A Natale chiusi in casa: a tavola due posti in più per congiunti e parenti. Arriva il nuovo Dpcm: le prime misure

A Natale chiusi in casa: a tavola due posti in più per congiunti e parenti. Arriva il nuovo Dpcm: le prime misure
di Paola COLACI
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Venerdì 18 Dicembre 2020, 07:33 - Ultimo aggiornamento: 16:33

Natale in semi-lockdown: otto giorni in zona rossa, cioè tutti i festivi e prefestivi dal 24 al 27 dicembre, il 31 dicembre e 1 gennaio. E ancora, il weekend del 2 e 3 gennaio. In alternativa, una zona rossa nazionale dal 24 dicembre al 6 gennaio. E poche deroghe concesse agli italiani. A partire dall'ipotesi di aggiungere due soli posti a tavola per congiunti non conviventi durante pranzi e cenoni. Le misure previste dal nuovo Dpcm per contrastare l'avanzata del virus durante le festività natalizie saranno perfezionate dal Consiglio dei ministri tra questa sera e domani. Dopo l'incontro del premier Giuseppe Conte con i governatori, dunque. Ma anche e soprattutto, dopo la verifica della solidità dell'Esecutivo e il round decisivo con Italia Viva che scelto di puntare i riflettori anche sul dossier relativo alla stretta di Natale. Ma tant'è.


Sul punto la tensione tra le forze di maggioranza resta alta. E anche tra le Regioni il fronte non è comune e le spaccature si fanno sempre più profonde. Da una parte c'è l'ala rigorista, di cui sono interpreti i ministri per la Salute Roberto Speranza, per gli Affari regionali Francesco Boccia e della Cultura Dario Franceschini, che continua a spingere per una chiusura totale e ininterrotta del Paese dal 24 dicembre al 6 gennaio. Stessa trincea che vede già schierati il governatore del Veneto Luca Zaia e il presidente della Puglia Michele Emiliano. Sull'altro fronte, seppur in posizione mediana, c'è lo stesso Conte che conta sul sostegno dei cinque stelle e punta tutto sul compromesso: Italia rossa per otto giorni (24-27 dicembre e 31 dicembre-3 gennaio) e zona gialla per tre giorni: 28, 29 e 30 dicembre. Il duplice scenario è stato illustrato ieri dal ministro Boccia ai rappresentanti di Regioni, Province e Comuni. Ma all'appello manca ancora la serie di confronti tra governo e capidelegazione e tra l'Esecutivo e gli enti locali in programma per la giornata odierna. Se a prevalere dovesse essere, comunque, lo schema delle chiusure a singhiozzo ipotizzato da Conte ecco il calendario di cosa si potrà fare tra la vigilia di Natale e l'Epifania.


Zona rossa: dal 24 al 27 dicembre e dal 31 dicembre al 3 gennaio Secondo lo schema previsto dal governo, dalla vigilia di Natale dovrebbe scattare la zona rossa. Su tutto il territorio nazionale, ristoranti, bar, pasticcerie e gelaterie resteranno aperti solo l'asporto tra 5 e le 22. A restare aperti, senza deroghe agli orari, dovrebbero essere solo alimentari, farmacie, tabacchi, edicole, librerie, negozi di ottica, elettronica e giocattoli, lavanderie, profumerie e ferramenta.

Tutti gli spostamenti, anche all'interno del proprio Comune, saranno vietati se non per motivi di necessità, lavoro o urgenza. E andranno, dunque, giustificati attraverso l'autocertificazione. Niente visite ai parenti, dunque. Tra le deroghe previste, invece, la possibilità di uscire di casa per assistere un congiunto non autosufficiente e per andare a messa. Al vaglio l'ipotesi di allargare pranzi e cenoni a due congiunti non conviventi.


Zona gialla: 28, 29 e 30 dicembre. Da lunedì 28 a mercoledì 30 dicembre si dovrebbe riaprire per tre giorni. E tornare alle regole della zona gialla. Ma è proprio contro questa ipotesi che l'area rigorista continua a spingere, chiedendo la chiusura totale. In alternativa, le misure da zona arancione. Si vedrà. Se a spuntarla dovesse essere il fronte del giallo in ogni caso, nei primi tre giorni della settimana dopo Natale sarà consentito spostarsi dalle 5 alle 22 senza necessità di motivare lo spostamento. Nella fascia notturna dalle 22 alle 5, invece, le uscite dovranno essere giustificate da motivi di lavoro, necessità o salute attraverso il sistema dell'autocertificazione. A riaprire ai clienti saranno bar, pasticcerie, gelaterie e ristoranti con possibilità di consumo all'interno dalle 5 alle 18. Al di fuori di questa fascia oraria, ancora, saranno consentiti i servizi di asporto e la consegna a domicilio. Ma a rialzare le saracinesche saranno anche tutti gli altri negozi, pur nel rispetto della misura di distanziamento di almeno un metro tra clienti, del contingentamento degli ingressi e del divieto a carico dei clienti di sostare nei locali oltre il tempo necessario agli acquisti.

Zona rossa: dal 31 dicembre al 3 gennaio. Da giovedì 31 dicembre a domenica 3 gennaio torneranno in vigore tutte le restrizioni e i divieti previsti nei giorni di Natale. Una nuova zona rossa, dunque, attraverso la quale il governo punta a scongiurare i festeggiamenti di Capodanno.


Italia divisa in zone: 4 al 6 gennaio. Subito dopo il weekend di Capodanno in tutta Italia tornano in vigore le norme previste per le regioni, a seconda che rientrino in zona gialla o arancione. Dal 7 gennaio, inoltre, dovrebbe essere garantita nuovamente la mobilità tra zone gialle su tutto il territorio nazionale che sarà vietata dal prossimo lunedì 21 dicembre.

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