Parità di genere e soglie di sbarramento: caccia all'accordo sulla legge elettorale regionale

Parità di genere e soglie di sbarramento: caccia all'accordo sulla legge elettorale regionale
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Lunedì 23 Febbraio 2015, 19:37
BARI - Al via in Consiglio regionale il dibattito che porterà all'approvazione della nuova legge elettorale.

Oggi si è tenuta la prima delle cinque sedute. Il presidente dell’assemblea Onofrio Introna, in apertura, ha riassunto il termine delle intese raggiunte in sede di Conferenza dei presidenti lo scorso 23 gennaio ed il programma dei lavori concordato. La seduta odierna è stata dedicata alla discussione generale della proposta di legge a firma dell’Ufficio di Presidenza di integrazione e modifica della legge elettorale. Il termine per la presentazione degli emendamenti è scaduto alle 17.

Le sedute di domani e di mercoledì 25 saranno impegnate dall’Ufficio di Presidenza per valutare l’ammissibilità degli emendamenti ed all’approfondimento complessivo della delicata materia. Il 26 e 27 febbraio i lavori del Consiglio saranno incentrati sull’approvazione della proposta di legge il cui testo è giunto in aula accompagnato dagli emendamenti proposti dall’Ufficio di Presidenza e largamente condivisi dai partiti.



Il centrosinistra. La maggioranza di centrosinistra nel Consiglio regionale della Puglia, al termine della discussione generale sulla proposta d'integrazione e modifica della legge elettorale, non sembra aver trovato ancora un'intesa sulle percentuali delle soglie di sbarramento, mentre è apparsa compatta sulla parità di genere.



Il Pd. «Il Pd - ha detto il capogruppo consiliare, Pino Romano - ha presentato degli emendamenti sullo sbarramento interno della coalizione al 3%, su quello esterno all'8% e sulla doppia preferenza. Sottoscriviamo inoltre l'emendamento a firma dell'Ufficio di Presidenza che consente, circa il numero di consiglieri previsti per ogni provincia, di non creare scompensi nella rappresentatività dei territori». Su questi tre emendamenti - ha aggiunto Romano - noi faremo le barricate. Quanto alla parità uomo-donna il centrosinistra è abbastanza compatto sulla doppia preferenza. Bisogna però stare attenti tanto che ho presentato due emendamenti, sulle liste al 50-50 e sulla doppia preferenza con l'obiettivo di farli passare entrambi. Nel caso non ci riuscissimo ritirerò quello del 50% e mi butterò a capo fitto sulla doppia preferenza perchè la sola previsione delle liste al 50 senza il doppio voto sarebbe un'ulteriore penalizzazione per le donne, che avrebbero più presenze in lista, ma minori possibilità».



I vendoliani. Al termine della discussione in Aula sono intervenuti anche i capigruppo consiliari di Sel e Puglia per Vendola, Michele Losappio e Angelo Disabato, spiegando di aver presentato alcuni emendamenti che riguardano «la parità di genere, per la quale - hanno detto - proponiamo la doppia preferenza e la composizione della lista al 50%, pena la non ammissibilità della stessa, e la soglia di sbarramento riproposta come è oggi al 4% per lista coalizzata e 5% per chi è fuori dalla coalizione». «Non condividiamo gli emendamenti di altri gruppi tesi - spiegano i due capigruppo in una nota congiunta - ad aumentare lo sbarramento per chi non si coalizza e magari a diminuirlo per chi lo. Sarebbero finalizzati, al di là delle intenzioni dei proponenti, ad escludere dal Consiglio un terzo schieramento ed a favorire la moltiplicazione delle liste in quelli che si contendono la vittoria».



Il centrodestra. «Nel caso in cui la maggioranza dovesse fare colpi di mano sulla parità di genere noi siamo favorevoli al 50-50 e non alla doppia preferenza. Per il resto siamo per soglie di sbarramento alte». Lo ha detto il capogruppo consiliare di Fi-Pdl, Ignazio Zullo. «Siamo dentro ad un accordo complessivo di non stravolgimento della legge del 2005, che prevede d'intervenire su alcuni punti per adattarla. Ci sono a nostro avviso - ha spiegato Zullo - quattro questioni da esaminare. Sulle soglie di sbarramento noi proponiamo il 4,5% dentro la coalizione, l'8% per le forze non coalizzate e il 12% per le coalizioni. Poi poniamo la questione relativa alla modalità di attribuzione del premio per dar vita a maggioranze stabili: la legge, giova ricordarlo, non parla di assicurarle ma di agevolarle perchè al di sotto di determinati risultati non è possibile attribuire tanti seggi, magari prendendoli con pochi punti percentuali di scarto». «Ecco perchè - ha aggiunto Zullo - proponiamo due sole fasce e la non attribuzione del premio di maggioranza al di sotto della seconda. C'è anche la questione relativa alla modalità di attribuzione dei seggi e di distribuzione agli eletti e noi a riguardo presentiamo un emendamento che tende a rimettere in gioco quanto ribadito dalla legge 108 del 1968, che ha un suo criterio e metodo di ripartizione consolidato». «L'ultima questione - ha concluso - è quella della parità di genere, che per prassi consolidata non potrebbe essere riproposta in aula avendo il Consiglio già detto la sua a riguardo. Nel caso si discuta noi siamo favorevoli alla preferenza singola perchè l'eletto non deve risultare frutto di giochi di 'coppie e coppiettè e perchè il voto con questo giochino sarebbe controllabile nelle sezioni, con il rischio di consegnare la politica ai poteri forti, anche delinquenziali, e di tenere in scacco la politica regionale».
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