Pnrr, sanzioni per i Comuni in ritardo. Ma in Puglia mancano 8.000 dipendenti

Pnrr, sanzioni per i Comuni in ritardo. Ma in Puglia mancano 8.000 dipendenti
di Paola ANCORA
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Mercoledì 14 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 06:58

Commissariamento e sanzioni: questo rischiano i Comuni che non riusciranno a concludere nei tempi i progetti del Pnrr. Un rischio che al Sud diventa più alto e concreto: qui, infatti, la carenza di personale specializzato è datata e cronica. Soltanto nei 257 Comuni della Puglia mancano 8.000 dipendenti. Ecco perché l'Anci, alla notizia del nuovo decreto sul Pnrr cui sta lavorando il Governo e che sarebbe ormai in dirittura d'arrivo, ha subito fatto sentire la sua voce, lanciando l'altolà. E oggi anche i sindacati, in Puglia, si fanno sentire: «Indispensabile intervenire», avvisano Cisl e Uil.

Il nuovo decreto

Cosa prevede la bozza del nuovo decreto Pnrr, il quarto, in gestazione negli uffici del Governo? Tra i punti salienti, l’istituzione di un “Osservatorio per la prevenzione e il contrasto delle frodi nell’utilizzazione delle risorse” del Recovery, che resterà attivo fino al 31 dicembre 2030.

Stesso obiettivo per i nuovi 18 funzionari da assumere nella struttura di missione Pnrr a Palazzo Chigi. In caso di «ritardi e inerzie» da parte di Comuni e ministeri sulle opere, il decreto prevede che Palazzo Chigi (e il ministero di Raffaele Fitto) attivino «poteri sostitutivi», commissariando sindaci e ministri su specifici target. Per gli inadempienti scatteranno anche le sanzioni finalizzate «al recupero degli importi percepiti e, in tutto o in parte, rimasti inutilizzati». Risorse che poi saranno dirottate su altri interventi in corso d’opera.

I dati sulla carenza di personale

Tuttavia, sebbene sia comprensibile l'intenzione del Governo di accelerare, lo è altrettanto la protesta dei Comuni che da anni si misurano con uffici sempre più vuoti. Solo a ottobre 2023, la Fondazione Ifel - l'Istituto per la Finanza e l'Economia Locale di Anci – ha segnalato la mancanza di circa 8.000 dipendenti nei Comuni della Puglia e un gap di personale molto marcato fra Sud e Nord del Paese a parità di abitanti. «Non è soltanto troppo basso il numero dei dipendenti – dice Aldo Gemma, responsabile regionale della Fp Cisl – ma manca personale adeguatamente formato e con le competenze necessarie. Questo è l'aspetto sul quale si deve fare di più, con provvedimenti che consentano ai Comuni di integrare unità di personale, superando il tetto alle assunzioni, e con i giusti incentivi al personale tecnico amministrativo. Bisogna riservare la giusta attenzione al valore del pubblico impiego – prosegue Gemma – perché la capacità amministrativa è l'elemento critico del Pnrr». E questo perché gli Enti locali, nell'ambito dell'attuazione del Piano, «devono presentare proposte progettuali, realizzarle e hanno anche la responsabilità del controllo sulla regolarità delle procedure: dunque – chiude Gemma – il personale serve».

Sulla stessa lunghezza d'onda la Uil: «Migliaia i dipendenti in più che sarebbero necessari per poter operare in piena efficienza ed è ormai una carenza consolidata, visto che dal 2011 al 2020 il personale nei Comuni pugliesi è diminuito del 27% - dice il segretario generale Gianni Ricci -. Un dato che preoccupa. Quando la Corte dei Conti ha presentato la sua relazione ha individuato proprio nella carenza di personale il motivo per il quale parte dei progetti del Pnrr non saranno ultimati entro la scadenza di giugno 2026». A ciò si aggiunga che «nella pubblica amministrazione, l’età media degli impiegati pubblici supera i 50 anni e se si considerano gli enti ministeriali l’età sale a 58-59 anni con una carenza di personale di oltre il 30%. Per questo – prosegue Ricci - chiediamo politiche del lavoro per i prossimi cinque anni che individuino le modalità per la creazione di posti di lavoro stabili e sicuri. Va attuato quel turnover che non si è ancora avuto, per dare spazio ai giovani e va implementato il personale, in linea anche con quanto previsto dal Piano integrato di attività e organizzazione, che chiede proprio misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni”. Indispensabile per affrontare quella che – pur essendo unanimemente definita come una occasione imperdibile, il Pnrr – si chiede al Sud di affrontare ad armi spuntate.

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