Medici italiani in fuga verso l'Arabia, in 500 a caccia di stipendi​ d'oro (e meno tasse). «Fino a 20 mila euro al mese»

Retribuzioni doppie e triple rispetto a quelle percepite in patria, ma anche più agevolazioni e valorizzazione professionale

Medici e sanitari italiani in fuga
Medici e sanitari italiani in fuga
3 Minuti di Lettura
Giovedì 7 Settembre 2023, 07:55 - Ultimo aggiornamento: 08:14

Stipendi d'oro e meno tasse, ma anche «la grande stanchezza accumulata in anni di lavoro in ospedale» acuita dalla pandemia da Covid-19: sono queste, secondo il presidente dell’Associazione medici stranieri in Italia (Amsi) Foad Aodi, le motivazioni che stanno spingendo sempre più medici e infermieri italiani a partire verso i ricchi Paesi del Golfo, ovvero Arabia SauditaQatar, Emirati Arabi, Oman, Bahrain e Kuwait.

 

La fuga dei medici 

Negli ultimi tre mesi, già in 500 si sono detti disponibili a lasciare l'Italia. Pronto a partire il primo contingente di 100 professionisti veneti, a seguire tra le Regioni in cui si registra il maggior esodo ci sono Lombardia ed Emilia Romagna. Un trend che si ritrova anche in Europa, ma con cifre decisamente più basse: complessivamente 50 tra medici e altro personale sanitario, contando tutti gli altri Paesi Ue. Le motivazioni sono presto dette: stipendi doppi e tripli, con una retribuzione per i medici che in Arabia si aggira tra i 14mila e 20mila euro al mese, tra i 3mila e i 6mila quella degli infermieri. «In più - spiega ancora il presidente dell'Amsi - vengono corrisposti casa, servizi, inserimento scolastico per i figli, agevolazioni fiscali e burocrazia snella e veloce».

La tendenza

La tendenza non accennerà certo a diminuire: si stima che in Arabia Saudita entro il 2030 ci sarà bisogno di 44mila medici e 88mila infermieri, a causa della crescita demografica e all'avanzare dell'età media della popolazione. Qui, già il 90% dei sanitari sono di origine straniera e l'acquisizione dei professionisti italiani - notoriamente dotati di una grande formazione - rappresenta per questi Paesi un investimento di valore. 

Come riporta il Corriere della Sera, le specializzazioni più richieste ai medici sono Dermatologia, Chirurgia generale, Ortopedia, Gastroenterologia, Ginecologia, Pediatria, Oculistica, Emergenza-urgenza, Chirurgia plastica, Otorinolaringoiatria. 

 

Carenza di personale 

L'Italia intanto, per sopperire alla strutturale carenza di organico del sistema sanitario, apre ai professionisti cubani«La fuga all’estero aggrava ulteriormente la mancanza dei professionisti della sanità, soprattutto pubblica - prosegue il presidente dell’Associazione medici stranieri in Italia, che è anche membro della Federazione italiana degli Ordini dei Medici - È un fenomeno che monitoriamo da 8 anni e che purtroppo aggraverà la carenza di sanitari».

Dimissioni volontarie

A preoccupare è anche la tendenza alle dimissioni volontarie«Nel 2022 dagli ospedali di Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Veneto si sono dimessi 1530 operatori sanitari, per la maggior parte infermieri» spiega Antonio De Palma, presidente del sindacato "Nursing Up" parlando al Corriere. «Solo in piccola parte si tratta di pensionamenti programmati», aggiunge: più del 50% sono dimissioni.

Il problema, ancora una volta, è dato dal mix di condizioni lavorative - con ferie e riposi che non vengono rispettati, oltre a turni massacranti all'ordine del giorno - e stipendi inadeguati. I quali stanno generando anche un altro fenomeno, piuttosto nuovo: la migrazione dei professionsiti dal Nord al Sud, nelle regioni d'origine: «Con 1400 euro al mese al Nord non riescono più a mantenersi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA