Ospedali senza medici, la Regione pronta ad assumere anche senza concorso

Ospedali senza medici, la Regione pronta ad assumere anche senza concorso
di Paola ANCORA
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Giovedì 6 Luglio 2023, 05:00

La Regione pronta ad assumere medici senza concorso pur di puntellare il traballante sistema sanitario pugliese, svuotato di medici e di risorse e fondato su un’organizzazione che, con l’emergenza estiva, sta svelando tutti i suoi limiti e le sue carenze. L’emergenza è tutt’altro che risolta, al punto che il governatore Michele Emiliano, a margine della visita di ieri nel nuovo padiglione Asclepios 3 del Policlinico di Bari, ha ammesso come sia allo studio «una misura al limite della formalità giuridica, ma necessaria. Cambieremo il sistema di reclutamento dei medici e del personale sanitario - ha detto -: vareremo un sistema a sportello grazie al quale qualunque medico italiano o europeo che volesse venire a lavorare in Puglia potrà presentare la sua domanda e questa verrà valutata immediatamente sulla base del curriculum. E si cercherà, dove non ci sia una richiesta multipla, di assumerlo subito». «È una misura estrema - ha aggiunto infatti Emiliano -, ma necessaria perché ci sono tantissimi ragazzi che sono stati costretti in passato a studiare o a specializzarsi fuori. Noi vorremmo provare a riportali indietro». Emiliano ha precisato che, «al di là delle strutture e dei finanziamenti, ciò che distingue un buon sistema sanitario da uno cattivo è la qualità dei medici che noi vorremmo mantenere più alta possibile». Il nuovo sistema ha quindi l’obiettivo di «eliminare la procedura concorsuale classica, stabilire dei parametri e dei requisiti standard e procedere alle assunzioni con concorso solo se necessarie a causa del numero di domande elevato». Che questa strategia d’emergenza possa rivelarsi efficace o meno è tutto da vedere: quali prospettive verranno offerte ai medici eventualmente disponibili? Come saranno valutati? E come si potrà blindare, dal punto di vista giuridico, una procedura di assunzione diretta in una Pubblica amministrazione? Si vedrà. Per ora l’obiettivo è capire come affrontare i prossimi quattro o cinque anni, quando la carenza di personale medico si acuirà, anziché risolversi, a causa di una gobba pensionistica cui, negli anni, nessuno ha pensato di porre rimedio aprendo le porte di Facoltà e Specializzazioni nelle varie branche della Medicina.

Le specializzazioni

Su quest’ultimo punto, Emiliano ha rivendicato di guidare «l’unica Regione che in Italia ha finanziato tre nuove Facoltà di Medicina in sette anni.

Presto, quindi, avremo 100 medici in più ogni anno». Martedì scorso, peraltro, è tornata a riunirsi la Conferenza delle Regioni, molte delle quali condividono con la Puglia l’allarme sanità. «Tutte le Regioni - ha detto Emiliano - anche quelle di centrodestra, stanno pensando di proporre al governo e al Parlamento un disegno di legge di iniziativa regionale per aumentare nei prossimi tre anni il Fondo sanitario nazionale di quattro miliardi, e non di due come avvenuto quest’anno, con l’obiettivo di recuperare il minimo per far funzionare un sistema che, avevamo detto durante la pandemia, è stato eccessivamente tagliato». Accanto alla possibilità di assunzioni dirette, la Regione sta anche pensando a un bando regionale di mobilità per attirare medici da altre zone del Paese. Un bando che dovrebbe avere tempi più veloci rispetto ai consueti avvisi delle singole Asl. Questa possibilità è emersa al termine del confronto di martedì sera tra l’Ordine dei medici di Bari e l’assessore alla Salute Rocco Palese. L’assessore avrebbe assicurato che «per coprire le carenze di medici la Regione è disposta a percorrere tutte le strade e ad andare in deroga, soprattutto in situazioni ormai drammatiche come la copertura dei turni della continuità assistenziale», evidenzia l’Ordine dei medici. Nel 2022 ci sarebbe stata un’impennata delle richieste di prestazioni sanitarie, pari a un +26%. Dal canto suo il presidente dell’Ordine dei medici barese e delle Federazione nazionale, Filippo Anelli ha chiesto all’assessore Palese «di procedere subito con i concorsi per gli specializzandi, vista la norma che consente loro di partecipare anche a partire dal secondo anno». E ha sottolineato «la necessità di introdurre meccanismi che incentivino i giovani medici a rimanere in Puglia, dalla quale ogni anno 300 giovani specializzati vanno via o restano fuori regione». Sull’eventualità di assunzioni dirette dei medici, si innesca infine la polemica politica. «Superficialità, poche idee e molto confuse» attacca Paride Mazzotta, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. «Nelle strutture pugliesi c’è penuria di camici bianchi non per le prove selettive, ma per una ragione molto semplice: i medici sono pochissimi rispetto alle necessità e a nulla serve optare per una misura a dir poco “straordinaria”, visto che nelle pubbliche amministrazioni si entra, in teoria, solo tramite concorso pubblico. E ancora: il governatore sostiene che “un sistema sanitario è buono se c’è la qualità dei medici”. Ergo, la domanda sorge spontanea: Emiliano, per garantire la professionalità degli operatori in corsia, decide di assumerli alla cieca senza concorso? Siamo davvero senza parole». 

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