Reddito di cittadinanza, solo il 9% dei beneficiari in Puglia bussa ai Centri per l'impiego

Reddito di cittadinanza, solo il 9% dei beneficiari in Puglia bussa ai Centri per l'impiego
di Pierangelo TEMPESTA
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Lunedì 13 Febbraio 2023, 07:53

Puc e Gol: due sigle che stanno per "Progetti di pubblica utilità" e "Garanzia di occupabilità dei lavoratori", iniziative nate per il coinvolgimento dei percettori del reddito di cittadinanza in attività di formazione e di lavoro utile alla collettività. Il programma Gol prevede attività finalizzate al reinserimento lavorativo per i più vicini al mercato del lavoro e di aggiornamento per i lavoratori distanti dal mercato del lavoro, ma anche la ricollocazione collettiva per gruppi di lavoratori coinvolti in crisi aziendali.

Al 31 dicembre 2022, dei 68.300 beneficiari del programma presi in carico dai Centri per l'impiego della Puglia, poco più di 15mila sono percettori del Reddito di cittadinanza (al progetto, infatti, possono aderire anche i beneficiari di ammortizzatori sociali come la Naspi e lavoratori non beneficiari di sostegno al reddito).

Giacché il totale dei percettori, sempre al 2022, è stato di poco più di 157mila, in sostanza solo il 9% dei beneficiari si è rivolto a un Cpi.

I progetti di pubblica utilità

Ci sono poi i Puc, i progetti di pubblica utilità ai quali i percettori del reddito di cittadinanza sono tenuti ad aderire nel proprio Comune di residenza per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16.

Responsabili dell'attuazione dei Puc sono i Comuni, che possono organizzarli insieme ad altri soggetti. Con il restyling del Reddito di cittadinanza voluto dal Governo Meloni, ai Puc dovranno aderire tutti i percettori residenti nel Comune, e non solo un terzo, come era stato fino a prima dell'approvazione della Manovra. Dal verde pubblico alle piccole manutenzioni, fino ad arrivare al servizio negli uffici comunali: sono tante le attività che le amministrazioni comunali affidano ai percettori del Reddito.

«Nel nostro Comune - spiega il sindaco di Presicce-Acquarica, Paolo Rizzo - i progetti Puc riguardano il verde pubblico, le manutenzioni, il sostegno alla biblioteca e ad alcuni uffici comunali. Abbiamo coinvolto in tutto circa dieci persone, così come nell'anno precedente. Riteniamo - aggiunge il primo cittadino - che i Puc rappresentino un'utilità sia per il Comune, sia per le persone impiegate. Quasi tutte hanno aderito con spirito costruttivo e con soddisfazione. Grazie ai Puc abbiamo potuto svolgere molte attività utili, come per esempio la sistemazione dell'archivio comunale, che difficilmente avremmo potuto effettuare con i dipendenti in servizio, perché le attività giornaliere sono sempre tante».

C'è chi resta in maniera volontaria

C'è chi ha apprezzato talmente tanto il coinvolgimento nei progetti del Comune che ha deciso di restare volontariamente anche dopo aver perso i requisiti per il mantenimento del Reddito di cittadinanza. È il caso di una signora di Sava, come racconta il vicesindaco Roberta Friolo: «Abbiamo attivato tra i 12 e i 15 progetti, che vengono rinnovati alla scadenza. Si tratta di attività a supporto dell'ufficio manutenzioni, dell'ufficio ecologia e ambiente, dell'ufficio ragioneria e per i servizi sociali. In quest'ultimo caso abbiamo attivato un servizio di assistenza leggera per le persone sole: l'assistente sociale valuta presso quali famiglie attivare i Puc facendo un'analisi delle richieste».

Sava è stato uno dei primi comuni del Tarantino ad attivarsi: «Sono progetti - spiega il vicesindaco - che hanno un bel ritorno sul territorio e sono di supporto agli uffici. Finché si potranno fare, la nostra volontà è di continuare a farli, puntando ad aumentare anche il numero di persone coinvolte. Ci sono percettori che, quando il progetto sta per scadere, ci chiedono la possibilità di rinnovarlo. Una signora ha concluso il progetto e ha aderito al nostro regolamento di volontariato per continuare a svolgere la sua attività di supporto alla biblioteca. Si instaura un bel rapporto di fiducia tra i responsabili e i cittadini coinvolti». Con i corsi di formazione sulla sicurezza propedeutici all'inizio delle attività, poi, a Ruvo di Puglia hanno preso il via i Puc per ben 39 nuovi beneficiari del Reddito. Sale così a circa cento il numero dei cittadini coinvolti nella città amministrata dal sindaco Pasquale Chieco.

I beneficiari verranno coinvolti in attività presso gli uffici pubblici, le scuole e le associazioni di volontariato della città. «Sin dal 2020 - afferma il primo cittadino - il nostro Comune ha considerato il Reddito di cittadinanza e gli altri sussidi in favore dei cittadini in condizioni di disagio parte essenziale della gamma dei servizi sociali a disposizione della comunità e oggi queste misure costituiscono ormai a pieno titolo un elemento strategico nella pianificazione delle nostre politiche di welfare comunale. Il segreto è provare il più possibile a conciliare le attitudini dei beneficiari con attività realmente necessarie. Il Reddito è uno strumento molto importante per le amministrazioni locali per combattere la povertà e sarebbe drammatico abolirlo, specie in un momento di grave crisi come questa. Semmai è necessario migliorarlo, al fine di coniugare meglio di quanto non sia oggi la necessità di sostenere le famiglie più povere con la possibilità di costruire percorsi di formazione e professionali utili all'accesso all'impiego».

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