Clima, nel 2100 la temperatura in Puglia aumenterà fino a cinque gradi. Ecco perché

Clima, nel 2100 la temperatura in Puglia aumenterà fino a cinque gradi. Ecco perché
di ​Massimiliano MARTUCCI
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Venerdì 11 Agosto 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:32

Nel 2100 la temperatura media della Puglia sarà sicuramente aumentata. O di tre gradi, se si mettono in campo azioni di mitigazione, o di cinque gradi, se non si fa nulla. I dati su cui si basa la strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Sracc) presentata in Regione, raccontano di come il clima stia cambiando, provincia per provincia.

I dati di Bari

In provincia di Bari, grazie alle rilevazioni fatte attraverso la stazione sinottica di Bari/Palese Macchie, la temperatura media dal 1991 ad oggi si attesta intorno ai sedici gradi, con diverse oscillazioni.

Dal 2008 in poi le temperature medie, nei tre mesi estivi, superano sistematicamente la media del periodo. Diminuiscono sistematicamente i giorni di gelo e aumentano le notti tropicali, quando la temperatura rimane al di sopra dei 20 gradi. Aumenta la pioggia cumulata. 

Nella Bat


Per la provincia Bat, invece, si deve far riferimento ai dati della stazione sinottica di Trevico, in provincia di Avellino, che indicano come negli ultimi trent’anni la temperatura media sia di 10 gradi. Evidentemente non traccia con precisione le condizioni della provincia.

Brindisi

Su Brindisi, invece, si può far riferimento alla locale stazione sinottica. Attraverso i dati cumulati negli ultimi trent’anni, si registra una temperatura media pressoché costante. Non diminuiscono i giorni di gelo, ma aumentano le notti tropicali.

Foggia

Foggia ha a disposizione due stazioni sinottiche: quella di Monte Sant’Angelo e quella di Amendola, poiché la stazione di Monte Sant’Angelo non dispone di tutti i dati giornalieri necessari ad elaborare l’evoluzione tendenziale del contesto. Secondo i dati a disposizione, la temperatura media in provincia di Foggia è stata intorno ai 12,5 gradi. 
Indicativo invece, l’incremento importante delle notti tropicali e il drastico calo dei giorni di gelo. Si passa da poco meno di venti, per le prime, nel 1991, fino a oltre cento nel 2018.

Lecce

Anche per Lecce sono disponibili i dati della locale stazione sinottica. La provincia salentina ha una media registrata, negli ultimi trent’anni, di 16,5 gradi. Dal grafico delle anomalie termiche si può notare, dall’anno 2008 in poi, un incremento delle temperature che risultano essere sempre sopra media, l’aumento non è netto, si registrano infatti alcuni mesi, soprattutto nel periodo invernale, sotto media. Anche per Lecce diminuiscono i giorni di gelo e aumentano le notti tropicali.

Taranto: temperatura media più alta

Taranto è la provincia pugliese con la temperatura media più alta registrata, che si attesta intorno ai 18 gradi. Secondo i dati raccolti dalla stazione sinottica a Marina di Ginosa, dal 2007 in poi è evidente un incremento. Diminuiscono i giorni di gelo, aumentano le notti tropicali ma anche, notevolmente, i giorni estivi, ovvero quelli con una temperatura massima al di sopra dei 25 gradi. La rilevanza dei dati raccolti è specificata negli indirizzi della Sracc, dove si può leggere: «Gli indicatori delle notti tropicali e dei giorni molto caldi sono importanti per la valutazione degli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute delle persone e sui consumi energetici per il raffrescamento degli ambienti, mentre l’indicatore dei giorni freddi mette in luce l’andamento delle temperature basse in inverno». Di anno in anno diminuiscono di circa venti le notti tropicali e aumentano di dodici, in media, i giorni estivi.

La strategia regionale

La strategia regionale ipotizza, quindi, due scenari diversi al 2100, confermando sicuramente un aumento graduale delle temperature medie, che potrebbe rimanere sui tre gradi in più se si attuano politiche di mitigazione del clima, oppure di cinque gradi, se non si fa nulla. Una differenza che sulla carta sembra ben poca roba, ma che assume tutta la sua drammaticità pensando invece all’ecosistema come ad un organismo umano che passa da 36 a 38 gradi. Una bella influenza. Secondo i ricercatori, questo aumento delle temperature medie porterà a un incremento di eventi climatici più o meno estremi, secondo la definizione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, che recita: «Un pericolo può derivare da un evento meteorologico - ad esempio temporali, grandinate, bufere di neve, forti nevicate, forti piogge, mareggiate, siccità, ondate di calore e ondate di freddo - ma può anche essere mediato da un impatto fisico diretto ad esso connesso - ad esempio valanghe, alluvioni e frane generate da forti piogge persistenti, inondazioni improvvise (flash flood) generate da forti temporali concentrati in un’area ristretta. Esso, inoltre, non è connesso esclusivamente a eventi meteorologici estremi, ma può anche essere legato ad una tendenza climatica lenta (ad es. aumento del livello del mare, aumento della temperatura media, eccetera)».
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