo. Posto che, se i treni dovessero invece mantenersi con il solo costo dei biglietti, la Regione non avrebbe alcuna perdita da ripianare.
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