Falso testamento per avere l'eredità della zia? Chiuse le indagini sull'ex sindaco Fitto

Falso testamento per avere l'eredità della zia? Chiuse le indagini sull'ex sindaco Fitto
di Erasmo MARINAZZO
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Venerdì 18 Ottobre 2019, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 17:22
Chiuse le indagini sull'inchiesta sul duplice testamento, uno dei quali ritenuto falso, di Luigia Fitto, deceduta a maggio del 2017 e zia dell'ex sindaco di Maglie, Antonio Fitto. Proprio l'ex primo cittadino, insieme al figlio Felice e a un parente, il 58enne Domenico Guglielmi, sono gli indagati nell'inchiesta chiusa dal pm della Procura di Lecce Donatina Buffelli. AI tre sono contestati i reati di falsità in testamento olografo, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e falso materiale commesso da privato.

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Secondo gli investigatori e il pm, i tre avrebbero prodotto dal notaio un testamento falso che stabiliva una volontà diversa da quella manifestata nel 2009 dalla stessa Luigia Fitto. La donna, infatti, nel testamento presentato al notaio cinque giorni prima della sua morte, stabiliva che tutti i beni fossero devoluti a Guglielmi e ad altri due suoi parenti. La contestazione riguarda la mancanza di qualsiasi riferimento a una attribuzione alla Camera di Commercio - contenuta invece nel testamento del 2009 - di un immobile in via Piave 23 a Maglie, e la mancanza, ancora, di qualsiasi riferimento alla cura della cappella gentilizia del cimitero magliese, che sarebbe stato invece un onere affidato dalla zia ad Antonio Fitto. 

Le indagini sono state condotte attraverso due consulenze sul testamento della donna, consulenze fatte dagli esperti Maurizio Scalese (per conto di Raffaele Fitto, imprenditore oleario che ha dato il via all'inchiesta, con una denuncia presentato per suo conto dall'avvocato Ladislao Massari) e Sergio Frontini, consulente per conto di Antonio Fitto. Nella memoria difensiva depositata dall’avvocato Francesco Vergine, per conto di Felice Fitto e basata sull’analisi dei due testamenti affidata al grafologo, sono autentici il primo ed il secondo testamento.

Gli avvocati difensori sono Francesco Vergine, Salvatore Nisi e Francesca Ficca. 

 
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