«Stipati fra i sedili come sardine»: la rabbia di studenti e famiglie

«Stipati fra i sedili come sardine»: la rabbia di studenti e famiglie
di Valentina PERRONE
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Venerdì 23 Settembre 2016, 11:27 - Ultimo aggiornamento: 15:39

Stipati come sardine, in piedi aggrappati ai sedili, con la paura di cadere per tutto il tragitto. Viaggiano così, da più di dieci giorni, tantissimi studenti salentini pendolari che per raggiungere la scuola a Lecce utilizzano treni e bus delle Ferrovie Sud Est. Ritardi nelle partenze e negli arrivi dei treni, pullman sovraffollati e viaggi per questo a dir poco sicuri, corse soppresse e tantissima rabbia. L’intero Salento dei pendolari, da nord a sud, ormai non ce la fa più.

Ieri mattina a Campi Salentina sono scese in campo le mamme degli studenti. Perché ogni volta che un treno viene soppresso o i bus passano in ritardo e per giunta strapieni, gli studenti rischiano di arrivare tardi a scuola, quando va bene, o di non arrivarci proprio. E i genitori devono essere pronti a mollare tutto e ad accompagnarli con i propri mezzi, aggiungendo difficoltà e sacrifici a una situazione già profondamente critica. Stessi disagi per i lavoratori pendolari.
La protesta delle mamme è stata pacifica, ma determinata. Supervisionata dai vigili, presente anche il comandante dei carabinieri della locale stazione, Salvatore Leo: le forze dell’ordine hanno verificato, prima della partenza, che i mezzi fossero consoni, sicuri, rispettosi delle indicazioni su capienza e numero reale di passeggeri a bordo. «Ma se l’autista frena all’improvviso, mio figlio cade e si fa male – ha urlato un genitore – chi, oltre a lui, ne pagherà le conseguenze?».
 

 

Tante le domande a cui i genitori hanno cercato risposte, «per evitare il peggio e smuovere soluzioni», specie dopo la notizia, diffusa ieri dai vertici della Fse, di un rientro a regime del servizio solo dopo la metà di ottobre. Tra le mamme ieri c’era anche Celeste Roma, presidente del Consiglio di Campi Salentina e madre di una studentessa pendolare, da sempre in prima linea sul fronte disagi delle Fse. Si è detta «pronta a portare avanti la battaglia intrapresa fino a quando non si vedranno dei miglioramenti».

Non va meglio sul fronte dei treni. La soppressione di numerose corse, alcune a dir poco fondamentali per la vita scolastica degli studenti, non solo ha incrementato il sovraffollamento dei bus, ma anche lì, nelle poche tratte ferroviarie garantite e quasi sempre vittime dei ritardi, gli studenti viaggiano ammassati, quasi uno sopra l’altro. Accade così, dall’inizio delle lezioni, per esempio sul Martina Franca-Lecce delle 5.23, che dopo Cisternino, Ceglie, Francavilla Fontana, Manduria, Erchie e San Pancrazio Salentino, fa tappa anche a Guagnano, Salice, Campi e Novoli, per poi giungere finalmente a Lecce alle 7.24, e replicando le medesime tappe per il ritorno. Un ritorno prezioso è proprio il Lecce-Martina Franca delle 13.41, fondamentale per tantissimi studenti che intorno a quell’orario finiscono le lezioni, ma sin dal primo giorno di scuola risultato soppresso. «Non riesco a capire – ha detto indignata una mamma di Guagnano – quale criterio venga adoperato nella decisione delle corse da sopprimere e di quelle da garantire. Come è possibile che vengano confermate corse in orari assolutamente lontani dalla vita scolastica e lavorativa, e cancellate corse che coinvolgono tantissimi studenti e lavoratori? Non sappiamo più cosa fare e a chi rivolgerci – aggiunge – per questo stiamo pensando di noleggiare un bus privato che porti i nostri figli a Lecce e il riprenda al termine delle lezioni, con costi, naturalmente, di certo più elevati».

Intanto si fa strada l’ipotesi di un’azione di massa, da parte dei genitori del nord Salento, sotto forma di un esposto da far pervenire alla compagnia dei Carabinieri di Campi Salentina, volto a denunciare i gravi disagi subìti da studenti, famiglie e lavoratori a causa delle problematiche di Fse. Un atto che potrebbe arricchire quanto già è ora nelle mani della Procura, relativamente all’inchiesta sulla sicurezza e la qualità del servizio di Fse, avviata in seguito all’esposto di una turista di Milano in vacanza nel Salento che lamentava l’interruzione di pubblico servizio poiché un autista si era rifiutato di far partire il mezzo a causa del climatizzatore guasto.
Una scintilla, questa, che in realtà ha portato a verifiche molto più ampie, volte ad accertare se gli spostamenti con i mezzi di Fse risultino o meno consoni agli standard di qualità e sicurezza.

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