La Tv non si vede, monta la protesta. «I nostri tecnici sono a lavoro. Presto il problema sarà risolto»

La Tv non si vede, monta la protesta. «I nostri tecnici sono a lavoro. Presto il problema sarà risolto»
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Giovedì 14 Settembre 2023, 10:10

La Tv non si vede, monta la protesta. «I nostri tecnici sono a lavoro. Presto il problema sarà risolto»

«In termini generali, le difficoltà di ricezione recentemente segnalate in alcune limitate zone del territorio nazionale sono da attribuire a caratteristiche proprie del segnale radioelettrico che, soprattutto nell'eccezionalità climatica di questo periodo estivo e durante le prime ore del mattino o al calar del sole, favoriscono fenomeni di anomala propagazione causate delle variazioni nell'indice di rifrazione dell'atmosfera». Sono queste le parole pronunciate da Stefano Ciccotti, Chief Technology Officer della Rai, in risposta alle numerose lamentele riportate negli ultimi giorni da diversi cittadini di Brindisi e di Lecce, indignati per la sempre più frequente mancata fruizione del servizio televisivo soprattutto in determinate fasce orarie.

Il funzionamento delle frequenze

Il Cto della Rai (che supervisiona l'intero reparto di Information Technology ed è responsabile dell'integrazione delle esigenze e dei requisiti aziendali nella pianificazione e nelle operazioni IT) ha provato a spiegare il funzionamento delle frequenze e le difficoltà riscontrate proprio nel recente periodo, facendo chiarezza e analizzando l'accaduto. «I fenomeni di anomala propagazione sopra descritti favoriscono l'arrivo in loco, anche per sole frazioni di tempo, di segnali di alcuni trasmettitori posti a lunga distanza che, per deleterio effetto della riduzione impostaci dal nuovo Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze (PNAF) sul numero delle frequenze a nostra disposizione dovuto al rilascio della banda 700 MHz, devono condividere l'uso della medesima frequenza.

La compresenza di più segnali non sincronizzabili sulla stessa frequenza utilizzata a livello macroregionale dal principale Multiplex Rai in modalità SFN (Single Frequency Network) ma ancora in DVB-T, dà luogo infatti ad un elevato numero di contributi che portano alla distruzione del segnale utile ed è responsabile delle difficoltà di ricezione segnalate», prosegue Ciccotti. L'argomento di maggiore interesse, però, riguarda senza dubbio la soluzione a un problema che sta causando parecchi disagi a diverse famiglie nelle case del capoluogo adriatico. L'auspicio dei brindisini, infatti, è quello di risolvere il prima possibile questo spiacevole inconveniente, riuscendo così a rimanere sintonizzati sui canali Rai senza il costante rischio di perdere nuovamente il segnale.

A tal proposito, il messaggio finale appare confortante e sembra dimostrare l'impegno dei tecnici della tv di Stato per mettere la parola fine a ogni problematica del genere: «Siamo in contatto con gli organi ministeriali preposti e con la nostra consociata Rai Way per trovare delle soluzioni percorribili e soddisfacenti, nel rispetto degli stringenti vincoli posti dal PNAF e dagli accordi internazionali, come ad esempio cambi frequenza dei ripetitori interessati oppure la realizzazione di micro-ripetitori temporanei purché compatibili con le risorse economiche disponibili. Il prossimo passaggio al nuovo standard di diffusione (DVB-T2) offre la possibilità di mitigare le problematiche sopra riportate», chiude il Cto della Rai Stefano Ciccotti.