Salento, l'azienda tessile conferma 58 licenziamenti: «1.500 euro a chi non fa ricorso»

Salento, l'azienda tessile conferma 58 licenziamenti: «1.500 euro a chi non fa ricorso»
di Pierpaolo SPADA
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Venerdì 16 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 12:11

Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec e Filcom Cnfsal hanno firmato l’accordo che abilita 58 licenziamenti da parte del gruppo di Gda di Galatina. La sigla è stata apposta ieri mattina al termine del primo (ed ultimo) confronto di negoziazione tra le parti nella sede di Confindustria Lecce, svolto due giorni dopo il tavolo di monitoraggio del caso convocato dalla Task force regionale.

L'azienda non fa un passo indietro 

L’azienda non ha fatto alcun passo indietro rispetto alla posizione già esposta nella comunicazione di avvio della procedura di licenziamento collettivo del primo febbraio. I reparti orditura e tessitura attivati due anni fa a Melpignano nello stabilimento rilevato da Tessitura del Salento saranno chiusi a causa dell’effettivo superamento dei costi rispetto ai ricavi. “Il fatturato prodotto dai reparti tessitura e orditura nel 2022 è stato pari a 1.670.000 euro a fronte di un costo del personale pari a 1.809.000 euro. Situazione incancrenitasi poi nel 2023 che ha visto il suddetto fatturato contrarsi a 1.405.000 euro a fronte di un costo del personale pari a 1.475.000 euro. Il margine operativo lordo passa da -866.720 euro del 2022 a -735.520 del 2023”, è scritto sull'attestazione allegata alla comunicazione di inizio mese.
Le organizzazioni sindacali ne hanno preso atto.

Il verbale

Com'è scritto sul verbale sottoscritto ieri nell’associazione degli industriali: «Constato che non è possibile fare ricorso a misure alternative, concordano con l’azienda sul licenziamento collettivo di 58 unità lavorative».

La legge 223/91 che disciplina il licenziamento collettivo prevede che la relativa procedura possa chiudersi entro 120 giorni. Intenzione ribadita dall’azienda è tuttavia quella di definire la procedura in tempi immediati. E ciò è reso possibile dall’accordo siglato ieri che di fatto ha concluso con esito positivo la stessa. Su richiesta dei sindacati, Gda si è impegnata, qualora venissero riattivati in futuro i reparti tessitura ed orditura, a dare precedenza nelle eventuali future assunzioni ai lavoratori interessati dal provvedimento di licenziamento collettivo, entro il periodo di vigenza della Naspi. Le parti, comunque, si sono impegnate a monitorare l’evolversi della situazione anche attraverso il Comitato regionale Sepac (la Task force). Ma l’accordo sottoscritto prevede anche che l’azienda corrisponda a ogni lavoratore che accetterà la risoluzione del contratto di lavoro rinunciando all’impugnativa del licenziamento, una somma pari a 1.500 euro in un’unica soluzione all’atto della sottoscrizione del verbale di conciliazione. L’importo in causa sarà erogato a titolo di incentivazione all’esodo. Si chiude così un’esperienza produttiva e sociale che nelle premesse prometteva ben altro. Gda - tra le realtà più innovative nel segmento del luxury fashion del Mezzogiorno -, ha provato a dotarsi senza successo di un ramo tessile che, da oggi, cessa definitivamente di esistere. Dei 128 addetti rilevati nel 2021 da Tessitura nel 2021, oggi ne restano in fabbrica soltanto 70.

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