Femminicidio a Taurisano, perizia psichiatrica per l'uomo che ha ucciso la moglie a coltellate

Femminicidio a Taurisano, perizia psichiatrica per l'uomo che ha ucciso la moglie a coltellate
di Pierangelo TEMPESTA
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Lunedì 20 Maggio 2024, 19:17

Sarà sottoposto a perizia psichiatrica Albano Galati, il 56enne di Taurisano che il 16 marzo ha ucciso a coltellate la moglie Aneta “Stefy” Danelczyk, 49enne originaria della Polonia. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Giulia Proto, ha fissato per il 27 maggio l'udienza durante la quale sarà conferito al professor Roberto Catanesi, docente di Psicopatologia forense presso l'Università di Bari, l'incarico di eseguire gli accertamenti di natura psichiatrica sull'uomo. La richiesta di procedere con l'incidente probatorio è arrivata dal pubblico ministero titolare delle indagini, il sostituto procuratore Giorgia Villa, e va incontro anche a quanto richiesto dalla difesa del 56enne.

Galati era già stato sottoposto ad una consulenza di parte, eseguita dal dottor Elio Serra su richiesta degli avvocati difensori Luca Puce e Davide Micaletto.

L'obiettivo degli accertamenti è di stabilire se il 56enne fosse in grado di intendere e di volere al momento dell'omicidio, ma anche quello di verificare se l'uomo possa affrontare il processo e difendersi. Galati, infatti, continua ad affermare, sin dalle ore successive all'omicidio, di non ricordare nulla di quanto accaduto nell'abitazione di via Luigi Corvaglia quel pomeriggio di due mesi fa. Dalla sua memoria sembra essere sparito il litigio con la moglie, l'aggressione, l'inseguimento fino all'abitazione della dirimpettaia, le coltellate mortali sferrate contro la donna, il ferimento della vicina di casa. Afferma anche di non ricordare nulla del tentativo di suicidio messo in atto in carcere una decina di giorni dopo il delitto. Proprio a causa del gesto estremo, fortunatamente non andato a buon fine, il 56enne è stato trasferito in isolamento ed è tuttora piantonato giorno e notte.

Per ricostruire le ore precedenti l'omicidio, il pubblico ministero aveva già conferito al consulente tecnico Silverio Greco l'incarico di analizzare il contenuto dei telefoni della vittima e del marito, di estrarre immagini e video e di trascrivere i testi di chat e messaggi. La donna, stando all'autopsia eseguita dal medico legale Roberto Vaglio, è stata uccisa con almeno 20 coltellate, delle quali una sola mortale, quella che ha reciso l'arteria del braccio destro. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia, il marito si era avvalso della facoltà di non rispondere. Quando, subito dopo il delitto, il 56enne era giunto in commissariato per consegnarsi alla polizia (dopo essere passato da un bar per bere del whisky), era stato colpito più volte da crisi nervose. Disteso per terra, avrebbe cercato ripetutamente di ferirsi alzando e sbattendo con forza per terra sia gli avambracci sia il capo. Avrebbe quindi dichiarato di non ricordare perché fosse lì, negando di aver ucciso la moglie. Dalle indagini immediatamente successive all'omicidio, eseguite dagli agenti del commissariato di Taurisano, allora guidati dal vicequestore Salvatore Federico, sarebbero emersi precedenti atteggiamenti violenti dell'uomo nei confronti della donna, sin da quando i figli erano bambini. A raccontarlo agli investigatori erano stati proprio due dei quattro figli della coppia. La perizia psichiatrica servirà ora a stabilire se l'uomo fosse nel pieno possesso delle sue capacità mentali. La difesa potrà nominare un suo consulente di parte, così come le parti civili (i figli della coppia, assistiti dall'avvocato Francesca Conte, e la vicina di casa, con l'avvocato Roberto Bray).

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