Due passaggi fondamentali che riguardano l'edilizia sono stati approvati dal Consiglio regionale della Puglia che è tornato a riunirsi ieri. Il primo riguarda la messa a norma del Piano Casa, che dopo il confronto con il ministero viene ritoccato dalla Regione diventando finalmente inattaccabile. Ieri il Consiglio ha infatti corretto i tre passaggi contestati dal Ministero sulla legge regionale n. 36 del 2023 che regola le ristrutturazioni: in particolare, è previsto che non saranno più consentiti interventi sugli immobili in corso di costruzione e viene ribadito in maniera chiara che non sono cumulabili gli incentivi previsti dalla legge con quelli degli strumenti di pianificazione e tutti gli ampliamenti.
Lacatena e Amati: solo ritocchi, ora si vada avanti
«Il dato politico di queste modifiche - ha spiegato in Aula il consigliere delegato all’Urbanistica, Stefano Lacatena - è che finalmente una legge che riguarda l’urbanistica in Puglia non verrà impugnata dal governo e credo che sia la notizia più importante alla luce di evidenti modifiche che sono limitate a piccoli elementi della legge. Quindi, non possiamo che salutare positivamente. Finalmente diamo alla Puglia una legge stabile che non verrà impugnata e i comuni adesso potranno lavorare su questa legge serenamente».
Fabiano Amati (Azione) incalza: «Le tre modifiche alla legge sul nuovo Piano casa, richieste dal governo nazionale e senza alcuna incidenza sull'impianto generale, sono state approvate. La legge non è dunque più impugnabile e pienamente operativa. Ora - prosegue il presidente della Commissione Bilancio - mi aspetto una pioggia di delibere, approvate da tutti i restanti 255 comuni pugliesi, mi risultano solo Oria e Caprarica di Lecce tra i comuni che hanno deliberato, consistenti in una decisione semplice e facilmente prevedibile: approvazione della variante per tutte le zone B, C e probabilmente E, con previsione del premio volumetrico al massimo consentito e con la ovvia monetizzazione degli standard».
Mini-sanatoria, Casili e Laricchia: «Via una norma illeggittima»
In Consiglio poi è stata anche abrogata la discussa mini-sanatoria edilizia piazzata nella manovra di Bilancio a fine anno e che eliminava la doppia conformità al momento di presentare le richieste di regolarizzazione degli abusi.