Frecciarossa nel Salento, la rabbia della Puglia per il silenzio del governo

Frecciarossa nel Salento, la rabbia della Puglia per il silenzio del governo
di Alessandra LUPO
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Domenica 27 Settembre 2015, 13:21 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 09:20

Il danno e la beffa. I due termini continuano ad andare di paripasso nella rivendicazione del Salento sul Frecciarossa per Milano. Dopo aver negato la sua presenza all’incontro concordato con Michele Emiliano per venerdì scorso a Bari, che avrebbe dovuto fare chiarezza sulle motivazioni per cui Trenitalia non è disposta ad estendere il servizio Frecciarossa da Milano fino a Lecce, l’Ad di Ferrovie dello Stato, Michele Elia ieri è volato ad Assisi per annunciare che «fra un anno inizieranno i lavori definitivi sui tre itinerari importanti del Sud, tra cui la Napoli e Bari».

La notizia sarebbe ottima se non fosse accompagnata dalle voci sul taglio di 84 intercity che l’azienda starebbe per effettuare in tutta Italia.

Ma a far riflettere è soprattutto la modalità unilaterale adottata dall’azienda per la sua comunicazione, che a quanto pare non prevede il confronto con le realtà interessate.

La prova del nove è stata proprio quella di venerdì scorso, con lo schiaffo del manager a un’intera regione (peraltro la sua) dando forfait al tavolo atteso da mezza Puglia, posticipato a dopo l’audizione parlamentare di martedì prossimo.

Uno sgarbo istituzionale, quasi una ritorsione nei confronti del territorio che attraverso i suoi parlamentari ha voluto ricondurre il rapporto con l’azienda nella sua sede naturale, Roma, visto che ogni anno è lo Stato a garantire il bilancio di Trenitalia con trasferimenti miliardari, che servono proprio a salvaguardare le politiche sociali.

Ed è per questo che la rabbia del territorio monta ancora: ieri l’Anci Puglia, l’associazione dei sindaci presieduta da Luigi Perrone ha definito quello di Trenitalia «un atteggiamento sconcertante e inqualificabile - dichiara il presidente Anci Puglia - specialmente da parte di chi rappresenta un’azienda pubblica che dovrebbe se non altro conoscere e rispettare il galateo istituzionale e dovrebbe provare a contemperare gli obiettivi economici con l’interesse pubblico, con le esigenze di un territorio in continua crescita turistica, a cui comunque, bisogna garantire il diritto primario alla mobilità. Evitare l’incontro con il governatore significa rifiutare il confronto con le comunità pugliesi che hanno fatto quadrato contro l’assurda decisione di Trenitalia, mobilitandosi in varie iniziative per rivendicare il sacrosanto diritto alla mobilità e alla accessibilità».

«Da troppo tempo gli sforzi del nostro territorio per crescere e promuovere la propria economia vengono letteralmente frustrati dalla colpevole disattenzione di Trenitalia», aggiunge il presidente dell’associazione delle Piccole e Medie imprese salentine Massimo Giurgola.

Ora gli occhi sono ovviamente puntati su martedì in parlamento. Il presidente della commissione Bilancio Francesco Boccia non ha apprezzato lo sgarbo di Elia: «A questo punto chiarmiamole Ferrovie di Mercato e togliamo la parola Stato», dice Boccia. «Lo ascolteremo con attenzione per capire quali sono i piani di Fs per il Sud. Il parlamento si comporterà di conseguenza». E infatti il vicepresidente della commissione Rocco Palese rivolge un appello in tal senso: «Trenitalia dia una risposta precisa sul caso Frecciarossa, spiegando i motivi per cui Ferrovie dello Stato ha isolato il Salento e le possibili soluzioni. Per quanto ci riguarda, se ad inizio di seduta Elia non risponderà sul Frecciarossa fino a Lecce, saremo costretti a far sospendere i lavori delle Commissioni ed a spostare la nostra legittima protesta al di fuori delle sedi istituzionali, insieme con cittadini e Sindaci del Salento e, ci auguriamo, anche con tutto il Governo regionale».

Da Bari, per ora, l’unica a commentare è l’assessore regionale alle attività produttive Loredana Capone, che su Facebook rinnova il suo nuovo appello al sottosegretario Claudio De vincenti: «Il suo impegno, dichiarato anche pubblicamente in Fiera del Levante, è per noi una garanzia. E Trenitalia, che lavora per tutto il nostro Stato, non può sottrarsi e confidiamo che non lo farà. Questa è una partita importante che non possiamo giocare da soli». Ma da Forza Italia in Copnsiglio regionale la critica è già servita: «Trenitalia tenta di addolcire la pillola che per la Puglia resta impossibile da ingoiare e digerire: l'annuncio di nuovi cantieri dal 2016 per i collegamenti al Sud è una promessa che non ci basta, specie perché da queste promesse resta escluso, ancora una volta, tutto il Salento», dichiara il capogruppo di Fi Andrea Caroppo.

«A ciò si aggiunge lo strano comportamento del presidente della Giunta regionale, che da 48 ore è diventato afono sulla questione». Dello stesso avviso anche il coordinatore regionale del partito di Berlusconi Luigi Vitali: «Ci saremmo aspettati una reazione ben diversa del presidente Emiliano, che si è trincerato dietro uno strano silenzio anziché essere il primo a puntare il dito contro l'azienda. Chissà».