A Muro il sindaco invita a segnalare chi rientra. A Nardò i manifesti che “rimproverano" chi è fuori casa

A Muro il sindaco invita a segnalare chi rientra. A Nardò i manifesti che “rimproverano" chi è fuori casa
di Alessandra LUPO
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Lunedì 16 Marzo 2020, 14:54 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 18:49
Un invito a segnalare chi rientra in paese senza avvisare. A rivolgerlo senza troppi giri di paole ai suoi concittadini è il sindaco di Muro Leccese, Antonio Donno, che chiede la collaborazione di tutti per evitare eventuali contagi da coronavirus da rientro. Di fatto i più temuti al momento anche a livello regionale.
In questi giorno - scrive il primo cittadino - gli organi di stampa hanno ato notizia di arrivi di persone provenienti da altre regioni d'Italia con treno o autobus. Non è da escludersi, altersì, il rientro al proprio domicilio tramite l'utilizzo della propria autoa lettera del sindaco garantisce a chi chiama l'anonimato. Chiunque sia a conoscenza di persone in tale condizione è pregato di comunicare il nome e il luogo in cui dimorano e la data di arrivo - prosegue il sindaco - anche in forma anonima». Per garantire che non si tratta di un atto ufficiale ma solo di un'informazione, il sindaco ha reso pubblico il proprio numero di cellulare.
 

La questione potrebbe evocare scenari piuttosto cupi, invitando di fatto i cittadini alla "delazione". Ma il sindaco spiega che non è csì. Raggiunto al telefono il primo cittadino spiega: «Non si tratta di denunciare gli abitanti ma talvolta di aiutarli a fare il proprio dovere, rispettando le regole. Se qualcuno è rientrato e non si è segnalato deve essere portato a farlo. Chi segnala avvisa me che indirizzo i vigili a controllare dove serve. Negli ultimi giorni abbiamo avuto il caso di una famiglia domiciliata a Muro che rientrava dal Nord e che faceva regolarmente la spesa: ci siamo fatti tramite perché regolarizzassero la loro situazione per il bene della comunità e di tutti». «Anche noi sindaci siamo in prima linea - conclude Donno - e obbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per aiutare i cittadini e guidarli».

Fin dall'inizio dell'emergenza Coronavirus, infatti, i sindaci si sono confermati punto di riferimento delle loro comunità affiancando al lavoro amministrativo un canale diretto per informazioni sanitarie aggiornate, consigli e supporto ai cittadini in un momento inedito per la collettività. Talvolta anche con toni bruschi, come nei casi di Trani (dove il sindaco ha invocato l'esercito per strada per obbligare i suoi a restare in casa), oppure a Candela, dove il primo cittadino si è rivolto alla comunità in dialetto stretto per mettere al bando abitudini che potevano risultare a rischio, come il ricorso a parrucchieri ed estetiste.

L'ultimo in ordine di tempo arriva da Nardò, dove sono compasi manifesti molto eloquesti per le strade che recitano: "Se lo stai leggendo vuol dire che non sei a casa".  L'iniziativa in questo caso è di alcuni privati ma a lodarla su Fb è stata la pagina istituzionale del Comune.
 


 
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