Telefonate e incontri: prove tecniche di dialogo

Telefonate e incontri: prove tecniche di dialogo
di fran
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Mercoledì 14 Giugno 2017, 11:31 - Ultimo aggiornamento: 13:17

Da scomodo a necessario è un attimo. Le strada di Alessandro Delli Noci potrebbe incrociarsi con quella di Mauro Giliberti (più difficile visto il “clima” tra i due) oppure essere condivisa con Carlo Salvemini (più nelle cose visto la convergenza graduale su contenuti e parole delle ultime ore). Nulla di deciso, ovviamente.
Il bivio: il ballottaggio del 25 giugno. E lui, l’ago della bilancia - seppure non ama questa definizione - prende tempo mentre da via Braccio Martello (quartier generale di Salvemini) e da via Salandra (sede del comitato di Giliberti) arrivano i primi segnali di “corteggiamento”. Con i primi - quelli del centrosinistra - che sembrano, dicono i bene informati, già ben avanzati.

In gioco c’è il tesoretto di Delli Noci guadagnato alle urne domenica scorsa: 16,9% per un totale di 8.807 voti. Ma non è solo questione di numeri. C’è chi dice che l’elettorato di Delli Noci potrebbe essere più vicino al centrodestra di Giliberti, sebbene in questi sette mesi di tempo abbia rosicchiato dall’una all’altra parte istra. Ex assessore della giunta Perrone con un passato nei partiti del centrodestra, Delli Noci ha rappresentato una figura politicamente trasversale: peculiarità che gli costò il primo braccio di ferro con il sindaco uscente Paolo Perrone che lo accusò di contatti con i rappresentanti politici di centrosinistra che gli stavano strizzando l’occhio.
C’è chi sottolinea come in questi sette mesi, con le sue Primarie delle Idee, Delli Noci abbia stretto mani e condiviso sorrisi con tanti elettori da provenienti da differenti estrazione politiche mettendo al centro del suo programma elettorale gli interessi dei cittadini. Un progetto, il suo, che è piaciuto anche alla sinistra. Anche a quella di Carlo Salvemini.
Risultato: c’è un elettorato di Delli Noci da intercettare che potrebbe, appunto, rivelarsi decisivo. Ci sta provando Giliberti, «il suo elettorato - ha detto - si sta già avvicinando a me e non in maniera utilitaristica» ha dichiarato ieri mattina in una conferenza stampa sottolineando che lui non ha alcuna preclusione a dialogare con l’ex assessore di Palazzo Carafa. Si muove il centrodestra che considera ideologicamente vicini gli 8.800 sostenitori di Delli Noci. Di certo, il centrodestra già da ieri mattina ha ricominciato la campagna elettorale a tambur battente senza lasciare nulla di intentato. Obiettivo: uno scatto di reni per portare quanti più elettori possibile alle urne il 25 giugno.
Il centrodestra ammicca e lancia messaggi, ma in via Braccio Martello - quartier generale del centrosinistra - si passa già ai fatti. Proprio nella giornata di ieri tra Salvemini e Delli Noci c’è stato un primo contatto telefonico che potrebbe portare già nelle prossime ore, ad un incontro per immaginare un «impegno comune», per usare una dichiarazione di Salvemini in conferenza stampa. Il candidato del centrosinistra dice di aver seguito la campagna elettorale di Delli Noci ammettendo «tra di noi una dialettica costruttiva e rispettosa». E dunque sì, ci sarà un dialogo, chiaro, diretto e, soprattutto, senza filtri. «Dialogo con Delli Noci - ha dichiarato Salvemini - alla luce del sole e senza intermediari». Un riferimento che potrebbe essere diretto al presidente della Regione Michele Emiliano che ha sempre nutrito simpatia nei confronti di Delli Noci. Ma se così dev’essere - creare quel famoso ponte Salvemini-Delli Noci di cui parla anche Giliberti - allora a posare la prima pietra dovrebbe essere lo Salvemini. E oggi ci sarà un altro incontro, molto “ravvicinato”. Prove tecniche di accordo, come le chiama qualcuno.
Da piazzetta Santa Chiara Delli Noci prende tempo, apre e mette i paletti subito dopo l’uscita di Salvemini: «Dialogo con chi garantisce legalità, trasparenza, innovazione, partecipazione e discontinuità nel modo di governare la città».
Punti cardine dai quali il rappresentante dei movimenti civici e dell’Udc non vuole prescindere e che gli hanno permesso di ottenere le preferenze di 8mila cittadini «leccesi che hanno sostenuto il nostro progetto. In queste ore, continueremo a consultare i nostri candidati», sottolineato Delli Noci. Che poi non risparmia una battuta: «Un lavoro che, nei confronti dei nostri candidati, mi risulta stia cercando di fare Giliberti o persone del suo seguito senza ottenere grandi risultati». Si siederà ad un tavolo Delli Noci quindi ma solo a queste condizioni per concretizzare il progetto che i suoi elettori hanno sostenuto.
 «Occorre rispettare il volere degli elettori, che hanno chiesto di essere protagonisti di una politica che non si fa nei palazzi ma con i cittadini e tra i cittadini, in totale discontinuità con quanto accaduto sinora. Queste sono le condizioni imprescindibili perché un dialogo vi sia e sia proficuo per la nostra città, il cui benessere resta, evidentemente, alla base di ogni scelta possibile». Discontinuità, appunto. La stessa, fanno notare gli osservatori, di cui parla Salvemini da tempo.
E se accordo o apparentamento dovesse essere, lo si saprà certo nelle prossime ore.

La legge impone che entro domenica, entro sette giorni dal voto del primo turno, siano resi noti i collegamenti tra liste presenti al primo turno con i due candidati sindaci ammessi al ballottaggio stesso. Saranno ore decisive.

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