Leonardo si rafforza in Puglia: ordini per 105 miliardi

Il piano industriale 2024-2028 del gruppo, presente con aerostrutture tra Grottaglie e Foggia, elicotteri a Brindisi ed elettronica per la Difesa a Taranto. Tra gli obiettivi strategici la sostenibilità

Leonardo si rafforza in Puglia: ordini per 105 miliardi
Leonardo si rafforza in Puglia: ordini per 105 miliardi
di Domenico PALMIOTTI
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Mercoledì 13 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14 Marzo, 07:21

Nei cinque anni che vanno dal 2024 al 2028, Leonardo punta a far crescere le tre divisioni con le quali il gruppo è presente in Puglia: aerostrutture tra Grottaglie e Foggia, elicotteri a Brindisi ed elettronica per la Difesa a Taranto. Il tutto inserito in un contesto di piano industriale - presentato ieri a Roma dai vertici societari a partire dall’ad e dg Roberto Cingolani - che traguarda, a fine percorso, ordini complessivi per 105 miliardi, ricavi a 95 miliardi, redditività a doppia cifra già nel 2026, ma, soprattutto, un salto organizzativo e tecnologico che da un lato porterà il gruppo a riorientarsi dalla difesa alla sicurezza globale, con importanti innovazioni, tra cui l’intelligenza artificiale, e dall’altro a dare impulso ai settori cyber e spazio. In quest’ultimo Leonardo vuole divenire “un leader europeo”. Non mancano poi la riduzione dei costi (1,8 miliardi lordi a fine piano, 150 milioni già quest’anno) e la ricerca di alleanze.

L'obiettivo

Rafforzare il core business di elettronica per la Difesa, elicotteri e velivoli e confermare il recupero delle aerostrutture, è invece la direzione di marcia che Leonardo vuole intraprendere per la parte che impatta sulla Puglia. Tra Grottaglie, Foggia, Brindisi e Taranto, ci sono circa 3.000 dipendenti, l’84 per cento del totale degli occupati nella manifattura ad alta tecnologia della Puglia. E poco prima della fine del 2023, in occasione del rinnovo del contratto integrativo, Leonardo ha annunciato nel gruppo per quest’anno 2.000 assunzioni da mercato e circa 550 stabilizzazioni di contratti di somministrazione. Il che determina 7.000 ingressi nel triennio 2022-2024, di cui 5.400 assunzioni di mercato e 1.600 stabilizzazioni. Sulle aerostrutture, annuncia Cingolani, “abbiamo preso un impegno e lotteremo per avere il pareggio nel 2025. Abbiamo investito nel momento peggiore e i ritorni arrivano sempre in questi casi. Grottaglie beneficerà di questa situazione”. “Incrementare la redditività della fornitura, sfruttando sia l’eccellenza operativa che la ripresa del mercato, e accrescere la dimensione del business attraverso partnership strategiche” si legge nel piano quinquennale a proposito delle aerostrutture.

Nei cinque anni, la divisione “prevede una crescita di ordini e ricavi rispettivamente del 16% e 17%, con il breakeven Ebita entro la fine del 2025”. Le produzioni che collegano Grottaglie e Foggia sono, rispettivamente, una parte della fusoliera in composito e lo stabilizzatore di coda del Boeing 787, velivolo per il quale Leonardo ha stimato una risalita, tanto da annunciare di recente che “progressivamente torneremo ad avere a Grottaglie una situazione che consentirà di avere l’equilibrio economico del sito. Dal 2025 pensiamo di consegnare 10 coppie di fusoliere al mese”. E ora il piano conferma quest’impostazione, rafforzandola con le partnership riferite a nuovi progetti. Egualmente interessanti sono le performance stimate per gli elicotteri che fanno leva su Brindisi. Il piano prevede di “rafforzare il posizionamento di player globale nel segmento civile” diventando così “un attore chiave nel militare, incrementando la trasformazione degli ordini in ricavi e potenziando lo sviluppo dei prodotti per raggiungere una posizione di leader nella tecnologia tilt-rotor, considerata come la più praticabile e matura dalle principali istituzioni militari. Nell’arco di piano, la divisione elicotteri prevede una crescita di ordini, ricavi ed Ebita rispettivamente del 2%, 6% e 8%”. In quanto all’elettronica per la difesa, che su Taranto lavora molto con la Marina Militare, l’obiettivo è quello di farla divenire un “player globale attraverso una maggiore competitività, investimenti nella tecnologia, razionalizzazione del prodotto concentrandosi sull'offerta di base e facendo leva anche sulle partnership internazionali. Nell’arco di piano, la divisione elettronica prevede una crescita di ordini, ricavi ed Ebita rispettivamente del 3%, 8% e 13%”. Questa divisione è ancora ubicata a Taranto ma entro l’anno, al massimo nel 2025, dovrebbe trasferirsi a Grottaglie, nell’area di aerostrutture ma con un sito diverso e distinto.

Ma come sarà Leonardo del futuro? C’è un obiettivo strategico che si è posto il gruppo ed è la sostenibilità, il cui piano si integra con quello industriale. Si declina in 100 progetti, attribuisce rilievo a spazio e cyber e spinge sulla digitalizzazione. Si lavorerà infatti a nuove tecnologie per la sicurezza di cittadini e infrastrutture, nonché alla salvaguardia del clima attraverso il global monitoring a partire dai servizi in orbita, i sistemi avanzati di training virtuali per gli elicotteri e i velivoli e l’utilizzo di nuovi carburanti. Per Leonardo, la sostenibilità cammina su quattro gambe: Prosperity, People, Planet e Governance. Il che vuol dire potenziamento del carattere sostenibile della catena di fornitura, con l’obiettivo di includere criteri ESG (acronimo di ambiente, società e governance) in almeno il 70% delle principali nuove gare di acquisto entro il 2028. Ma anche rafforzamento del contributo femminile in azienda in termini di inserimenti e di presenza nelle posizioni di leadership (entro il 2025, 32% di donne sul totale assunzioni, 30% sul totale delle assunzioni in area Stem, 20% sul totale dipendenti e nella dirigenza) e riconferma della decarbonizzazione con la riduzione delle emissioni.