Bradanico-Salentina, i sindaci: «Quattro corsie unica soluzione per lo sviluppo del territorio». Cosa hanno detto nella Conferenza dei servizi

Bradanico-Salentina, i sindaci: «Quattro corsie unica soluzione per lo sviluppo del territorio». Cosa hanno detto nella Conferenza dei servizi
di Giuseppe ANDRIANI
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Martedì 30 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 07:14

I sindaci non ci stanno. Adesso il nodo è capire cosa succederà per la Bradanico-Salentina: la Conferenza dei Servizi di ieri ha chiarito che per Anas non ci sono margini di manovra per una strada a quattro corsie e adesso ci si aggiornerà il 14 marzo. Per quella data i sindaci interessati dovrebbero indicare - dopo una serie di interlocuzioni - quale sarà il percorso preferito. L’impressione, dopo ieri, è che si propenda per la variante 2, quella che costeggia Trepuzzi. Per Anas sarebbe la «meno impattante» sul territorio. 

Intanto ieri tutti i sindaci hanno ribadito con forza la propria posizione: «Non siamo in presenza di un intervento che riguarda la “Bradanico - Salentina” - spiega Giuseppe Taurino, primo cittadino di Trepuzzi -.

Siamo invece in presenza di un investimento che riguarda la sicurezza di un percorso già esistente che collega al meglio Lecce con il resto della provincia di Brindisi e di Taranto. Se non diciamo questo, abbiamo creato, al territorio, un’aspettativa che non corrisponde affatto alla realtà progettuale che ci è stata esposta in tutte e tre le versioni. Questo lo dico con la massima franchezza. Nel corso degli anni, sulla Bradanico-Salentina, con collegi sindaci, politici e amministratori locali, abbiamo fatto tante battaglie. Penso a quelle fatte con la Provincia di Lecce, con la Camera dei Deputati e con la Regione Puglia, ma non abbiamo mai sortito un effetto funzionale alle esigenze del territorio». Taurino ha poi ricordato anche i possibili effetti di una superstrada sulla zona industriale. 

I commenti dei sindaci

Il primo ieri a paventare l’ipotesi di un rinvio - poi accettata dall’ente - è stato Mimino Leuzzi, sindaco di Salice Salentino. «Portiamo le istanze del territorio, siamo tutti convinti che le quattro corsie siano l’unica soluzione. È quello che chiede anche il mio Comune». 
Aggiunge un elemento dirimente al dibattito Edomondo Moscatelli, sindaco di San Pancrazio Salentino: «Si parla spesso dei collegamenti tra Taranto e Lecce e sappiamo tutti che esiste un’alternativa, cioè passare per Brindisi. Ma i nostri Comuni così restano indietro. Se avessimo avuto già da tempo una superstrada forse lo sviluppo del territorio sarebbe stato più veloce». Sviluppo è la parola chiave. «Al momento abbiamo tre criticità: i collegamenti turistici, quelli commerciali e le difficoltà dei pendolari. Queste proposte mi sembra che non risolvano nessuna delle tre», spiega Alfredo Fina, primo cittadino di Campi Salentina. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Emanuele Solazzo di Arnesano: «Siamo stati tutti chiari, l’unica soluzione è una strada a quattro corsie». E si accoda anche Marco De Luca, sindaco di Novoli.
I primi cittadini dei Comuni della provincia di Lecce (e di San Pancrazio, nel Brindisino) lamentano anche i tempi un po’ troppo stretti per decidere. L’ipotesi di un rinvio, infatti, nasce anche da questo. Ieri, di fatto, la Conferenza dei Servizi è stata una sorta di “incontro preliminare” per capire se vi fossero gli estremi per una superstrada. Duro sul punto anche Francois Imperiale, sindaco di Guagnano, che ha anche riferito di vedere il proprio Comune «scavalcato» dall’Anas. «Il progetto originale nasce come variante per Guagnano, e invece non siamo stati chiamati prima per discutere delle proposte». Al di là di questo il sindaco è chiaro: «Queste varianti non risolvono alcun problema, quasi non servono. Il territorio è chiaro nel chiedere una strada a quattro corsie. Noi amministratori dobbiamo farci carico anche del messaggio politico che portano qui i Comuni. E su questo siamo stati chiari». 
Le parole dei sindaci durante la Conferenza vengono poi “spente” da Anas, che risponde in modo perentorio: non c’è la possibilità di una strada a quattro corsie (anche perché servirebbero circa 80 metri di larghezza, a fronte dei 10,5 previsti). Palla al centro e si riparte. Appuntamento al 14 marzo.
 

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