Ubriaco al volante, uccise padre e figlio: chiede il patteggiamento

Ubriaco al volante, uccise padre e figlio: chiede il patteggiamento
2 Minuti di Lettura
Martedì 15 Dicembre 2015, 18:09 - Ultimo aggiornamento: 09:21
Proverà a patteggiare nuovamente la pena Angelo Guida, il 34enne di Veglie accusato di essersi messo al volante sotto l’effetto dell’alcol e di aver provocato così l’incidente sulla Veglie-Monteruga, nel quale persero la vita Luca Cucurachi, di 34 anni, il suo bimbo, Alessio, di 11 mesi, e il ferimento della moglie 23enne, e del figlio più grande di 3.

Attraverso il suo avvocato Salvatore Mazzotta, l’imputato cercherà di chiudere il suo capitolo con la giustizia chiedendo quattro anni e mezzo di reclusione, sei mesi in più della pena che ieri non è riuscito a concordare con il giudice Simona Panzera, e sulla quale il pubblico ministero Roberta Licci aveva dato parere favorevole.

L’udienza preliminare è stata così aggiornata al 25 gennaio e in quella sede il giudice deciderà anche se accogliere la richiesta avanzata dai familiari delle vittime (sei dei quali ieri si sono costituiti parte civile con gli avvocati Giuseppe Bonsegna del Foro di Lecce e Michele Iaia del Foro di Bari) di citare l'assicurazione Cattolica come responsabile civile.
Insomma, quattro anni non sono abbastanza secondo il giudice Panzera per mettere i sigilli al tragico episodio avvenuto il 6 gennaio scorso, quando una famiglia è stata distrutta sull'asfalto.

Quel giorno Guida era al volante della propria vettura, una Ford Focus, quando nel percorrere una curva sulla provinciale Veglie-San Pancrazio invase la corsia di marcia opposta finendo contro l'autovettura Opel Corsa condotta dal 34enne. Questi e il figlioletto che era seduto sul seggiolino sopra al sedile posteriore non ebbero scampo, mentre la moglie e l'altro figlio furono liberati dall'abitacolo e trasferiti d'urgenza in ospedale. A rischiare di più fu il piccolo che andò in coma, ma alla fine sia lui che la sua mamma riuscirono a salvarsi. Guida, invece, uscì dall'auto con le sue gambe e, sottoposto all'alcol test, risultò positivo. L'esame fu ripetuto dopo cinque ore dal sinistro in ospedale e il risultato fu di 1,29 g/ l, a fronte del limite che è di 0,5.

Ma all'automobilista sono contestati anche l'alta velocità, poiché procedeva a 108 Km/h su una strada, dove si possono superare i 90 Km/h , e oltretutto non illuminata e di dimensioni esigue, e le condizioni del mezzo sul quale viaggiava perché i pneumatici erano in pessimo stato.
V.Val.
© RIPRODUZIONE RISERVATA