Quante case in Puglia sono coperte da fibra ultraveloce? Lo studio: Lecce tra le peggiori in Italia

Quante case in Puglia sono coperte da fibra ultraveloce? Lo studio: Lecce tra le peggiori in Italia
di Giuseppe ANDRIANI
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Venerdì 1 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:20

In provincia di Lecce soltanto 29 famiglie su 100 sono coperte dal servizio fibra ultraveloce per internet, cioè da una connessione che viaggi ad almeno un gigabyte per secondo (la cosiddetta "fibra vera"). Nel Foggiano la percentuale della famiglie che possono usufruire di questo servizio è del 48%, in provincia di Taranto del 50% e nel Brindisino del 35%. Va meglio nella Bat e nell'area della città metropolitana di Bari, con un tasso di copertura che si attesta sul 70% e quindi con una prevalenza di abitazioni servite da internet veloce. Il Salento resta, alla pari del Cosentino e della provincia di Vibo Valentia, la zona più "debole" d'Italia, isole escluse. 
L'Italia che viaggia a due velocità verso il futuro, però, non è solo un concetto legato alle infrastrutture stradali e ferroviarie ma anche alla connessione a internet. Il dato è stato studiato da OpenPolis in un report che svela il numero di famiglie italiane raggiunte dalla tecnologia Ftth nel 2023. Il primo aspetto da considerare è il miglioramento rispetto agli anni passati. Tanto per fare un esempio, Lecce e provincia nel 2021 erano a un triste 12%, che rappresentava ancora un primato in negativo. E ci sono zone, quali il Palermitano e la provincia di Campobasso, che hanno avuto un'accelerata straordinaria. 

Il Sud in ritardo

Resta, però, forte il ritardo del Sud nei confronti del Nord. L'Italia a due velocità si traduce anche nella connessione a internet, se pensiamo che la provincia di Milano vede il 78% delle famiglie con la possibilità di accedere alla fibra veloce. Scontano il gap quei territori "periferici" in tutto, persino nella connessione a internet. Il problema non è tanto delle grandi città, dove gli investimenti nell'ultimo lustro hanno toccato anche i quartieri periferici e le zone industriali (per fortuna, verrebbe da dire). Ma il ritardo accumulato nei paesini, per ora, resta incolmabile, soprattutto a certe latitudini. Il Sud della Puglia naviga in maniera decisamente più lenta rispetto al territorio che va da Bari in su. Basti ricordare, tanto per fare un quadro della situazione, il caso - arrivato alla ribalta nazionale negli scorsi giorni - di Depressa, frazione di Tricase, al confine estremo della provincia leccese, dove è persino impossibile effettuare una chiamata perché i gestori non riescono a garantire la copertura telefonica. La tecnologia, sia chiaro, è un'altra ma la situazione è la stessa: Sud del Sud, dove nei casi estremi è difficile telefonare ma in tutte le altre circostanze la maggioranza delle abitazioni non è coperta da linea internet ultraveloce. 
In tutto ciò, segnala Openpolis, i fondi del Pnrr per le reti veloci sono stati tagliati di 1,4 miliardi di euro. "Sulla base delle informazioni contenute nei documenti, possiamo osservare che la revisione del Pnrr ha portato a un taglio di circa 1,4 miliardi di euro all’estensione delle connessioni ultraveloci.

L’impostazione iniziale infatti prevedeva risorse totali per 6,7 miliardi di euro, ridotte adesso a 5,29", si legge nello studio. Restano immutati i finanziamenti - ma erano spiccioli, comunque - per le scuole (siamo a un livello già piuttosto avanzato nella ripartizione dei fondi) e per le isole. Consistente invece il taglio della misura "Italia 5g", che da poco più di 2 miliardi vede ora un pacchetto di appena un miliardo e cento milioni. «Un primo obiettivo da realizzare - spiega Openpolis - è quello di portare la connettività ad almeno 1 Gbps a un minimo di 3,4 milioni di numeri civici. Il target originario faceva riferimento a 8,5 milioni di unità immobiliari. Questo cambiamento è dovuto al fatto che i numeri civici sono più facilmente monitorabili. Infatti, a seguito delle verifiche sul campo della reale consistenza dei civici collegabili a corrispondenti unità immobiliari, ci si è resi conto che molti civici che avrebbero dovuto essere raggiunti dall’intervento erano inesistenti, privi di unità immobiliari, o già connessi con prestazioni pari ad almeno 1 Gbps». L'obiettivo, qui, non è cambiato. E il pacchetto riguarda, chiaramente, soprattutto il Mezzogiorno. Una zona dove non solo ci sono capoluoghi di provincia che non sono collegati tra loro da una superstrada, non arriva l'alta velocità ferroviaria, ma la maggior parte delle famiglie non può nemmeno attivare una connessione a internet ultraveloce. Ma si investe - con tanto di protocollo tra atenei pugliesi e Microsoft - sull'intelligenza artificiale.

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